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lunedì 28 gennaio 2013

STRAMACCIONI E "LA DIRITTA VIA ERA SMARRITA"

Nei mesi scorsi in più di un’occasione ho sostenuto che la strada per diventare grandi era ancora lunga ma ero soddisfatto del fatto che avessimo imboccato la strada giusta.
A distanza di pochi mesi, parafrasando il grande Dante direi che “la diritta via è smarrita”.
Tre gol in Serie A nelle ultime due stagioni. Tutti all'Inter....
La partita di ieri sera ne è, ahimè, un esempio lampante. Avevamo di fronte il Torino, un buon Torino per carità, ma non il Barcellona. Eppure non siamo stati capaci di giocare come sappiamo, di renderci pericolosi, di frenare le loro avanzate. E pensare che la partita si era subito messa in discesa con il gol di Chivu dopo 5 minuti. Roba che ti metti seduto comodamente sul divano pensando di passare una serata tranquilla. E invece nulla. Non un tiro, non un’azione degna di nota. Solo un erroraccio maldestro di Guarin. Roba da prenderlo a frustate per due ore. E dopo aver finito con lui iniziare con tutti gli altri, perché in quella azione ognuno andava per fatti suoi, chi al bar, chi a pisciare, chi a fumarsi una sigaretta, chi a prenotare le vacanze di Pasqua.
Quel filotto di 7-8 vittorie che abbiamo fatto tra metà settembre e i primi di novembre ci avevano illuso di essere una grande squadra, di essere forti, di essere competitivi. Pensare che all’epoca c’era qualche imbecille (ogni riferimento al sottoscritto è puramente casuale) che più l’Inter vinceva e più predicava prudenza.

Quello è stato un momento in cui tutto girava per il verso giusto, la difesa era imperforabile, Milito la butta dentro anche solo con lo sguardo, tutti-ma-proprio-tutti erano in forma strepitosa. Finito quel periodo e crollate alcune certezze (anche grazie ad arbitraggi molto discutibili) l’Inter ha mostrato il suo vero volto: un’accozzaglia di senatori sul viale del tramonto e di giovani di belle speranze senza un’identità.
E come ovvio che fosse, un allenatore con poca esperienza come Stramaccioni ha iniziato a mostrare i suoi limiti e a fare qualche errore di troppo. Cambio di modulo, giocatori schierati fuori posizione, trovate geniali che di geniale avevano ben poco. Da qualche settimana sto ripetendo che secondo me il ragazzo ha perso un po’ la bussola (e se non l’ha persa non gli funziona molto bene). Questa mia teoria ha provocato non poco dissidi con alcuni amici sostenitori ferrei del buon Strama. Addirittura qualcuno mi ha rinfacciato di non essere “stramaccioniano” come dico. Niente di più errato. Io sono e continuo ad essere fervido sostenitore di Stramaccioni ma non per questo non devo criticarlo. Soprattutto quando sbaglia. E di errori, come detto, finora ne ha fatto più di uno.
Ehi Strama, te ne serve una nuova?
Al di là dei singoli errori, credo che Stramaccioni abbia perso un po’ di quella sicurezza che lo ha contraddistinto fin dal primo giorno di nerazzurro. E’ anche vero che se stai perdendo, ti giri verso la panchina e vedi Rocchi e Alvarez, chiunque avrebbe un crollo di autostima.
E qui si apre il solito spinoso discorso sul mercato. No, niente invettive su Branca. Stavolta c’è l’ho con Strama. Parto da un esempio di vita di tutti i giorni. In ufficio il vostro computer non funziona come dovrebbe, andate dal capo e gli chiedete un computer nuovo e più efficiente, lui qualche giorno dopo si presenta sì con un nuovo computer ma che ha la stessa efficienza del vecchio. Voi che fate? Lo ringraziate per il nuovo computer o vi incazzate come iene? E cosa succederebbe se dall’oggi al domani vi porterebbero via la stampante?
Ecco, Stramaccioni è nella stessa situazione. Ha chiesto un nuovo terminale (offensivo) e gliene hanno portato uno buono per la rottamazione, gli hanno portato via il server centrale. E lui rimane impassibile, senza reagire, senza pretendere rispetto per il suo lavoro. Ma quando cavolo ti incazzi e sbatti i pugni sul tavolo? (o meglio ancora in faccia a Branca).
Questa è la cosa che mi fa incazzare più di tutto nell’atteggiamento di Stramaccioni. Continua a dire che va tutto bene quando va tutto male. E non si è ancora reso conto che se questa stagione va a puttane l’unico che ne pagherà le conseguenze sarà lui. Pertanto, in qualità di condottiero, dovrebbe rimboccarsi le maniche e riportarci sulla retta via. Anche a costo di scelte impopolari, anche panchinando mostri sacri come Zanetti e Cambiasso, anche sbugiardando il mercato con l’esclusione di Rocchi.
Caro Andrea, sei tu che guidi la macchina, devi essere tu a correggere questi sbandamenti e raddrizzarla per riprendere a correre come facevamo pochi mesi fa. Il pilota sei tu, devi essere tu a comandare la macchina e non viceversa.

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3 commenti:

Matrix ha detto...

Analisi corretta. Mi trovi daccordo praticamente su tutto. In particolare sul fatto che Stramaccioni dovrebbe pretendere rispetto per il suo lavoro e un mercato più in linea con le sue aspettative. Se ti chiedo un vice-Milito non puoi prendermi Rocchi...

Winnie ha detto...

Intanto abbiamo venduto Sneijder e Coutinho per prendere Paulinho e alla fine il brasiliano neanche é arrivato. Se avessi Branca, Ausilio e Moratti tra le mani lì scuoierei vivi ;-)

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Io invece dissento da questa analisi o meglio: Stramaccioni potrà anche aver commesso degli errori sul piano tattico ma non credo che siano sue le colpe se il mercato nerazzurro langue e neppure penso che il buon Strama possa "permettersi" di andare da Moratti a tirargli la giacca per invitarlo ad aprire il portafoglio...è un tecnico aziendalista che probabilmente sapeva fin dall'inizio che avrebbe dovuto fare le nozze coi fichi secchi...ciao!