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lunedì 12 giugno 2023

E' MORTO BERLUSCONI

Un grave lutto ha colpito il mondo del calcio, della politica e tutta l'Italia in generale. Stamattina è morto all'ospedale San Raffaele di Milano Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset aveva 86 anni. Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero (45 giorni) terminato poche settimane fa, a causa di una polmonite e di una leucemia mielomonocitica. I funerali si terranno mercoledì alle 15 nel Duomo di Milano.
Pochi personaggi hanno spaccato in due l'opinione pubblica come Berlusconi. Amato da alcuni, odiato da altri, sicuramente bisogna riconoscergli le grandi capacità imprenditoriali che lo hanno reso uno degli uomini più influenti in Italia e non solo. 
Ha lasciato il segno nel calcio col suo Milan e nel suo piccolo anche col Monza, il suo partito Forza Italia continua a riscuotere consensi da trent'anni, Mediaset da decenni tiene testa alla Tv di Stato e potrei andare avanti.
No, tranquilli, non ho nessuna intenzione di decantare le doti di Berlusconi. Primo perché è da stamattina che personaggi ben più autorevoli del sottoscritto lo stanno facendo (detto tra noi, in alcuni casi anche con toni così mielosi da risultare irritanti) e soprattutto perché da tifoso interista mi guarderei bene dall'elogiare chi per 30 anni è stato il simbolo del Milan. Si dice "i giocatori passano, la maglia resta", ma in questo caso vale anche "i giocatori passano, i presidenti restano". Il Milan di Berlusconi, ahimé, ha vinto con Van Basten e Gullit, con Weah e Savicevic, con Shevchenko e Rui Costa, con Kakà e Inzaghi, con Seedorf e Pirlo, con Baresi e Costacurta, con Nesta e Maldini  e l'elenco potrebbe andare avanti all'infinito (avrò sicuramente dimenticato qualcuno di importante). Lo stesso vale con gli allenatori. Sacchi, Capello, Ancelotti, ma anche Zaccheroni e Allegri. 
Dopo aver segnato un'epoca nella storia rossonera (8 scudetti, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe Italiane, 5 Champions League, 5 Supercoppe Italiane, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del Mondo per club, per un totale di 29 trofei in 31 anni di Presidenza), nel 2018 acquistò il Monza e in pochi anni lo ha portato in Serie A per la prima volta nella sua storia. 
Insomma non si può dire che non abbia lasciato il segno nel calcio. Pur riconoscendogli le sue grandi capacità, non posso negare di non nutrire grande simpatia verso l'ex Presidente rossonero. E non è una questione di tifo, o perlomeno, non è solo una questione di tifo. Troppo arrogante, troppo sicuro di sì, a volte anche superando i limiti. A sentirlo parlare sembrava che capisse di calcio solo lui e l'allenatore di turno era messo lì solo a fare da marionetta (e ovviamente lui era quello che muoveva i fili). Qualcuno mi farà notare che gli eccessi facevano parte del personaggio e senza quelli probabilmente non avrebbe avuto così tanto successo in tutti i campi. Giusto, giustissimo. Soprattutto quando vige la regola che chi vince ha sempre ragione. E lui, ahimé, ha vinto sempre tanto. Buon Viaggio Cavaliere. 


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6 commenti:

BobbyTime ha detto...

Niente da dire sull'imprenditore, ma umanamente era solo un puttaniere, arrogante, pieno di sé e senza nessuna simpatia.

Michele ha detto...

Addio Presidente, la ricorderemo sempre con tanto affetto e stima. Un Milan come quello di Berlusconi non ci sarà più. Non ci sarà più nessuna squadra come il Milan di Berlusconi.

LadyMarianne ha detto...

Ma quale Berlusconi dovremmo giudicare? L'imprenditore? Il politico? Il Presidente del Milan? Il puttaniere pedofilo? L'arrogante maschilista? Il mafioso amico dei mafiosi?

Entius ha detto...

@LadyMarianne. Noi non giudichiamo nessuno. Al massimo diamo delle opinioni personali, ma nulla più.

Stefano ha detto...

Esiste un personaggio così divisivo? Ho i miei dubbi.

Mattia ha detto...

Sì, decisamente un personaggio controverso. Ma trovo scorretto tutte le cattiverie scritte nei suoi riguardi.