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giovedì 16 maggio 2019

DOPPIO SALTO LECCE: DOPO SETTE ANNI RITROVA LA SERIE A

 LATO B  Appunti sulla Serie Cadetta 
Doppio salto per il Lecce. Dalla C alla A in sole due stagioni: il Lecce rinverdisce una tradizione piuttosto consueta in serie B (solo negli ultimi 9 anni c'erano riuscite Cesena, Novara, Frosinone, Benevento e Spal) e ripete un'impresa che aveva già centrato a cavallo tra il 1995 e il 1997 quando la squadra allora allenata da Gian Piero Ventura fece il doppio salto trascinata dai gol di Francioso e Palmieri. Un giorno atteso 7 anni che cancella l'atroce amarezza per la doppia retrocessione (dalla A in Lega Pro) comminatagli nel 2012 dalla Corte federale per colpa della famosa combine nel derby con il Bari.
Società giovane, creata nel 2015 dall’attuale presidente Saverio Sticchi Damiani (44 anni compiuti proprio nel giorno della promozione). Rilevata la società dalla famiglia Tesoro, Sticchi Damiani e soci hanno avviato un progetto nel quale hanno assegnato a Liverani e al d.s. Meluso, entrambi da poco vincolati sino al 2022, la missione di stupire sempre più. Con una struttura che mira a consolidarsi nel calcio che conta e un progetto di assegnazione dello stadio con un accordo da definire con l’amministrazione comunale.

Da quando Sticchi Damiani ha rilevato la società ha sempre soltanto salito gradini: 3° il primo anno in serie C, 2° il secondo, 1° il terzo. Infine la promozione diretta in A in questa stagione. Il tutto dopo aver stravolto la squadra. Della promozione in B dello scorso anno, infatti, sono rimasti solo due titolari, Marino e Mancosu, più la riserva di lusso Tabanelli.

Il ds Mauro Meluso ha dimostrato di saper costruire puzzle alla perfezione. Ha messo gli uomini giusti ai posti giusti: gli esperti Meccariello (Brescia), Lucioni (Benevento), Venuti (Benevento) e Calderoni (Novara) in difesa, Scavone (Parma), Petriccione (Bari) e poi, a gennaio, Tachtsidis (finito a far panchina al Nottingham Forest) e Majer (pescato dal Rostov) a centrocampo, e infine, Falco (Pescara), Palombi (Salernitana) e La Mantia (Entella) in attacco.
Dal pareggio-beffa per 3-3 nell’esordio a Benevento in poi, con i passaggi di successi netti a Livorno e a Verona, il Lecce ha dimostrato continuità di rendimento (mai due sconfitte di seguito) e crescita costante nell’espressione del gioco, sino a diventare una vera macchina da gol, seconda in B solo al Brescia.
Gente affamata che Fabio Liverani ha saputo far rendere al meglio attuando il 4-3-1-2 o il modulo ad albero di Natale (4-3-2-1). Ma al di là dei buoni principi di gioco, il tecnico giallorosso ha dimostrato di essere un grande gestore di risorse. Ha tirato fuori da tutti il meglio dando al gruppo grande continuità e consapevolezza dei propri mezzi.
Il tecnico romano si aggiunge a Fascetti, Mazzone, Bolchi, Ventura, Sonetti, Delio Rossi, Papadopulo e De Canio, ovvero gli otto tecnici capaci finora di portare il club salentino dalla serie cadetta alla Serie A. Il prossimo anno tornerà sul palcoscenico più importante per giocarsi quella chance che 6 anni fa gli era stata data da Preziosi al Genoa. Allora venne esonerato dopo appena due mesi dopo aver racimolato 1 vittoria, 1 pari e 4 sconfitte. Stavolta avrà l'opportunità di prendersi una bella rivincita.
 Pakos 

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3 commenti:

Stefano ha detto...

Società solida e molto seria. Ci sono tutte le premesse perché il Lecce l'anno prossimo farà un'ottima stagione in Serie A.

Entius ha detto...

@Stefano, non è così scontato. Anche il Frosinone ha una solida struttura societaria eppure negli ultimi anni sta facendo saliscendi dalla Serie A alla Serie B.

Lady Marianne ha detto...

Qualcuno mi faceva notare l'altro giorno il cammino delle neopromosse. Il Lecce è stato promosso in Serie A, il Cosenza ha fatto un ottimo campionato salvandosi senza troppi problemi, il Livorno con una seconda parte di stagione eccezionale è riuscito a salvarsi. Alla fine retrocede solo il Padova.