Lutto nel mondo del calcio. Se n'è andato Ilario Castagner, 82 anni, ex allenatore di Inter, Milan, Lazio e soprattutto del "Perugia dei miracoli", guidato dal 1974 al 1980 e poi in altre due fasi (1993-1995 e 1998-1999).
Nella stagione 1978-79 è stato il primo allenatore della Serie A a terminare un'annata da imbattuto, ma senza vincere il campionato.
Il Perugia arrivò secondo dietro al Milan. Castagner concluse il torneo con 19 vittorie e 11 pareggi.
Primato poi eguagliato solo nel 1991-1992 dallo stesso Milan e nel 2011-2012 dalla Juventus.
Dal 1980 al 1982 ha guidato la Lazio in Serie B, salvo poi vincere il campionato dei cadetti con il Milan, allenato anche in Serie A. Poi passa all’Inter e successivamente va ad Ascoli, Pisa e Pescara.
A darne la notizia il figlio Federico, che su Facebook ha postato questo messaggio: "Oggi se ne è andato il sorriso più bello del calcio italiano.
Grazie a tutti i medici e al personale sanitario dell'Ospedale 'Santa Maria della Misericordia' di Perugia che in queste ultime settimane si sono presi cura di lui. Ciao papà...".
È in Umbria, al Perugia, che Castagner ha vissuto gli anni migliori. Da calciatore il triennio 1961-64, con l'ultima stagione coronata dalle 17 reti che gli valsero la classifica cannonieri del girone B della Serie C. Poi Prato e Rimini, dove si ritira a soli 28 anni.
In panchina l'esordio da primo allenatore nel 1974 in Serie B con i grifoni centrando subito la Serie A che mantiene anche nelle stagioni successive, su tutte quella del "Perugia dei miracoli" arrivato secondo dietro al Milan con 11 vittorie e 19 pareggi.
Tra i talenti valorizzati in Umbria gli indimenticati Renato Curi, Pierluigi Frosio e Paolo Rossi, ma anche Paolo Sollier, Salvatore Bagni e Walter Novellino.
Alla Lazio dura una stagione e mezza non riuscendo a riportarla nella massima divisione, cosa che invece gli riesce con i rossoneri con cui arriva primo in Serie B nella stagione 1982-83.
L'anno successivo viene esonerato ma resta a Milano, sponda nerazzurra: con l'Inter un terzo posto in campionato e la semifinale di Coppa Uefa, fatale anche in questo caso la seconda annata.
All'Ascoli nel 1986 vince la Coppa Mitropa, ultimo grande traguardo prima delle esperienze con Pescara, Pisa e ancora Perugia che chiudono la carriera da allenatore nel 1999.
Scelse di rimanere a vivere a Perugia, dove nel 2006 fu nominato anche presidente onorario del club. E a Perugia, nella sua Perugia, se n’è andato.
3 commenti:
Allenatore vecchio stampo. Ha raccolto meno di quanto meritasse ma si è preso le sue belle soddisfazioni.
@Mattia. Uno dei tanti allenatori che ha raccolto meno di quanto meritasse.
@Entius. Si è comunque preso le sue belle soddisfazioni.
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