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lunedì 10 settembre 2018

ITALIA, CHE DELUSIONE: ALTRA SERATA AMARA

UEFA NATIONS LEAGUE
PORTOGALLO-ITALIA 1-0
48’ André Silva

PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio; Cancelo, Pepe, Ruben Dias, Mario Rui; Pizzi (29' st Renato Sanches), Ruben Neves, Carvalho (41' st Oliveira); Bernardo, André Silva, Bruma (31' Gelson Martins).
A disp.: Beto, Ramos, Cedric, Neto, Mendes, Bruno Fernandes, Guedes.
Ct.: Santos.
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Lazzari, Caldara, Romagnoli, Criscito (29' st Emerson); Chiesa, Cristante (34' st Belotti), Jorginho, Bonaventura; Zaza, Immobile (12' st Berardi).
A disp.: Perin, Sirigu, Bonucci, Chiellini, Barella, Benassi, Bernardeschi, Gagliardini, Insigne.
Ct.: Mancini.
Arbitro: Collum (Scozia)

L’Italia di Mancini esce sconfitta nella seconda partita della Nations League. All’ stadio Da Luz di Lisbona a decidere il match è l’ex giocatore del Milan André Silva con un gol ad inizio ripresa. Con un punto dopo due gare, il percorso in Nations League è decisamente in salita e l'incubo della retrocessione non è poi così lontano.

Mancini applica un pesante turnover con Donnarumma e Jorginho gli unici due confermati rispetto alla sfida di tre giorni fa contro la Polonia. Completamente diverso il quartetto difensivo con l’esordiente Lazzari e il rientrante Criscito sugli esterni e la coppia rossonera Caldara-Romagnoli in mezzo. A centrocampo Chiesa e Bonaventura sono gli esterni offensivi e Jorginho e Cristante i centrali di centrocampo. Zaza-Immobile la coppia d’attacco.

L’approccio iniziale non è dei migliori con il Portogallo che prende subito il sopravvento e domina a centrocampo. E sfiora il vantaggio in più di un’occasione. Romagnoli respinge sulla linea il tiro a botta sicura di Bernardo Silva, Cristante rischia il clamoroso autogol. L'arbitro Collum chiude un occhio su un fallo di ostruzione di Criscito in area che poteva costare un rigore. L'Italia soffre parecchio e in attacco non riesce a pungere. Immobile non si vede mai, Zaza è controllato senza grosse difficoltà da Pepe e compagni e Chiesa, dopo la partenza promettente, si spegne lentamente.
Il discorso non cambia nemmeno al ritorno in campo dagli spogliatoi: i più pericolosi sono sempre i portoghesi che legittimano la maggiore mole di gioco con il meritato vantaggio. Lazzari è in ritardo su Bruma che si invola a sinistra, Italia sbilanciata, palla per André Silva che si aggiusta la palla e fulmina Donnarumma. 1-0 Portogallo.
Il primo squillo dell'Italia nel secondo tempo arriva al 78esimo, con un colpo di testa di Zaza su calcio d'angolo che finisce di poco alto sopra la traversa. All'85esimo altro contropiede del Portogallo, scaturito dall'ennesimo errore in appoggio: Donnarumma salva su Renato Sanchez.
Finisce 1-0, l'Italia resta senza vittorie in gare ufficiali dall'ottobre 2017, sull'Albania. La Nazionale è un cantiere aperto, una squadra in costruzione con il ct Mancini che avrà un lavoro durissimo da fare. Comprensibile, ma duro da digerire. Se tre giorni fa in molti se la presero con Balotelli, stavolta SuperMario, comodamente seduto in tribuna, non ha colpe. La verità, la triste verità, è che non abbiamo giocatori capaci di poter fare la differenza. Chiesa contro la Polonia sembrava un fenomeno, oggi, schierato meritatamente titolare, ha deluso come tutti gli altri. Il centrocampo rimane il reparto più in affanno (Cristante e Bonaventura non hanno fatto meglio di Gagliardini e Pellegrini), ma anche la difesa ha ballato paurosamente con l’esordiente Lazzari perennemente in difficoltà contro Bruma.
Dopo le prime due partite del girone la Nations League dell'Italia è complicatissima. Serve invertire la rotta, bisogna tornare a segnare innanzitutto, ma anche evitare di regalare palloni sanguinosi agli avversari. E poi c’è quella vittoria che manca da un anno. Tanto, troppo tempo. Appuntamento al 14 ottobre, si giocherà Polonia-Italia. Una gara che dovremo portare a casa a tutti i costi. Senza appello.


2 commenti:

Lady Marianne ha detto...

La Nazionale è lo specchio del livello del calcio in Italia. Mancini è costretto a puntare su giocatori delle squadre di medio bassa classifica come Spal (Ferrari), Genoa (Criscito), Cagliari (Barella) oppure su giocatori che nelle proprie squadre fanno panchina (Gagliardini, Pellegrini, Cristante, Caldara, Perin, lo stesso Zaza).
Pensare che qualche anno fa alcuni campioni rimanevano fuori perché di troppo.

Stefano ha detto...

Chiara dimostrazione che il colpevole non era Ventura, ma tutto il sistema calcio in generale. Troppi stranieri, molti dei quali non certo dei fenomeni. I giovani non giocano, ma del resto dove sono questi giovani fenomeni che fanno panchina? Per dirne una, i portieri. Donnarumma, Perin, Sirigu, ma sono portieri da Nazionale? E il guaio è che non ci sono validi sostituti. Bardi e Scuffet, per citarne due, che promettevano bene si sono persi per strada.