Un punto. Ci basta conquistare un solo punto stasera contro l’Atalanta per portare a casa la qualificazione alla prossima Champions League e mettere in tasca il secondo obiettivo stagionale dopo la conquista della Coppa Italia (in realtà in campionato l’obiettivo stagionale doveva essere il titolo, ma contro un Napoli che viaggiava spedito ci siamo dovuti arrendere ben presto).
In fondo non è un’impresa difficile, considerando il momento di forma strepitoso dell’Inter e il rendimento altalenante dei bergamaschi. Anche se, è bene sottolinearlo, non bisogna sottovalutare il fattore stanchezza. Il buon Beppe Marotta, ma non solo lui, si è lamentato parecchio per questa partita piazzata a 72 ore dalla finale di Coppa Italia.
Vabbè le esigenze televisive, ma ogni tanto bisognerebbe anche andare incontro alle esigenze delle squadre (scommettiamo che se al posto dell’Inter ci fosse stata la Juventus o il Milan si sarebbe giocato domani o addirittura lunedì?).
Inzaghi deve rinunciare allo squalificato Gagliardini e agli infortunati Mkhitaryan e Correa oltre a Skriniar (che ci auguriamo di non vedere più con la maglia nerazzurra, nemmeno in panchina come è avvenuto mercoledì scorso in occasione della finale di Coppa Italia) e Dalbert infortunati da lungo tempo. In porta giocherà Onana (anche se non è, ahimé, da escludere una passerella, con brividi per il popolo nerazzurro, di Handanovic nell’ultima partita a San Siro) in difesa De Vrij, D’Ambrosio (che farà rifiatare Darmian) e uno tra Acerbi e Bastoni. A centrocampo Dumfries e Gosens sugli esterni con scelte obbligate in mezzo: Barella-Brozovic-Calhanoglu (anche se un Asslani dal primo minuto potrebbe essere un’idea, pensaci Simone). In attacco, senza il Tucu Correa dovrebbe essere Lautaro Martinez ad affiancare Lukaku (improbabile, ma non impossibile una coppia Lukaku-Dzeko).
Per le statistiche sono 61 i precedenti con netto predominio dei nerazzurri di casa che hanno conquistato 41 vittorie, contro gli 11 pareggi e appena 9 vittorie degli ospiti. L’ultima sfida, la scorsa stagione, finì 2-2 con Dimarco che sbagliò un rigore al quattro minuti dal termine. L’anno prima invece Skriniar firmò la vittoria interista. Per trovare una vittoria dei bergamaschi bisogna risalire alla stagione 2013-2014 (2-1, gol vittoria al 90esimo firmato da Bonaventura dopo le reti nel primo tempo dello stesso Bonaventura e di Icardi). Tra i precedenti impossibile non citare il famoso 7-1 del marzo 2017.
No, stasera sette gol non servono (ma dovessero arrivare non ci farebbero certo schifo, anzi…), ci basterebbe una vittoria di misura. In realtà, come detto all’inizio, sarebbe sufficiente un pareggio, ma poiché dall’altra parte c’è quel gran “simpaticone” di Gasperini, meglio una bella vittoria (ci ho ripensato, meglio con sei-sette gol) così lo zittiamo per benino e non se ne parla più. Io ci conto, miei cari ragazzi, poi fate un po’ voi. FORZA INTER !!!
PS: Ehi, tu che comandi la baracca lassù, non è che potresti darci un’altra piccola mano anche stasera? Ci basta un’aiutino piccolo piccolo. Poi ti promettiamo che fino al 10 giugno non ti disturbiamo più e ti lasciamo tranquillo ai tuoi impegni.
1 commento:
Portiamo a casa questi tre punti e non pensiamoci più.
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