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martedì 3 settembre 2019

GAETANO SCIREA, L' "EXTRATERRESTRE" CHE CI HA LASCIATO 30 ANNI FA

Non l’ho mai visto giocare, Gaetano Scirea. E mi rendo conto che è stato un vero peccato perché mi sono perso qualcosa di imperdibile. Un po’ come quei ventenni che non hanno mai visto Diego Armando Maradona, o gli adolescenti che non sanno chi era Ronaldo il Fenomeno. Gaetano Scirea non era un fuoriclasse, non faceva giocate stupende, non faceva impazzire le folle come un fantasista, non segnava gol incredibili come un attaccante. Lui di mestiere faceva il libero e prima che un giocatore era un uomo, un grande uomo. Uno di quelli che sanno di essere fortunati nel fare i calciatori, che non se la tirano perché giocano in Serie A, che nonostante il successo e i soldi sono rimasti umili. Mai una parola fuori posto (parlava poco Gaetano, ma sapeva lo stesso farsi rispettare), mai un intervento rude (624 partite e zero espulsioni, non gli riusciva proprio di affondare i tacchetti), mai un gesto scorretto (in una zuffa scoppiata in un Fiorentina-Juve, rimproverando avversari e compagni non ebbe altro da dire con tono indignato che “le vostre mogli vi guardano”).


Parlare oggi di Gaetano Scirea è come parlare di un extraterrestre, di un uomo venuto da un altro pianeta. Pensi alla sua figura, a quello che raccontano di lui e ti rendi conto di come fosse anni luce dei giocatori di oggi, tutti arroganti e pieni di sé, che parlano a vanvera, che affondano i tacchetti senza remore.
Oggi sono esattamente 30 anni da quel tragico 3 settembre 1989 quando Gaetano Scirea perse la vita in un tremendo incidente stradale in Polonia. Era lì in qualità di allenatore in seconda con il compito di visionare la squadra del Gornik Zabrze (futura avversaria della Juventus in Coppa Uefa) e stava viaggiando verso Varsavia da dove avrebbe dovuto prendere il volo di ritorno per Torino. Su quell’aereo Gaetano non salì mai. La sua vita si spense in terra polacca, lui invece continua a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto, di chi lo ho amato, di chi non lo ha visto mai giocare ma sa chi era Gaetano Scirea.
E puoi essere milanista o laziale, amare la Juventus o odiarla a morte, tifare Roma oppure Napoli, ma se ami il calcio non puoi non avere profonda ammirazione e stima per un giocatore straordinario, un esempio di lealtà e correttezza che tutti dovrebbero seguire, un uomo prima che un campione che ci manca e ci mancherà sempre.

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3 commenti:

Alex ha detto...

Ti devo fare i complimenti per aver ricordato un grandissimo campione che ha sempre messo daccordo tutti. Un giocatore straordinariamente normale che ha fatto dell'umiltà e della correttezza in campo la sua carta d'identità.
Ciao Gaetano, ci manchi tanto.

Gaetano73 ha detto...

Mi associo in toto ad Alex.
Ciao Gaetano

Entius ha detto...

Grazie dei complimenti. Come ho scritto nell'articolo (e l'ho ripetuto anche in altre occasioni), alcuni giocatori prescindono dal colore della maglia e dalle simpatie/antipatie di tifo.