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lunedì 16 marzo 2015

IL PALO E L'ARBITRO FRENANO L'ENNESIMA DELUDENTE INTER

Serie A 2014-2015 – 27^ Giornata
INTER - CESENA 1 - 1
30’ Defrel – 48’ PALACIO

INTER (4-3-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, Ranocchia, Andreolli, Dodò (dal 17' s.t. Santon); Guarin, Medel, Kuzmanovic; Shaqiri (dal 24' p.t. Kovacic); Palacio, Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Felipe, Campagnaro, Brozovic, Obi, Hernanes, Puscas.
All. Mancini.
CESENA (4-3-1-2): Leali; Perico, Capelli, Krajnc, Magnusson; Giorgi, Mudingayi (dal 35' s.t. Cascione), De Feudis (dal 29' s.t. Pulzetti); Carbonero; Defrel, Djuric (dal 35' s.t. Rodriguez).
A Disposizione: Agliardi, Bressan, Volta, Nica, Gaiola, Moncini, Brienza, Succi.
All. Di Carlo.
ARBITRO: Gervasoni di Mantova

Ennesima partita ed ennesimi punti buttati all’aria. Contro la penultima in classifica l’Inter non va oltre un misero 1-1 frutto di un primo tempo passato a fare da spettatori e un secondo giocato con grinta in attacco.
Mancini schiera Andreolli accanto a Ranocchia in difesa, con D’Ambrosio e Dodò sugli esterni, a centrocampo Kuzamnovic affianca Medel e Guarin mentre in avanti rinuncia al turnover e manda in campo Shaqiri e Palacio ad affiancare Icardi.

L’Inter parte in modo soft (forse troppo) e per il Cesena tener testa agli avversari è un gioco da ragazzi. Al 23esimo arriva subito una tegola per Mancini: Shaqiri accusa un risentimento muscolare al flessore, e un minuto dopo deve lasciar spazio a Kovacic.

I nerazzurri non creano pericoli dalle parti di Leali, in compenso i romagnoli al primo affondo colpiscono. E’ la mezzora di gioco quando arriva un bel lancio in profondità di Carbonero per Defrel, D’Ambrosio si perde il giocatore avversario, Handanovic rimane a metà strada tra uscire o non uscire e l’attaccante cesenate che con un pallonetto morbido batte il portiere nerazzurro per l’1-0.
La reazione dell’Inter è tutta in un tiro di Guarin che si spegne al lato. L’Inter rientra negli spogliatoi tra i fischi (meritati…) di San Siro.
La partita si ravviva nella ripresa, con i padroni di casa all’assalto degli avversari per trovare il gol del pari (Mancini butta subito nella mischia Podolski per Kuzmanovic). I nerazzurri lo troverebbero subito con una splendida rovesciata di Icardi ma Gervasoni (questo nome non mi è nuovo…) lo annulla per un fuorigioco inesistente.
Poco male perché al 48esimo il pari arriva: Icardi dalla destra mette un bel pallone rasoterra sul primo palo, sul quale Palacio tocca di piatto e batte Leali nonostante il tentativo del portiere di intercettare la conclusione.
Al 52esimo dall’altra parte Handanovic ipnotizza ancora Defrel, presentatosi a tu per tu con il portiere sloveno, e salva la propria porta.
Il forcing nerazzurro però continua e al 54esimo è il nuovo entrato Podolski a colpire un palo clamoroso dalla distanza a Leali battuto.
La squadra di Mancini (che reclama anche per un rigore abbastanza evidente per atterramento di Dodò in area) non si accontenta del pari e prova fino alla fine a vincere la partita. Ma i tentativi di Palacio, Icardi e di Podolski mancano di precisione e alla fine il Cesena esce da San Siro con un punto prezioso.
L’Inter spreca l’ennesima occasione per rilanciarsi in chiave europea. Va bene avere la testa la Wolfsburg, ma il primo tempo dei nerazzurri è stato inguardabile e il vantaggio degli ospiti era più che meritato. Nella ripresa si è assistito al solito copione visto in altre occasioni. L’Inter si getta a capofitto in attacco nella speranza di raddrizzare il risultato. Qualche volta ci è riuscita, stavolta, complice anche il palo e l’arbitro, è andata male. Ci sarebbe da ridire sull’arbitraggio, ma onestamente dopo una prestazione come quella di stasera non mi sembra proprio il caso. Dodò e D’Ambrosio sugli esterni sono stati deludenti, Guarin è tornato ad essere il giocatore che alterna buone prestazioni a partite inguardabili. E a poco è servito il miglior Podolski visto finora (niente di eccezionale, sia chiaro) e un’Icardi tuttofare che dimostra di essere il degno erede di Milito.
Giovedì contro il Wolfsburg servirà un miracolo. Ma se l’Inter scenderà in campo con questa mentalità e questo atteggiamento non basterà nemmeno un miracolo. E soprattutto dicevano gli antichi saggi “aiuta che Dio t’aiuta”. A buon intenditor…

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

I giocatori validi vanno a giocare in altre nazioni ed in altre squadre. Con la rosa che abbiamo non di può ottenere di più. Mancano 2 centrocampisti di valore. Senza quelli non si può nemmeno valutare gli altri reparti. Mancano due uomini che mettano il pallone in banca ! Lo sanno tutti ma come al solito si cercheranno altri ruoli dove daremo tripli o quadrupli. Penso che la pinetina sia sopra un cimitero indiano

Mark della Nord ha detto...

I fuorigioco vengono segnalati dai guardalinee, l'arbitro non ha colpe al riguardo.
Inoltre è vero che non è stato assegnato un rigore, apparso evidentissimo, per fallo su Dodò, ma è anche vero che ce n'era uno solare su Carbonero per fallo di Ranocchia, il quale avrebbe anche preso il secondo giallo.
In definitiva la terna arbitrale è stata insufficiente, ma gli errori si sono compensati, una volta tanto.