Si dice che tre indizi fanno una prova. Bè, qui di indizi ne abbiamo fin troppi. L’Inter si conferma come la più seria candidata al titolo. E i risultati non sono altro che elementi che rafforzano questa teoria. Abbiamo passeggiato sul Milan nel derby di settembre, abbiamo vinto contro la Roma, abbiamo battuto l’Atalanta a Bergamo e ieri sera abbiamo superato con un netto 3-0 i Campioni d’Italia in carica. È vero, non siamo riusciti a vincere contro quella che finora è la nostra avversaria più temibile: la Juventus. Ma più per demeriti nostri che per meriti loro.
Un mese fa scrivevo “(…) è tempo di pensare al prossimo step e ad un mese di novembre che si preannuncia alquanto impegnativo. Atalanta, Salisburgo (in Champions League), Juventus, Benfica (in Champions League) e Napoli (ai primi di dicembre) in trasferta, con il solo Frosinone in casa. Trenta giorni per capire chi siamo, dove andiamo e dove potremo arrivare.”
Un tour de force superato alla grande con quattro vittorie, il folle pareggio in terra portoghese e il pareggio contro la Juventus. Abbiamo conquistato il passaggio agli ottavi di finale di Champions League con due turni di anticipo e siamo sempre saldamente in testa (cosa tutt’altro che scontata se pensiamo che avevamo in campionato un trittico di trasferte Atalanta-Juventus-Napoli che avrebbe potuto ridimensionare molto le nostre ambizioni).
Io non so dove potremo arrivare. Siamo solo ai primi di dicembre, è presto per dirlo. Però so che finora stiamo andando benissimo e che se continuiamo così potremo arrivare molto molto lontano.
Siamo forti, siamo quadrati, siamo solidi. Abbiamo una difesa granitica (nono clean sheet su 14 partite, scusate se è poco…), un centrocampo che coniuga alla grande qualità e quantità, un attacco micidiale che colpisce al momento opportuno, finalmente abbiamo valide alternative anche in panchina. Insomma, citando Checco Zalone “siamo una squadra fortissimi, fatta di gente fantastici”.
Peccato che i giornalisti (televisivi e della carta stampata) siano impegnati a dare voce alle stronzate dei nostri rivali biancorossoneri. Il presunto fallo di Lautaro Martinez su Lobotka in occasione del primo gol (poi vai a rivedere le immagini e non c’è nessun fallo, anzi è il centrocampista napoletano che fa ostruzione sul Toro), il rigore per il fallo di Acerbi su Osihmen (le immagini parlano da sole).
Ci si è fossilizzati su questi due episodi per sminuire la bella prestazione dell’Inter e non ammettere che siamo davvero una bella squadretta e che la vittoria in quel di Napoli è un chiaro e forte segnale al campionato. Un messaggio da prendere con le dovute precauzioni (ripeto, siamo ancora a dicembre), ma da non sottovalutare. Un po’ come quando c’è l’allerta meteo e avvisano che potrebbe venire giù il diluvio. Alla fine magari arriva solo una pioggerellina, però c’è il rischio che possa arrivare un acquazzone esagerato e allora bisogna stare attenti.
Ecco, bisogna stare attenti. Perché questa Inter ha le caratteristiche di un acquazzone e se viene giù sono dolori per tutti (e ne abbiamo avuto una chiara ed evidente prova in questi primi mesi di campionato). Noi vi abbiamo avvisato, poi sono cavoli nostri. Non potrete mica dire che non ve l’avevamo detto. FORZA INTER !!!
4 commenti:
Altro che se non è un segnale forte e chiaro al campionato. Un segnale che sembrerebbe non colgano. Peggio per loro...
Tutti a puntare il dito su episodi tutt'altro che dubbi. Ve lo dico, occhio alle prossime partite, é in arrivo qualche decisione arbitrale che ci danneggerà.
L'Inter é in un momento di forma straordinaria. Se riesce a mantenere questo ritmo non ce n'è per nessuno.
Il problema è riuscire a mantenerlo.
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