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lunedì 16 marzo 2015

NO, COSI' NON VA (la resa di una squadra che potrebbe e dovrebbe dare di più)

Inutile negarlo, le tre vittorie consecutive contro Palermo, Atalanta e Cagliari ci avevano illuso. Ci avevano illuso che potessimo rilanciarci in questo finale di stagione e che fino a maggio avremmo potuto giocarcela per conquistare un posto in Europa, sia esso in Champions League (sì, tre settimane fa avevamo ancora speranze di Champions) o Europa League.
Le tre successive sfide ci hanno riportato con i piedi per terra. Sorvolo su i soliti discorsi riguardanti la classifica e dove potevamo essere “se..”. Tanto con i “se” non si va da nessuna parte. E’ tutta la stagione che stiamo andando avanti a colpi di “se..”, intanto passano le partite, le settimane, i mesi e noi non riusciamo a metterci in scia di chi ci precede nonostante là davanti si procede a passo d’uomo.
Siamo tutti coscienti che non sarebbe stata una stagione facile, che Mancini non ha la bacchetta magica e che sarebbe servito tempo per raddrizzare la baracca. Siamo altrettanto consapevoli che non basta l’inserimento di Shaqiri, Podoslki, Brozovic e Santon a risollevare le sorti di una squadra.

Ciò non toglie che in questa fase transitoria alcuni risultati negativi possano starci, ma altri non sono minimamente concepibili. Ci può stare che perdi in casa con la Fiorentina, a fatica accetti che il Torino ti beffi in pieno recupero, a malapena riesci a mandare giù che affronti il Sassuolo in trasferta e ne prendi tre, ma non è minimamente accettabile che la penultima in classifica venga a San Siro e ti strappi un punto mettendoti sotto per un tempo.
Non esiste nessun tipo di attenuante o motivo che giustifichi la prestazione di ieri sera. Non è minimamente pensabile che per un tempo i nostri ragazzi abbiano fatto le belle statuine in campo concedendo spazio e occasioni agli avversari. Non a caso nella ripresa, quando c’era da recupera il risultato, si sono tutti rimboccati le maniche e hanno cominciato a macinare gioco. Se avessimo affrontato anche il primo tempo con quel piglio, saremmo riusciti a portare a casa il risultato pur con i nostri mille difetti e nonostante l’allegra banda del buco che ci ritroviamo nel reparto difensivo.
È proprio questo che mi fa più rabbia: la mancanza di grinta e di rabbia agonistica per 90 minuti. Viaggiamo ad ondate, 20 minuti finali col Napoli, un primo tempo col Wolfsburg, una seconda frazione con il Cesena. Mai una volta che si scenda in campo con determinazione per novanta minuti o comunque fino a risultato acquisito, mai una volta che vedi i nostri ragazzi che in campo stanno dando il massimo, mai una volta che al termine della partita possiamo dire “vabbè, non abbiamo vinto però abbiamo dato tutto in campo”.
Non voglio scaricare colpe a Tizio piuttosto che a Caio. Sono sempre del parere che il calcio sia un gioco di squadra e che si vince e si perde tutti insieme. Quindi in questo caso la colpa è un po’ di tutti, dell’allenatore, di chi va in campo, di chi potrebbe e dovrebbe dare di più, di chi va a fasi alterne tra buone prestazioni e partite inguardabili, di chi là davanti non sempre la butta dentro, paradossalmente anche di chi dà sempre il massimo.
Non pretendiamo un’Inter vincente, non abbiamo la presunzione di sperare di lottare per lo scudetto o per un posto in Champions (anche se…), non crediamo di poter competere con squadre che attualmente sono un gradino superiori, però, porca zozza, se arriva il Cesena a San Siro pretendiamo i tre punti perché abbiamo la presunzione di essere più forti e crediamo che vincere sia il minimo che si possa fare.


2 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Non posso darti torto. Col Cesena i tre punti erano obbligatori.
Anche se, a mio avviso, anche con la vittoria contro il Cesena la nostra classifica e le nostre speranze europee sarebbero cambiate poco.

Matrix ha detto...

Speriamo che giovedì sera i nostri ragazzi facciano la partita della vita altrimenti la vedo parecchio dura...