Nella vittoria di ieri sera dell’Italia che ci ha regalato la qualificazione agli Europei con tre turni d’anticipo (mai successo in passato, come sottolineavo anche ieri sera) c’è una nota stonata. O perlomeno, per il sottoscritto c’è una nota stonata, poi magari non tutti la penseranno allo stesso modo (anzi da quello che leggo sui social posso affermare con sicurezza che in tanti non la pensano come me). Sto parlando dell’obbrobriosa maglia verde scuro che hanno indossato i nostri giocatori scesi in campo. Un verde scuro mai visto prima (e che spero di non rivedere più) che non ha nulla a che vedere con i nostri colori. L’Italia da sempre è stata azzurra. Era azzurra la maglia con cui vincemmo i Mondiali, era azzurra la maglia della nostra Nazionale nelle Notti Magiche, era azzurra la maglia dei nostri ragazzi in quel Italia-Germania 4-3 entrato nella storia. Cosa c’entra questo verde scuro? Evoca il rinascimento? Vuole essere un richiamo alla linea verde del nuovo corso delle Nazionali? E’ una trovata di marketing? Non ce ne può fregare di meno.
La maglia della Nazionale, la maglia della nostra Nazionale deve essere azzurra. Azzurra, non verde scuro, né tantomeno quel celeste sbiadito con cui ci presentammo alla Confederations Cup nel 2009. A tal proposito all’epoca scrissi “La maglia di una squadra di calcio è una bandiera, è la “nostra” bandiera. E’ un nido dove tornare, uno specchio che riflette la passione di tanti anni, un ricordo d'infanzia, un segno di appartenenza, è un colore dell'anima che non può sbiadire. Ma se arriva lo stilista (sotto forma di sponsor tecnico) e la pennella di lilla, di giallo, di verde pisello, allora il tifoso va in crisi.
Una maglia è molto più che una maglia, un colore più che un colore. Si dice, appunto, "attaccamento alla maglia", si parla di "nostri colori". Se cambiano, si aggiunge sconcerto a sconcerto, confusione a confusione.
Oggi il tifoso non ha più riferimenti. La formazione tipo? Non esiste, i giocatori bandiera? estinti, gli allenatori? Neanche a parlarne. Restava la maglia. Tinta unica, strisce, righe tutti ad identificarsi in quei colori, a farne una fede.(…) E se l’Italia gioca la Confederations Cup con una maglia di un colore celestino sbiadito come fai a gridare “Forza Azzurri”? La maglia non è un accessorio della squadra. La maglia è la squadra. La maglia identifica la squadra più del nome, che va condiviso con la città o il Paese. Ci sono (…) undici azzurri (non celestino sbiadito).”
Pensiero che ribadisco anche ora, davanti a questa maglia verde scuro inguardabile, che non ha nulla a che vedere con la nostra Nazionale, che di “azzurro” ha ben poco, anzi nulla. E spero che in futuro certi “esperimenti” vengano messi da parte. Perché possiamo passare su tutto, ma la maglia della nostra nazionale è stata, è, e sempre dovrà essere A-Z-Z-U-R-R-A.
3 commenti:
Sono d'accordo: è bruttissima. A prescindere dal fatto che la maglia dell'Italia è azzurra, questo verde scuro è inguardabile. Hai definito bene tu: un'obbrobrio.
Non sono totalmente contraria al cambio di colore. È un po' come quando si gioca con la maglia bianca. Però sto verde scuro in effetti è parecchio bruttino.
Mi dispiace deluderti, ma mi risulta che verrà indossata anche a novembre in occasione della sfida contro l'Armenia. Dovremo abituarci all'Italia verde scuro.
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