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domenica 11 giugno 2023

GRAZIE RAGAZZI !!! (l'orgoglio, il rimpianto e due mesi straordinari)

Brucia. Sì a distanza di più o meno 24 ore lo possiamo ammettere: questa sconfitta brucia. Brucia perché non capita tutti i giorni di arrivare a giocarsi una finale di Champions League, brucia perché alla fine siamo stati tutt’altro che vittime sacrificali di un Manchester City che tutto ha fatto tranne che prenderci a pallate, brucia perché con un pizzico di fortuna questa partita avrebbe potuto avere ben altro esito. 
In queste ore due sono stati gli aggettivi che i tifosi nerazzurri hanno usato più di tutti: orgoglio e rimpianto. 
Orgoglio per quello che ci hanno regalato in questi due mesi. Un cammino in Champions League netto, due derby in semifinale dove abbiamo strapazzato per benino i cugini rossoneri e poi, soprattutto, una finale dove partivamo da vittime sacrificali e ci siamo ritrovati a far venire la strizza ai fortissimi fuoriclasse del Manchester City. 
Perché, incredibile ma vero, le occasioni migliori le abbiamo avute noi. E se Lautaro Martinez fosse stato meno egoista, se Dimarco avesse colpito la traversa un po' più giù, se Lukaku di testa invece di buttarla addosso ad Ederson l’avesse spedita 30 centimetri più in là, magari ora saremmo qui a raccontare un'altra partita. 
Lo so, con i “se” e con i “ma” non si vincono le Champions League. Però bisogna ammettere che ancora una volta quest’Inter, ci ha stupito. Se fino a ieri dicevamo “Chi l'avrebbe mai detto che saremmo arrivati fin qui?”, ora il ritornello da ieri sera è “Chi l’avrebbe mai detto che avremmo giocato una partita alla pari contro il Manchester City che in questo momento è probabilmente una delle squadre più forti, se non la squadra più forte, che c'è in Europa?”. 
E qui subentra il rimpianto di cui dicevo prima, perché alla fine la partita l’abbiamo giocata alla pari, le occasioni le abbiamo avute e con un pizzico di fortuna avremmo potuto trascinare i Citizens ai supplementari, ai rigori o addirittura ad alzare quella coppa ci potrebbe essere stato Brozovic e non Gundogan. 
Ma purtroppo questi sono solo discorsi teorici. La realtà è che abbiamo giocato un’ottima partita, usciamo a testa altissima, ma nell’albo d'oro della Champions League c'è scritto “Manchester City” e non “Inter” e fra cinque, dieci, quindici anni ricordando questa partita non ricorderemo che abbiamo giocato una grande partita, ma semplicemente che abbiamo perso. Purtroppo nel calcio funziona così e non possiamo farci nulla. Non c’è spazio per co-vincitori o vincitori morali. 
Tutto ciò non impedisce di dire un grosso, grande, immenso GRAZIE ai nostri ragazzi. Grazie per le emozioni e le sensazioni che ci hanno regalato, grazie per averci fatto vivere delle serate straordinarie, grazie per aver reso realtà un sogno chiamato “finale di Champions League”, grazie per aver riempito le nostre vite (vuote o affollate, a secondo dei singoli casi personali) con lunghi giorni di attesa conditi da fantastiche illusioni, piacevoli aspettative, sogni realizzati, promesse da mantenere, scenari immaginati, parole e frasi dette o non dette. La sconfitta ridimensiona tutto, riduce tutto ad un vuoto ed insignificante “abbiamo perso”, ma non ditemi che non è stato bello tutto questo e che non paghereste tutto l’oro del mondo per riviverlo di nuovo ogni anno (magari con esiti diversi…). 
Grazie ragazzi, grazie a tutti. A Onana, Darmian, Acerbi, Bastoni, Barella, Calhanoglu, Dumfries, Brozovic, Dimarco, Lautaro Martinez, Dzeko, Lukaku, Mhkitaryan, Gosens, ma anche a De Vrij, Handanovic, Bellanova, Asslani, D’Ambrosio, Cordaz, persino grazie a Correa e Gagliardini e grazie anche a chi autonomamente si è tolto troppo presto dalle palle per inseguire sogni francesi. E ovviamente grazie a Simone Inzaghi. Lo abbiamo criticato, massacrato, l’avremmo esonerato e bruciato in pubblica piazza. Lui ci ha regalato una bellissima primavera rispondendo con i fatti a tutte le nostre chiacchiere. Grazie ragazzi, grazie di cuore. È stato bellissimo. FORZA INTER !!! 

Nota a margine.
Da ieri sera i social sono invasi da tifosi bianconeri e rossoneri che esultano per la sconfitta dell'Inter. Lo trovo assolutamente naturale, anzi mi sarei meravigliato del contrario. Fu così quando c'erano loro in finale di Champions League, é così ora che c'eravamo noi. Gufare contro é parte integrante dell'essere tifoso. E il tifo, fatta qualche eccezione, non lascia spazio alla gioia per i trionfi altrui o al dispiacere per le sconfitte altrui. Diffidate da chi dice il contrario o ripete frasi tipo "in Europa bisogna tifare per le squadre italiane". Benvengano dunque gli sfottò. 

PS: Tutta questa gioia degli amici juventini e milanisti mi fa piacere. Innanzitutto perché finalmente anche loro hanno motivo per festeggiare e poi é indice di quanto avrebbe fatto male una vittoria nerazzurra.

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6 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Come sempre le tue analisi del giorno dopo sono impeccabili (parlo per me, per altri magari saranno solo stronzate). Sono daccordo sul fatto che potevamo portarla a casa, sono daccordo sul fatto che ciò che conta è cosa ci sarà scritto sull'albo d'oro, sono daccordo sul fatto che ci hanno regalato due mesi belli e indimenticabili.
C'é orgoglio per quello che hanno fatto, ma ci serviva un ultimo tassello e non è arrivato.

Annuccia ha detto...

Non è vero che fra 5-10-15 anni ricorderemo solo di aver perso questa partita. Ricorderemo questi due mesi intensi, ricorderemo la lunga attesa, ricorderemo le emozioni e le sensazioni di questi due mesi. Entius, non eri tu che dicevi che noi tifosi viviamo per queste emozioni e sensazioni?

Alex ha detto...

Oh oh, mi è sembrato di vedere una squadra che perde a testa alta. A furia di prenderci per il culo a noi, avete iniziato a perdere le finali europee anche voi. Sono già 2 in quattro anni. Complimenti per la media.

Winnie ha detto...

Secondo me questa rosa, con le giuste correzioni può riprovarci anche l'anno prossimo. Per giuste correzioni intendo seconde linee adeguate e top player che rimangono in nerazzurro.

Brother ha detto...

Dopo più di 24 ore a me non passa. Sono ancora deluso, molto deluso, perché straconvinto che si potesse fare di più ed è stato un errore clamoroso non esserci riusciti.

Entius ha detto...

Sì, Annuccia. E' vero, ma la realtà dei fatti è un'altra. Dei perdenti non si ricorda mai nessuno.