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mercoledì 22 maggio 2013

QUEL SOGNO DA CUI NON AVREMMO VOLUTO SVEGLIARCI...

Tre anni, tre lunghissimi anni. No, non vi ricorderò cosa successe il 22 maggio 2010. Lo sapete benissimo, lo sappiamo benissimo. E se per caso non lo sapete, peggio per voi.
Ancora una volta ho riletto gli articoli che scrissi in quella settimana e per l’ennesima volta sono stato tentato dal ri-postarne alcuni passaggi. Ma l’avevo già fatto lo scorso anno e due anni fa, non mi sembrava il caso di ripetermi (in ogni caso a fine articolo troverete i link, se avreste voglia di rileggere tutto).
Cosa dire? Ormai c’è ben poco da dire. Abbiamo già detto tutto e oggi, a distanza di tre anni e con l’Inter che ha chiuso la stagione al nono posto, quel trionfo è diventato un puntino lontano. Se ci pensate bene anche i vostri ricordi sono un tantino più distanti, più sbiaditi. Magari ricordate ancora cosa avete fatto, cosa avete detto, ma certe sensazioni, certi brividi, certi odori, li avrete quasi dimenticati.
Un po’ come quando fate un sogno. Il giorno dopo lo ricordate benissimo ma dopo una settimana avete ricordi vaghi ed imprecisi.

Già, un sogno. A distanza di tre anni quella fantastica serata sembra quasi un sogno. “Se è un sogno, vi prego, non svegliateci”. Scrissi alla fine dell’articolo del giorno dopo sulla vittoria europea. Appena l’ho riletta ho pensato che invece alla fine ci hanno svegliato e siamo dovuti tornare alla cruda realtà.
Però è stato bello sognare. A cominciare dall’attesa. Quell’attesa che era “un miscuglio di emozioni, sensazioni, ricordi. Stavolta l’attesa è una piacevole ossessione che ci trascineremo fino a sabato.
E poi le ultime ore frenetiche, i preparativi, il ritrovarsi tutti insieme, il boato al primo gol di Milito, mio fratello che si agita per la stanza a petto nudo dopo il raddoppio di Milito, le urla di gioia, gli abbracci con tutti, le lacrime di gioia, le canzoni sparate a mille dalla radio, lo spumante spruzzato in stile Formula Uno, le bandiere sventolate, i clacson festanti sotto i balconi dei tifosi milanisti e juventini (facendo attenzione a non dimenticarne nessuno), il ritrovarsi tutti-ma-proprio-tutti in piazza, la birra per festeggiare, le foto di rito che resteranno per ricordo, un altro giro dalle parti dei tifosi juventini e milanisti, nessuna voglia di andare a dormire. Quasi come se avessimo avuto paura che addormentandoci l’incantesimo sarebbe finito.
In un articolo della vigilia (lo so, avevo promesso di non ripostare ciò che scrissi tre anni fa….) conclusi dicendo “Guardateci, osservateci, stupitevi, ma non chiedeteci di spiegarvi cosa stiamo provando.”
Ovviamente mi riferivo a quei frenetici giorni della vigilia. Ma credo che la frase si possa tranquillamente adattare anche a quello che successe quella sera. Perché quello che provammo quella sera non si potrebbe mai raccontare con le parole. Certe cose le devi vivere, le devi sentire dentro.
Nei giorni scorsi alcuni tra giornalisti e tifosi si sono chiesti cosa fosse rimasto di quell’Inter a distanza di tre anni. Di quell’Inter in effetti è rimasto ben poco.
Ma non è questo che interessa a noi tifosi nerazzurri ogni volta che ripensiamo a quella Inter. Ciò che conta veramente, con un misto di commozione e malinconia, è che “Non ci sarà un’altra vigilia così, non ci sarà un’altra partita così. Se fra un anno, o due o dieci l’Inter andrà di nuovo in finale di Champions League nulla sarà più come stavolta. Perché ora stiamo vivendo la nostra prima volta. La nostra prima finale di Champions League. La prima volta che i nostri sogni sono diventati realtà. Respirate amici nerazzurri, respirate. Perché un’aria così non la respireremo mai più.”
E noi quella settimana, quel giorno, quella sera, quella notte, respirammo a pieni polmoni consapevoli che non avremmo più vissuto un’emozione così grande. Un’emozione chiamata “Champions League”.

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La Fase Critica (Ovvero Il Giorno Della Vigilia)
E' Il Grande Giorno !!!
Se E' Un Sogno Non Svegliateci !!!
22 Maggio 2010, Momenti Irripetibili Che Non Dimenticheremo (Emozioni, Un Anno Dopo)
22 Maggio 2010. Ricordi Di Un'indimenticabile Serata (Emozioni, Due Anni Dopo)

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5 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

il vostro mondo era quello dei sogni, delle speranze, per lustri a guardare gli altri che vincevano....a voi niente, solo qualche briciola, perchè era ed è quella la vostra vera dimensione. Solo inventando calciopoli (organizzata da chi non lo diranno mai ufficialmente ma tutti sanno da chi), i "cattivi" eliminati fisicamente e depredati, il signor rossi con false investiture a dispensar premi ai (finti) buoni e vi siete trovati soli, senza avversari, a far man bassa in italia. E da lì una serie incredibile di circostanze, spintarelle e favoritismi che vi hanno fatto vincere una cl, ancora più grottescamente di come la grecia vinse l'europeo. Ricordate sempre che le vostre vittorie nel post 2006 non saranno mai considerate pulite, tutto il mondo lo sa, non siete e non sarete mai considerati una grande squadra, fatevene una ragione. Ed ora rimanete nella vostra mediocrità, l'unica cosa che vi rimane sono solo i sogni che per magia (eufemismo) sono diventati, per poco, realtà.

Nerazzuro ha detto...

Noto con piacere che a distanza di tre anni il rosicamento juventino quasi supera il nostro godimento.
Poveracci, loro un Triplete non sanno nemmeno cosa sia...

Nicola ha detto...

La cosa tragicomica é che sono convinti che il nostro trionfo europeo sia arrivato grazie a Guido Rossi.
Si vede lontano un miglio che ignorano il significato della definizione "vincere onestamente".

Nerazzurro ha detto...

Vincere onestamente??? Il loro trionfo in Champions League sappiamo benissimo tutti come è arrivato e ne abbiamo avuto conferma proprio ieri con lo scoop della televisione olandese.