INTER - SAMPDORIA 2 - 0
71' SHAQIRI - 88' ICARDI
INTER (4-2-3-1): Carrizo; D'Ambrosio, Andreolli, Juan Jesus, Dodò (44' st Obi); Medel, Kuzmanovic; Shaqiri (34' st Bonazzoli), Kovacic, Podolski; Icardi (44' st Puscas).
A disposizione: Handanovic, Berni, Palacio, Guarin, Campagnaro, Vidic, Krhin, Donkor, Hernanes.
All.: Mancini.
SAMPDORIA (4-3-1-2): Romero; Wzsolek, Gastaldello, Romagnoli, Cacciatore (44' Silvestre); Rizzo (23' st De Silvestri), Marchionni, Krsticic; Soriano (1' st Duncan); Djordjevic, Okaka.
A disposizione: Viviano, Massolo, Correa, Obiang, Palombo, Bergessio, Eder, Fornasier, Ivan.
All.: Nenad Sakic (Mihajlovic squalificato).
Arbitro: Tagliavento
Nonostante la superiorità numerica per gran parte della partita l’Inter fatica molto prima di avere ragione di una buona Sampdoria e portare a casa la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia (vittoria numero 200 per i nerazzurri nella competizione nazionale).
Mancini (sei Coppe Italia vinte da giocatore, quattro da allenatore) lancia Shaqiri titolare che forma con Podolski e Kovacic la linea a tre dietro l’unica punta Icardi (diventato papà un paio di giorni fa). A centrocampo Medel e Kuzmanovic mentre in difesa davanti a Carrizo giocano D’Ambrosio e Dodò sugli esterni e Andreolli e Juan Jesus in mezzo.
La partita si mette in discesa per l’Inter dopo 10 minuti. Shaqiri va in progressione e lancia Icardi che viene steso al limite da Krsticic. Per Tagliavento è fallo da ultimo uomo: espulso il giocatore blucerchiato tra le proteste dei compagni di squadra (proteste che onestamente non erano ingiustificate, poteva starci anche il giallo).
Strada spianata per l’Inter che però non ne approfitta. Kovacic ruba palla a Rizzo ma poi spara su Romero. E’ l’unica occasione per l’Inter per gran parte del primo tempo.
Al 33esimo l’Inter ha un’occasione d’oro per andare in vantaggio. Dodò si infila dalla sinistra sfuggendo a Wszolek che lo stende. Rigore per l’Inter. Dal dischetto va Icardi come già successo in campionato. Ma stavolta Romero si supera e respinge il tiro dell’attaccante nerazzurro. Lo stesso portiere blucerchiato si supera su un colpo di test di Podolski respingendo oltre la traversa.
All’intervallo è 0-0. Risultato giusto che premia una buona Sampdoria capace di tenere testa all’Inter nonostante l’inferiorità numerica.
Nella ripresa l’Inter parte a testa bassa. La Sampdoria è in affanno ma il fortino blucerchiato regge sempre di più. E quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Al minuto 71, Podolski mantiene palla al limite dell’area, vede l’inserimento di Shaqiri e di tacco lo serve in area. Lo svizzero non perdona e infila Romero. L’Inter finalmente sblocca la partita. Per la Sampdoria si fa dura e quando Wszolek, già ammonito in occasione del rigore, si becca il secondo giallo e la conseguente espulsione, per i blucerchiati è notte fonda. Nel finale c’è tempo anche per il gol (con scontata dedica alla figlia appena nata) di Icardi che sfrutta un errato retropassaggio della difesa blucerchiata, anticipa Romero in uscita disperata, lo aggira e mette in rete una palla comoda.
Finisce 2-0. L’Inter porta a casa la qualificazione ai quarti, sebbene rimanga ancora qualche perplessità sulla squadra nerazzurra. La Sampdoria, pur in inferiorità numerica, ci ha messo in grande difficoltà e ci siamo complicati la vita più del dovuto. Molto positiva la prestazione di Shaqiri che sulla sua corsia ha messo parecchio in difficoltà gli avversari con le sue accelerazioni (la progressione nell’azione che porterà all’espulsione è da urlo). Ma nel complesso positiva la prestazione di tutta la squadra nonostante la scarsa pericolosità sotto porta. Merito anche di una Sampdoria ben messa in campo che ha tenuto testa agli avversari per 70 minuti. Poi, come spesso succede, arrivano i campioni a fare la differenza. Per fortuna dell’Inter…
2 commenti:
Ma quale difficoltà? Siamo stati padroni del campo e abbiamo più volte sfiorato il gol.
Se poi Icardi non sbaglia il rigore...
Dominare serve a poco se poi non si concretizza. La Sampdoria ci ha messo parecchio in difficoltà perché non riuscivamo a renderci pericolosi. E non siamo stati così pericolosi sotto porta.
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