NATIONS LEAGUE 2023 – Semifinale
SPAGNA-ITALIA 2-1
4' Yeremy Pino – 11’Immobile (rig.) – 88’ Joselu
SPAGNA (4-2-3-1): Unai Simon; Alba, Laporte, Le Normand, Jesus Navas; Merino (29' st Fabian Ruiz), Rodri; Yeremy Pino (29' st Ansu Fati), Gavi (23' st Canales), Rodrigo (1' st Asensio); Morata (39' st Joselu).
A disp.: Kepa, Raya, Carvajal, Nacho, Zubimendi, Fran Garcia, Olmo.
All.: de la Fuente.
ITALIA (3-5-2): Donnarumma; Acerbi, Bonucci (1' st Darmian), Toloi; Spinazzola (1' st Dimarco), Barella, Jorginho (16' st Cristante), Frattesi (31' st Verratti), Di Lorenzo; Zaniolo, Immobile (15' st Chiesa).
A disp.: Meret, Vicario, Retegui, Pellegrini, Gnonto, Raspadori, Buongiorno.
All.: Mancini.
Arbitro: Vincic
Altro giro, altra delusione. L’Italia perde 2-1 contro la Spagna nella semifinale di Nations League e vede sfumare l’occasione di un pronto riscatto dopo un Mondiale guardato da casa. Partita subito messa male per gli azzurri che vanno sotto dopo 4 minuti grazie ad un errore clamoroso di Bonucci (il perché venga ancora convocato e soprattutto perché giochi rimane un grande mistero), Immobile la raddrizza su rigore all’11esimo, ma a due minuti dalla fine Joselu punisce gli azzurri. I ragazzi di Mancini si giocheranno domenica pomeriggio il terzo posto contro l’Olanda, battuta a sua volta dalla Croazia per 4-2 ai supplementari.
Mancini si affida al 3-5-2 con Frattesi preferito a Verratti e con Zaniolo che accompagna Immobile in avanti. In difesa spazio a Bonucci.
E dopo 4 minuti il difensore della Juventus agevola il vantaggio iberico. Il capitano azzurro è infatti protagonista di uno svarione difensivo, con una finta non riuscita in disimpegno, palla che finisce a Yeremy Pino che non si lascia pregare per la rete del vantaggio della Roja (questo succede quando ci si affida ad ex giocatori…).
Per fortuna gli uomini di Mancini non si abbattono e reagiscono subito riuscendo a procurarsi un rigore al decimo minuto su tiro di Zaniolo murato con la mano da Le Normand. Dal dischetto è Immobile a firmare l’1-1.
Un avvio scoppiettante di match, con le due squadre aggressive. Su una ripartenza, con filtrante illuminante di Jorginho, Frattesi trova il gol del vantaggio, ma la posizione di partenza in fuorigioco del centrocampista del Sassuolo vanifica quanto di bello visto in costruzione. Prima del riposo è Toloi a rendersi pericoloso con una rasoiata al volo dal limite.
A inizio ripresa Mancini rinsavisce e lascia negli spogliatoi Bonucci e Spinazzola per Darmian e Dimarco. La Spagna parte ancora una volta bene, ma si deve arrendere a Donnarumma che al 48esimo è protagonista di un super intervento su Merino da distanza ravvicinata, poi è Darmian a ostacolare Morata che non riesce a trovare la porta per il vantaggio iberico. Su uscita a vuoto del portiere azzurro è Rodri in rovesciata a cercare la via del gol, ma la fortuna sorride ancora una volta all’Italia.
Allo scoccare dell’ora di gioco Mancini pesca nuovamente dalla panchina facendo entrare Chiesa e Cristante per Immobile e Jorginho. E al 65esimo su incursione sulla sinistra di Zaniolo è Unai Simon ad alzare la saracinesca su una conclusione ravvicinata di Frattesi.
E nei minuti finali arriva la grande beffa, con l'appena entrato Joselu che all'88esimo sigla il gol vittoria con un facile tap in, con l'attaccante dell'Espanyol che su filo del fuorigioco raccoglie la respinta di Donnarumma sulla conclusione da fuori di Rodri.
Altra sconfitta per gli azzurri, che hanno tenuto testa alla Spagna, ma che soprattutto in difesa ha ballato paurosamente. Un giorno, forse, capiremo il senso di affidarci a Bonucci, così come capiremo la logica di far giocare Zaniolo seconda punta o addirittura giocare con Zaniolo-Chiesa in attacco avendo in panchina Gnonto, Raspadori e Retegui.
Questa Italia non va. Colpa di tutti, ovviamente. Ma forse stasera qualche colpa in più pesa sulle spalle di Mancini. Certe scelte risultano incomprensibili e fuori da ogni logica. Bah…
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3 commenti:
Visti gli ultimi risultati sarebbe anche ora che Mancini si levasse dalle palle. Dall'Europeo vinto in poi non ne ha azzeccata più una, tra convocazioni assurde, ricerca disperata di improbabili oriundi e scelte di formazioni che fatichiamo a comprendere.
Non posso darti tutti i torti. Forse è giunto il momento che la panchina azzurra venga data in mano a qualcun altro.
E chi mettere al posto di Mancini? Non vedo nomi concreti su cui puntare.
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