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mercoledì 6 marzo 2019

ROMA BEFFATA, PASSA IL PORTO (ma che errore l'arbitro!!!)

Champions League 2018-2019 – Ritorno Ottavi di Finale
PORTO-ROMA 3-1 dopo tempi supplementari (2-1 dopo 90’)
26' Soares - 37' De Rossi (rig.) – 52’ Marega – 117’ Telles (rig.)

PORTO (4-4-2): Casillas; Militao (13' pts Maxi Pereira), Pepe, Felipe, Telles; Otavio (4' pts Hernani), Danilo, Herrera, Corona (24' st Brahimi); Soares (33' st Fernando), Marega.
A disp.: Vana, Oliver Torres.
All.: Sergio Conceiçao
ROMA (3-4-3): Olsen; Manolas, Juan Jesus, Marcano (32' st Cristante); Karsdorp (10' st Florenzi), Nzonzi, De Rossi (49' Pellegrini - 6' pts Schick), Kolarov; Zaniolo; Dzeko, Perotti.
A disp.: Mirante, Santon, El Shaarawy.
All.: Di Francesco
Arbitro: Cakir (Turchia)

La Roma saluta la Champions League, ma lo fa dopo 120 minuti di passione in cui se l’è giocata alla pari con un avversario che forse era stato eccessivamente sottovalutato al momento del sorteggio.
Al Porto servono però i tempi supplementari, un rigore a 3 minuti dalla lotteria dei calci di rigore e un arbitro che clamorosamente non assegna un rigore al minuto 120 per atterramento di Schick in area.
Alla squadra di Di Francesco non è bastato un cuore enorme per arginare un grande Porto. A segnare la sfida sono stati l'ingenuità di Florenzi nell'occasione del rigore decisivo assegnato al Porto e le due clamorose occasioni da gol non concretizzate da Dzeko nell’extratime.

La Roma nei primi 15-20 minuti bada soprattutto a difendere lo striminzito gol di vantaggio dell’andata. Il Porto la sblocca al 26esimo. Incredibile l'errore di Manolas che perde palla a centrocampo su pressing di Marega, l'attaccante serve Telles, si sovrappone, riprende il pallone e lo mette al centro dove Soares sotto misura realizza il più facile delle marcature. Il pareggio giallorosso arriva al minuto 37. Militao stende in area Perotti. Per l'arbitro è rigore. De Rossi si presenta sul dischetto e ha la freddezza di spiazzare Casillas per un pari che regala ossigeno ad una squadra in grande difficoltà. Prima dell’intervallo però i giallorossi perdono De Rossi che esce per infortunio.

La ripresa ricomincia sotto il segno di Marega. Prima sfiora il gol con un diagonale che Olsen riesce a deviare in angolo, poi infila il 2-1 su un cross perfetto di Corona. Il nuovo vantaggio del Porto placa gli ardori dei padroni di casa e permette alla Roma di rifiatare. Ma il risultato non cambia e si va ai supplementari.
La Roma nel secondo tempo supplementare si costruisce con Dzeko due occasioni clamorose, entrambe fallite dal bosniaco. Al 115esimo arriva la beffa più atroce per la Roma: su un tiro cross di Maxi Pereira Florenzi tira leggermente la maglia di Fernando. L'arbitro, richiamata dal Var, va a vedere il monitor e poi assegna il rigore. Sul dischetto va Telles che spiazza Olsen per il gol qualificazione. Al 121esimo arriva l'ultimo brivido del match con l'arbitro Cakir che non considera da rigore un intervento da rigore di Marega su Schick. Al triplice fischio a festeggiare è il Porto.
La Roma dice addio alla Champions League e lo fa nel modo più atroce. E il pensiero non può che correre alla serata dell'Olimpico e a quel gol di Adrian Lopez che ha tenuto aperta una qualificazione che sembrava chiusa. Anche se i rimpianti riguardano anche la partita di questa sera. L’atteggiamento eccessivamente prudente ad inizio gara, l’ingenuità di Florenzi, gli errori clamorosi di Dzeko. La Roma avrebbe potuto centrare i quarti senza troppa fatica e invece si è complicata la vita fino ad essere eliminata. E Di Francesco è ormai sull’uscio della porta (Paulo Sousa è già pronto a subentrare dal alcune settimane). Per lui l’esonero (obiettivamente immeritato…) è sempre più vicino.

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2 commenti:

Anonimo Romanista ha detto...

Le decisioni arbitrali hanno pesato moltissimo, inutile girarci intorno. Quel rigore non dato al 121esimo è un errore clamoroso. Tanto più che non è andato nemmeno a vederlo.

Gaetano73 ha detto...

Il rigore per voi c'era Anonimo.
Va però detto che se Dzeko avesse trasformato una delle 2 colossali occasioni avute, adesso saremmo qui a parlare di una grande impresa.
Peccato perché in fondo ve la siete giocata.
Quanto ad andare a rivedere le immagini, dobbiamo ricordare che l'arbitro va a davanti al monitor solo e soltanto se, da coloro che visionano per lui le immagini, arriva il messaggio che la sua decisione potrebbe essere errata.
Sul rigore x loro ci è andato perché dal VAR hanno detto che forse la decisione di dare rimessa dal fondo era errata.
Nel caso schick invece, x lui nn c'era nulla e se dal VAR confermano la sua decisione, per regolamento non va a rivederla.