AMICHEVOLE
IRLANDA-ITALIA 2-0 36' Andrews - 89' Cox
La stagione azzurra si chiude con un’amichevole a Liegi contro l’Irlanda del “nostro” Giovanni Trapattoni. Difronte il maestro e l’allievo. Ma all’allievo non riesce di superare il maestro.
A 72 anni Giovanni Trapattoni sa ancora come si trasformano undici giocatori in squadra, come si trasmette lo spirito e l’entusiasmo, come si pressa, come si recupera palla e si riparte.
Gli irlandesi giocano alla morte, una gara fisica, con una voglia di sbranare gli azzurri da far paura. Giocano ovunque, pressano alto, non lasciano un metro alle iniziative di Rossi prima e Giovinco poi. Come li avrà caricati? È un'amichevole, eppure Long si rifiuta di aiutare Chiellini a rialzarsi dopo un contatto. È un'amichevole, eppure lo stesso Trap impazzisce per la mancata ammonizione di Pazzini dopo un tocco di mano.
L’Eire è proprio la sua squadra o forse è il suo calcio ad aver trovato nella nazionale irlandese l’approdo ideale. Nei 10 precedenti, solo una volta l’Eire aveva battuto gli azzurri, ma non con due gol di scarto come è successo a Liegi. L’Italia è sembrata la stessa squadra dell’ultimo periodo solo a sprazzi. Poche, pochissime occasioni. Il portiere Forde si gode la serata da spettatore o quasi. Qualcosa riesce a fare Rossi nel primo tempo, ma per il resto ci sono solo i tiri dalla distanza di Montolivo, quello alto di Nocerino, la punizione di Giovinco e i cross di Cassani, soprattutto finché in campo c'è stato Pazzini.
Da quattro partite (Germania, Slovenia, Ucraina ed Estonia) l’Italia stava giocando un calcio di alto livello, molto tecnico, ma anche redditizio. Ci eravamo abituati troppo bene, ma forse la sconfitta e le difficoltà che abbiamo incontrato a Liegi possono aiutarci a riflettere con più attenzione sulla condizione del nostro calcio. Troppa euforia sarebbe stata dannosa. Prandelli ha chiuso la stagione come l’aveva aperta, con una sconfitta in amichevole, ma in mezzo ci sono tante buone cose. Il processo di crescita ha subìto uno stop inatteso, però la stagione resta positiva soprattutto nelle gare di qualificazione all’Europeo 2012.
E' come se ci fossero due nazionali diverse, una ufficiale e l’altra amichevole. Sei partite di qualificazione: 5 vittorie e 1 pareggio. Cinque partite amichevoli: 1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte. Un gol subìto nelle partite di qualificazione, cinque in quelle amichevoli. Ripartiremo il 10 agosto, a Napoli, contro i campioni del mondo della Spagna. Anche quella è un’amichevole, ma, si spera, sarà tutta un’altra storia.
IRLANDA-ITALIA 2-0 36' Andrews - 89' Cox
La stagione azzurra si chiude con un’amichevole a Liegi contro l’Irlanda del “nostro” Giovanni Trapattoni. Difronte il maestro e l’allievo. Ma all’allievo non riesce di superare il maestro.
A 72 anni Giovanni Trapattoni sa ancora come si trasformano undici giocatori in squadra, come si trasmette lo spirito e l’entusiasmo, come si pressa, come si recupera palla e si riparte.
Gli irlandesi giocano alla morte, una gara fisica, con una voglia di sbranare gli azzurri da far paura. Giocano ovunque, pressano alto, non lasciano un metro alle iniziative di Rossi prima e Giovinco poi. Come li avrà caricati? È un'amichevole, eppure Long si rifiuta di aiutare Chiellini a rialzarsi dopo un contatto. È un'amichevole, eppure lo stesso Trap impazzisce per la mancata ammonizione di Pazzini dopo un tocco di mano.
L’Eire è proprio la sua squadra o forse è il suo calcio ad aver trovato nella nazionale irlandese l’approdo ideale. Nei 10 precedenti, solo una volta l’Eire aveva battuto gli azzurri, ma non con due gol di scarto come è successo a Liegi. L’Italia è sembrata la stessa squadra dell’ultimo periodo solo a sprazzi. Poche, pochissime occasioni. Il portiere Forde si gode la serata da spettatore o quasi. Qualcosa riesce a fare Rossi nel primo tempo, ma per il resto ci sono solo i tiri dalla distanza di Montolivo, quello alto di Nocerino, la punizione di Giovinco e i cross di Cassani, soprattutto finché in campo c'è stato Pazzini.
Da quattro partite (Germania, Slovenia, Ucraina ed Estonia) l’Italia stava giocando un calcio di alto livello, molto tecnico, ma anche redditizio. Ci eravamo abituati troppo bene, ma forse la sconfitta e le difficoltà che abbiamo incontrato a Liegi possono aiutarci a riflettere con più attenzione sulla condizione del nostro calcio. Troppa euforia sarebbe stata dannosa. Prandelli ha chiuso la stagione come l’aveva aperta, con una sconfitta in amichevole, ma in mezzo ci sono tante buone cose. Il processo di crescita ha subìto uno stop inatteso, però la stagione resta positiva soprattutto nelle gare di qualificazione all’Europeo 2012.
E' come se ci fossero due nazionali diverse, una ufficiale e l’altra amichevole. Sei partite di qualificazione: 5 vittorie e 1 pareggio. Cinque partite amichevoli: 1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte. Un gol subìto nelle partite di qualificazione, cinque in quelle amichevoli. Ripartiremo il 10 agosto, a Napoli, contro i campioni del mondo della Spagna. Anche quella è un’amichevole, ma, si spera, sarà tutta un’altra storia.
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2 commenti:
Il Trap è sempre il Trap. Gli anni passano per tutti ma non per lui.
Bè,è la viva dimostrazione che il nostro calcio fa schifo,per quanto mi concerne visto come prandelli ha ridotto la nazionale sono contento che abbia vinto l'irlanda,loro almeno non mettono stranieri in nazionale,auguro all'italia di non qualificarsi per gli europei,anche se non mi riguardano visto che da quest'anno sosterrò brasile e argentina.
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