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martedì 5 febbraio 2019

SORPRESA QATAR: E’ CAMPIONE D’ASIA

Primo storico trionfo per il Qatar. Battendo 3-1 il Giappone nella finale giocata ad Abu Dhabi, la nazionale qatariota vince la Coppa d’Asia, competizione nella quale non era mai andata oltre i quarti di finale.
Nella finale giocata ad Abu Dhabi, la nazionale guidata dallo spagnolo Felix Sanchez supera 3-1 il Giappone e per la prima volta nella storia iscrive il suo nome nell'albo d'oro della Coppa d'Asia dove non si era mai spinta oltre i quarti (2000 e 2011).
Protagonista del match il solito Almoez Ali, centravanti di origini sudanesi prodotto dell'Aspire Academy, l'Università sportiva di Doha, che dopo soli 12 minuti s'inventa il gol del torneo (rovesciata all'angolino). Il nono sigillo di Almoez Ali nella competizione è un gioiello di rara bellezza. Il 22enne attaccante dell'Al-Duhail prende palla al limite, palleggia un paio di volte e in rovesciata pesca l'angolino: la sfera bacia il palo ed entra alle spalle del portiere nipponico Gonda. La strada verso la prima Coppa d'Asia della storia del Qatar si fa ancor più in discesa al 27esimo, quando Abdulaziz Hatem prende palla ai 25 metri e trova un gran gol con un mancino a giro imprendibile.


Il Giappone prova a riaprire i giochi al 69esimo con il tocco sotto del talento del Salisburgo Takumi Minamino (primo gol subito dal Qatar in tutto il torneo), ma al minuto 82 l'arbitro vede un mani di Yoshida e dal dischetto Afif sigla il 3-1 che porta il Qatar sul tetto d'Asia.
Il torneo torna così in Medio Oriente (l’ultima nazionale a vincere la competizione fu l’Iraq nel 2007), dopo che le precedenti due edizioni erano state vinte da Australia e lo stesso Giappone.
Straordinariamente organizzato tatticamente, forte atleticamente e con individualità indiscutibilmente degne di nota il Qatar ha dominato e meritatamente vinto questa Coppa d'Asia 2019. Dopo aver superato a punteggio pieno il girone eliminatorio che comprendeva Arabia Saudita, Libano e Corea del Nord, gli uomini allenati dallo spagnolo Felix Sanchez hanno continuato il proprio percorso contro Iraq, Corea del Sud e i padroni di casa degli Emirati Arabi mostrando un'enorme autorevolezza e maturità, mettendo in luce il capocannoniere del torneo Almoez Ali e una difesa straordinaria, imbattuta fino all'ultimo atto. Un risultato non certo casuale, ma frutto di un lungo percorso che lascia intravedere un futuro roseo per la selezione nazionale di un Paese che nel 2022, quando ospiterà i Mondiali, sarà tutt'altro che una presenza di folklore.
Il progetto parte nel 2004 quando il Qatar inaugurava l'Aspire Academy, scuola che nelle intenzioni della famiglia reale Al Thani avrebbe dovuto letteralmente "costruire in laboratorio" le eccellenze sportive del futuro. Tra queste la Nazionale chiamata a rappresentare il Paese nei Mondiali di casa del 2022.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Qatar che vince per la prima volta la Coppa d'Asia è il frutto dell'Aspire Academy, il nucleo di una squadra che aveva già ben figurato a livello giovanile e guidata dallo stesso tecnico, lo spagnolo Felix Sanchez, che questi ragazzi li ha visti crescere anno dopo anno. Una squadra con un'identità ben precisa eppure multiculturale, con il portoghese/capoverdiano Pedro Miguel e l'algerino Boualem Khoukhi in difesa, ultimi dei naturalizzati, il rapido mediano nato in Mali Assim Madibo a centrocampo, il bomber sudanese Almoez Ali e il talentuosissimo Akram Afif, origini tanzaniane e yemenite. A loro si sono aggiunti Al Sheed, Salman, Hatem, Al Haidos e una nidiata di giovanissimi che tra 3 anni saranno ancora più forti e pronti alla sfida con il calcio europeo e sudamericano. E vincere la Coppa d’Asia è già un buon biglietto da visita.
 Theseus 

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2 commenti:

Stefano ha detto...

Vittoria meritata. Hanno disputato un torneo praticamente perfetto.

Simone ha detto...

Escluderei che faranno le comparse nel Mondiale. Non che possano ambire a molto, ma già superare la fase a gironi sarebbe un bel traguardo.