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venerdì 28 giugno 2019

SENTENZA TAS: MILAN, NIENTE COPPE EUROPEE

Il Milan non parteciperà all'Europa League 2019/2020, il torneo continentale al quale la squadra si era qualificata concludendo l’ultima Serie A al quinto posto. Il TAS ha pubblicato sul proprio sito il Consent Award tra la società rossonera e la Uefa con il quale è stata sancita l'esclusione dalla prossima edizione del torneo continentale. Dal comunicato, si evince come i due trienni monitorati dalla Uefa (il 2014/17 e il 2015/18) siano stati accorpati sotto un'unica sanzione.
Il TAS di Losanna ha pubblicato il testo dell'accordo raggiunto, tramite il Consent Award, tra Milan e Uefa. Un accordo che prevede che la sentenza emessa il 20 novembre dalla Camera Giudicante e sotto ricorso allo stesso TAS, sia annullata, così come la sentenza emessa dalla camera investigativa in data 19 aprile 2019 e sempre sotto ricorso al TAS. Queste vengono sostituite da nuove sanzioni, ovvero l'esclusione del Milan dalle competizioni europee per il 2019/2020 per non aver rispettato le regole del break even rule durante i periodi 2015-17 e 2016-2018.

Per far chiarezza sulla decisione del Milan di rinunciare all'Europa League in cambio dello slittamento dell'obbligo di pareggio del bilancio, bisogna ritornare alle vicende che hanno visto il club coinvolto col FFP. Tutto inizia con la prima sanzione da parte dell'Uefa per le irregolarità del triennio 2014-2017 (quando a capo dei rossoneri c’era ancora YongHong Li): multa da 12 milioni di euro da trattenere dai bonus europei e l’obbligo del pareggio di bilancio entro il 2021. Dunque il cambio di proprietà e l'avvento di Elliott, un passaggio di consegne che concesse al Milan rinnovata fiducia da parte della Uefa e la possibilità di giocare la scorsa Europa League. La decisione della nuova proprietà è stata allora quella di fare appello davanti al Tas chiedendo, appunto, di rinviare di un anno l’obiettivo del pareggio di bilancio. Due i motivi: il grande disavanzo ancora da colmare, e il fatto che era stato accumulato da un’alta proprietà. A quel punto l'Uefa congela la sentenza e aspetta il Tas, che ora ha deciso. Niente Europa per i rossoneri.
In questo modo, il Milan uscirà dalla lente d'ingrandimento Uefa fino al raggiungimento della prossima qualificazione alle coppe europee: da quel momento (se le regole del Fair play rimarranno immutate) inizierà una nuova valutazione dei conti relativi al triennio precedente. In altre parole: il club di via Aldo Rossi guadagnerà tempo per risanare i conti, rientrare nei parametri Uefa e rafforzare la rosa.
Essendo stata decisa l'esclusione della società rossonera, l'Italia non perde un posto nella prossima Europa League. La Roma accede direttamente alla fase a gironi mentre il Torino di Mazzarri dovrà scendere in campo con i preliminari già a fine luglio.

5 commenti:

Winnie ha detto...

Per due stagioni hanno fatto i gradassi in sede di mercato nonostante le restrizioni Uefa. Mi pare evidente che il risultato non potesse che essere questo.

Michele ha detto...

Tunnel senza fine. Sinceramente sono scoraggiato, sebbene la trovo una scelta giusta. Inutile arrabbattarsi, ci fermiamo un anno e vediamo cosa succede.

Michele ha detto...

Piuttosto sarei curioso di capire come mai la scure del Fpf colpisce solo determinate squadre. Perché City, Real, Barcellona e via discorrendo sono libere di spendere e spandere a loro piacimento?

BobbyTime ha detto...

Semplice Michele. Perché loro hanno i soldi e possono fare quello che gli pare. Mi pare ovvio.

Nicola ha detto...

E anche per questa stagione giovedì cinema. Vero amici rossoneri?