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venerdì 27 dicembre 2013

DA MORATTI A THOHIR, IL MERCATO NERAZZURRO NON CAMBIA

Ancora pochi giorni poi partirà il mercato di riparazione. Tutte le squadre, chi più chi meno, hanno lacune da colmare o giocatori in esubero da sistemare.
Giusto per capirci. Questo è il mercato
che non vorremmo vedere...
Non fa eccezione l’Inter che, come hanno evidenziato questi primi mesi della nuova stagione, avrebbe bisogno di esterno sinistro, di un centrocampista centrale e di un attaccante di peso (un controsenso per una squadra che ha il miglior attacco della Serie A). I nomi come sempre non mancano, soprattutto per quanto riguarda l’attaccante. Da Lavezzi a Lamela, ce n’è per tutti i gusti.
Del resto, con l’arrivo del nuovo proprietario era scontato che qualcosa in sede di mercato si dovesse fare. Quello che invece era meno scontato è che il ritornello “prima vendere, poi acquistare” tanto caro nell’Inter di Moratti del post-Triplete, sarebbe stato di attualità anche nell’Inter di Thohir.
Che l’indonesiano non fosse il magnate arabo di turno che spende e spande per comprare il meglio che c’è sul mercato era ben chiaro fin dall’inizio.
Ma personalmente non avevo messo in conto che per comprare un Naingollan qualsiasi dovessimo vendere Guarin o che dobbiamo prima vendere Pereira per poi sperare di vedere un terzino sinistro oppure che addirittura tutta la squadra è sul mercato.
Capisco che la priorità assoluta è quella di risanare il bilancio, ma questo, almeno sotto il mio punto di vista, vuol dire che non possiamo fare follie sul mercato, che non possiamo permetterci esborsi esorbitanti e che non possiamo puntare a Falcao ma dobbiamo accontentarci di Icardi.
Mi sembrava di aver capito che Moratti avesse ceduto la società perché non aveva più la possibilità economica per poter costruire un’Inter competitiva. Ma se anche Thohir adotta il metodo “Prima cessione poi acquisto” allora vuol dire che nemmeno l’indonesiano a queste possibilità economiche e allora tanto valeva tenersi Moratti che se non altro è un cuore nerazzurro.
Probabilmente potremmo giudicare meglio l’operato della nostra dirigenza se riuscissimo a capire quali sono gli obiettivi della società nerazzurra. Perché se punti ad essere competitiva e lottare per un posto in Champions League non puoi certo vendere Guarin per prendere Naingollan. Se invece l’obiettivo è diventare l’Udinese di turno che ogni anno vende i suoi pezzi migliori e gode di ottima salute dal punto di vista economico, allora siamo sulla strada giusta ed è più che corretto ritenere che tutta la squadra, nessuno escluso, è sul mercato.
Mi sembra già abbastanza chiaro che da questo mercato di riparazione non possiamo aspettarci molto. E già il fatto che a condurre le operazioni sia ancora una volta Marco Branca la dice lunga sulle intenzioni della società nerazzurra.
Speriamo almeno in qualcosa di meglio nel mercato estivo. A partire dal Direttore Sportivo (qualcuno spieghi però a Thohir che deve sostituirlo a breve termine perché per le operazioni più importanti vengono gettate le basi già a primavera) a finire ad un mercato da vera Inter. Quello che avremmo voluto vedere già a gennaio e che ci auguriamo di vedere a luglio.

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5 commenti:

Alfonso ha detto...

Condivido in pieno! Ma diciamo proprio tutto: mi sbaglierò, e sinceramente lo spero, ma Tohir è un business men cui non frega nulla dell'Inter e dei suoi tifosi salvo utilizzare il nome e il marchio Inter in Indonesia ed in America per far soldi!Quindi: non aspettiamoci nulla e prepariamoci a 4 o 5 anni di sofferenze!

Tifosi_si_nasce ha detto...

Ma non c'è nulla di strano, Thohir è stato chiarissimo: mettere prima i conti a posto, espandere il marchio, stadio e poi quando ci saranno ricavi (ed eliminiamo il debito) acquisteremo. Le cose si fanno un pò alla volta e non frettolosamente, ci vorranno anni, bisogna pazientare.

Entius ha detto...

X Tifosi-si-nasce. Sono daccordo, ma se indeboliamo la squadra non riusciremo a conquistare l'obiettivo minimo della qualificazione alla Champions, quindi niente introiti (che come abbiamo visto sono importanti per restare competitivi). Di conseguenza come faremo a ripianare i conti?

Brother ha detto...

Se fossimo in Inghilterra o in Germania sistemare il bilancio non sarebbe un grosso problema, anche senza Champions League. Ma siamo in Italia. Se aspettiamo di ripianare i conti con gli introiti dello stadio di proprietà stiamo freschi. Altro che anni, ci tocca aspettare decenni.

Anonimo ha detto...

Scusa...chi ha il miglior attacco della serie A?