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mercoledì 14 novembre 2018

DALLA GERMANIA CON L’ITALIA NEL CUORE: ECCO CHI E’ VINCENZO GRIFO

Italiano nel nome, tedesco di nascita. Si chiama Vincenzo Grifo l'ultima novità (insieme a Tonali del Brescia) del commissario tecnico della Nazionale italiana Roberto Mancini che, in vista del match di Nations League con il Portogallo e dell'amichevole con gli Stati Uniti, ha convocato il centrocampista dell'Hoffenheim, squadra di Bundesliga che gioca quest'anno anche in Champions.

Nasce a Pforzheim da genitori italiani (siciliani, per la precisione) il 7 aprile 1993, nei pressi di Karlsruhe e proprio con la squadra della città tedesca muove i primi passi nel mondo del calcio. Nel luglio 2012 fu vicino alla Lazio ma poi preferì rimanere vicino casa e passa a parametro zero all’Hoffenheim che lo inserisce inizialmente nella rosa della seconda squadra, che disputa la Regionalliga Südwest. Il 19 ottobre 2012 esordisce in Bundesliga nella partita Hoffenheim-Greuther Fürth (3-2), subentrando nel secondo tempo a Takashi Usami.
Pochi giorni dopo rinnova il suo contratto fino al 2016. Nella prima stagione colleziona 12 presenze in Bundesliga (per lo più subentrando a gara in corso) e 13 presenze condite da 5 gol in Regionalliga. Nell'estate 2013 viene inserito in prima squadra. Nell'estate del 2015 arriva la chiamata del Friburgo, che lo acquista per 1,5 milioni di euro: proprio qui Grifo si rende protagonista delle sue migliori stagioni, entrando spesso dalla panchina e cambiando le partite grazie a una micidiale capacità nel dribbling. Alla prima stagione con il Friburgo mette a segno 14 reti e viene promosso in Bundesliga, competizione nella quale l'anno successivo mette a segno 6 reti. Il 28 maggio 2017 viene acquistato dal Borussia Mönchengladbach, con cui firma un contratto di quattro anni. Dopo una sola stagione trascorsa con il Borussia, l'11 giugno 2018 fa ritorno all'Hoffenheim.

L'azzurro non è una novità assoluta per Grifo che ha già giocato con l'Under-20 e l'Under-21: il 6 settembre 2013 esordisce con la maglia azzurra della rappresentativa Nazionale italiana Under-20 guidata da Alberigo Evani e va anche a segno con un gol nell'amichevole disputata contro la Svizzera e pareggiata 3-3. Il 3 ottobre 2013 ottiene la prima convocazione in Under-21 da parte del commissario tecnico Luigi Di Biagio per la partita di qualificazione agli Europei 2015 del 14 ottobre contro il Belgio.
Esterno sinistro d'attacco, Vincenzo Grifo può giocare anche sulla destra oltre che da trequartista, doti di eclettismo che sono piaciute a Mancini. L'Italia è sempre stata nel suo cuore. In tutti i sensi: ha una fidanzata, cresciuta in Germania pure lei, ma originaria di Agrigento, poi ama la pasta, tifa Inter e il suo idolo calcistico è Roberto Baggio. Ha più volte sfiorato l'approdo in Serie A. Lo stesso giocatore aveva svelato l'interesse della Lazio nei suoi confronti: "Mi voleva nel 2012”. Quella stessa Lazio che anche nell'ultima estate ci aveva riprovato, proprio prima che Grifo firmasse il rinnovo contrattuale con l'Hoffenheim fino al 2022. Nelle passate stagioni anche Genoa e Torino avevano pensato al talento italo-tedesco, che fin qui ha sempre però scelto di restare in Bundesliga.
Negli ultimi anni la domanda più ricorrente rivolta a Grifo è stata sulla scelta della Nazionale, tra Germania e Italia. Nel 2016 il diretto interessato aveva risposto così: "Non ho mai pensato a una chiamata di Low, se dovesse arrivare deciderei lì per lì. Mi sento italiano e vorrei indossare l'azzurro". E il suo sogno è diventato realtà. Ora però arriva il difficile, perché dovrà dimostrare di meritare la maglia azzurra e smentire tutti quelli che pensano che la sua convocazione sia solo un “capriccio” di Mancini.

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9 commenti:

Lady Marianne ha detto...

Rimane un'interrogativo: cosa c'entra con la Nazionale? Ora dobbiamo convocare tutti i figli degli emigrati che si sentono italiani?

Ciaskito ha detto...

Io resto del parere che Mancini non ci capisca molto e che le sue convocazioni siano fatte in modalità random. Grifo? Ma chi è sto Grifo? E poi siamo sicuri che non ci siano giocatori migliori in Serie A e che meritino la convocazione.

Stefano ha detto...

Stiamo comunque parlando di un giocatore convocato prima in Under20 (dove l'ha convocato Evani, attuale collaboratore di Mancini) e poi in Under 21. Insomma non è una convocazione fatta pescando a casaccio, ma è un giocatore che l'azzurro l'ha già "assaggiato".

Mattia ha detto...

Sono abbastanza scettico... Ok, è già stato convocato in Nazionale, ma a parte questo non mi entusiasma minimamente. Spero di essere smentito.

Simone ha detto...

Ragazzi, diamogli il beneficio del dubbio. Magari è un giocatore forte che potrà dare molto a questa Nazionale e non lo sappiamo. Vediamolo all'opera e poi ne riparliamo.

Entius ha detto...

Sono d'accordo con Simone, prima di giudicarlo vediamolo all'opera.

Brother ha detto...

Il problema non sono gli italiani che giocano all'estero, ma i cosidetti oriundi. Jorginho, Eder, Emerson Palmeri, in passato Amauri, Paletta, Thiago Motta, Ledesma, gente che di italiano non hanno nulla. E pare che Mancini sia intenzionato su questa linea e voglia convocare Luis Felipe della Lazio, Toloi dell'Atalanta, Driussi dello Zenit (che ignoro totalmente chi sia). Insomma anche nel calcio l'Italia in mano agli stranieri.

Stefano ha detto...

Effetto globalizzazione. Del resto anche nelle altre nazioni funziona così. Quindi ben vengano le naturalizzazioni.

Brother ha detto...

L'effetto globalizzazione lo posso accettare per giocatori come Balotelli, Okaka o Kean, nati in Italia e quindi a tutti gli effetti italiani nonostante i genitori siano stranieri. Ma un Jorginho che fino all'ultimo ha sperato nella chiamata del Brasile non si può definire italiano, pertanto non merita di indossare la maglia della nostra Nazionale.