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sabato 9 novembre 2019

TRE PUNTI PER RISCATTARSI DALLA FIGURACCIA EUROPEA

Forse l’avete dimenticato, o magari eravate troppo piccoli per ricordarlo, o addirittura non eravate nemmeno nati. C’è una data che rimarrà per sempre storica per l’Inter. 15 settembre 1991. Inter-Verona. Quel giorno concessero non uno, non due, non tre, ma addirittura q-u-a-t-t-r-o rigori all’Inter!!! Sì, sì, avete letto bene e vi posso garantire che le mie non sono farneticazioni dovute a traumi post-Dortmund. Quella data e quella partita sono esistiti davvero e non mi sto inventando nulla. Un evento storico che non si è più ripetuto e mai più si ripeterà (anche se da fonti personali ho scoperto che la Juventus punterebbe a battere questo record). Per la cronaca l’Inter sbagliò tre rigori su quattro (dal dischetto fecero cilecca Matthaus, Brehme e Ciocci, mentre al quarto tentativo Desideri fece centro) e vinse comunque per 2-0 (in questo articolo di cinque anni fa trovate un racconto abbastanza esaustivo di quella storica domenica).
Considerando questo episodio e alla luce del fatto che i precedenti sono un monologo nerazzurro (il Verona non ha mai vinto a Milano) direi che possiamo affrontare con relativa tranquillità la sfida di questo pomeriggio contro gli scaligeri. Sebbene con l’Inter non si può mai stare tranquilli.
Conte ha ben poche alternative, viste anche le defezioni tra Sensi non convocato in via precauzionale, Politano che resterà fuori un mese, D’Ambrosio che non ha ancora recuperato, Asamoah non al meglio e Sanchez che, come ben noto, tornerà nel 2020. Dovrebbero scendere in campo più o meno i soliti noti. Skriniar, De Vrij e Bastoni (in ballottaggio con Godin) in difesa. A centrocampo il trio di centrocampisti centrali sarà composto da Brozovic, Barella e Vecino (in vantaggio su Gagliardini) con Lazaro sulla destra e Biraghi sulla sinistra. Sull’out mancino non è escluso che Candreva venga preferito all’ex esterno della Fiorentina, anche se è alquanto improbabile. In avanti, anche per mancanza di alternative, confermata la coppia formata da Lautaro Martinez e Romelu Lukaku.
Il bilancio dei confronti, come già detto, pende tutto dalla parte dell’Inter. In 28 precedenti i nostri ragazzi hanno avuto la meglio in 17 occasioni (l’ultima vittoria nerazzurra è datata 31 marzo 2018, 3-0 firmato da una doppietta di Icardi e un gol di Perisic), mentre i pareggi sono 11 (l’ultimo cinque anni fa esatti: il 9 novembre 2014 finì 2-2 con Lopez che pareggiò al 90esimo dopo che Toni aveva portato in vantaggio gli ospiti e Icardi con una doppietta aveva ribaltato il risultato). Supremazia nerazzurra evidenziata anche dai gol realizzati: ben 44 quelli nerazzurri, solo 9 quelli scaligeri. Curioso il fatto che su 11 pareggi ben 7 siano finiti a reti bianche (l’ultimo risale a quasi 30 anni fa, l’11 marzo 1990).
Dopo Dortmund sarà fondamentale ripartire alla grande in campionato. Tre punti (possibilmente senza patemi d’animo e senza restare col fiato sospeso fino al 90esimo) sono il minimo che possiamo chiedere ai nostri ragazzi per riscattarsi dalla figuraccia (perché, aldilà del valore degli avversari, farsi rimontare due gol è pur sempre una figuraccia) e dimostrare che tengono alla maglia quanto noi. Dopo ci sarà la sosta e potranno recuperare energie fisiche e mentali. Ma stasera serviranno i tre punti. E basta. FORZA INTER !!!

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4 commenti:

Winnie ha detto...

Io non credo che il Verona rappresenti un grosso problema. Possiamo tranquillamente superare l'ostacolo senza grandi difficoltà.

Brother ha detto...

Il problema non è il Verona. Il problema è la nostra capacità di complicarci la vita.

Matrix ha detto...

Complicarci oppure no la vita, sono del parere che non possiamo farci impensierire dal Verona in casa. Abbiamo "rischiato" di vincere a Dortmund, possiamo mai preoccuparci del Verona?

Nicola ha detto...

Sono d'accordo con Matrix e Winnie. Possiamo e dobbiamo vincere agevolmente. Dai ragazzi, portiamo a casa questi tre punti.