È arrivato febbraio, un mese molto molto impegnativo. Nelle prossime quattro settimane affronteremo in rapida successione Milan, Fiorentina (due volte, giovedì prossimo il recupero dell’andata e il lunedì successivo la sfida del ritorno), Juventus, Genoa e poi, dopo i quarti di finale di Coppa Italia contro la Lazio, lo scontro col Napoli. Quattro settimane per capire che strada prenderà la nostra stagione. Almeno per quanto riguarda il campionato.
Fra quattro settimane, il 2 marzo, verso quest’ora, sapremo di che morte moriremo (o di che morte siamo morti…), sapremo se siamo ancora in corsa per lo scudetto o se avremo già abdicato, sapremo se dobbiamo iniziare a scucire quel triangolino verde-bianco-rosso dalle nostre magliette oppure no.
Ma, come sempre scrivo, dobbiamo pensare a fare un passo alla volta. Primo passo: il derby di domani pomeriggio. Veniamo da due derby persi, quello di campionato a settembre e soprattutto quello in Supercoppa Italiana poco meno di un mese fa. Due derby persi abbastanza in malo modo. In campionato giocando una pessima partita e facendoci beffare praticamente allo scadere, in Supercoppa facendoci rimontare due gol di vantaggio e, anche qui, subendo il gol decisivo nei minuti finali.
Credo che sia sufficiente questo per capire e rendersi conto che domani pomeriggio no, non possiamo proprio perdere. Tanto più che i cugini stanno attraversando una stagione tortuosa e difficile, con risultati non certo eccelsi. Regalargli ancora una volta punti mi sembra una via di mezzo tra un feroce autolesionismo e una insensata e inspiegabile voglia di fare beneficienza. Mi correggo, domani pomeriggio non possiamo proprio non vincere (magari con un golletto decisivo al 90esimo, giusto per rendere pan per focaccia).
Inzaghi ritrova Calhanoglu e quasi certamente si affiderà alla formazione migliore possibile con Pavard, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries e Dimarco sulle fasce a centrocampo Barella, Mkhitaryan e Calhanoglu in mezzo al campo e davanti la coppia Lautaro Martinez-Thuram.
L’ultimo derby con il Milan padrone di casa risale allo scorso aprile. Una partita che è e rimarrà per sempre nella storia dei derby milanesi e del calcio italiano in generale. Vinse l’Inter. Vinse la partita, vinse lo scudetto, conquistò la seconda stella. Una ferita profonda nell’anima rossonera che rimarrà per sempre come una cicatrice.
Sì, è vero, avete ragione. Bello quel derby, bello quello scudetto, bello averlo vinto in faccia a loro conquistando pure la seconda stella, ma nel calcio non si vive di ricordi, bisogna sempre guardare avanti.
Conquistare i tre punti domani sera deve essere un obbligo. Serve per la classifica, ma soprattutto bisogna ristabilire le giuste gerarchie milanesi. Non vorremmo mica che i cugini rossoneri dopo il terzo derby in cui non rimediano una sconfitta, iniziano a pensare di essere forti o addirittura di essere più forti di noi. C’è da riscattare la sconfitta in Supercoppa Italiana. Stavolta il sigaro negli spogliatoi ce lo dobbiamo fumare noi.
Ehi, giovani virgulti che scendete in campo, sto parlando con voi. Sono stato chiaro? Avete beninteso il da farsi o ve lo devo ripetere un’altra volta? Tutto chiaro? E allora sapete cosa dovete fare. Ci affidiamo a voi. Come si suol dire, andate e tornate vincitori. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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2 commenti:
I derby non si giocano, si vincono. Forza ragazzi!!!
Non c'è due senza tre... Anche stasera il derby sarà rossonero.
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