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mercoledì 19 settembre 2018

DATECI DIECI, CENTO, MILLE SERATE COSI’

Come sempre più si avvicina l’ora del fischio d’inizio e più sei teso, impaziente. Ad ogni ticchettio dell’orologio sale il livello dell’ansia. Corri via dal lavoro, affronti il traffico e ti siede sul divano quando la partita è cominciata da un paio di minuti.
Cavolo, sei anni ad aspettare nuovamente quella dolce musichetta e me la sono persa”.
Forse è meglio così, altrimenti l’ansia e l’adrenalina avrebbero superato il livello di guardia.
L’Inter non gioca male, anzi. Gioca ad armi pari col Tottenham, cerca di rendersi pericolosa, prova a trovare il gol. Dopo lo scempio di sabato scorso, questo basta per tranquillizzarsi un po’. Il primo tempo scivola via.
“Però, tutto sommato lo 0-0 non è male”.
In uno stato di relativa calma e tranquillità ti prepari ad affrontare il secondo tempo. E inizi a formulare pensieri positivi .
“Questo Tottenham non è fortissimo come sembra, magari riusciamo a batterli, non dovrebbe essere un’impresa titanica”.

E inizi a fare calcoli.
“Tre punti oggi, sei punti col Psv, magari un punticino a Londra, forse arrivare secondi non è così complicato”.
E mentre lo pensi ecco che Eriksen, con la complicità del polpaccio di Miranda, infila il gol dell’1-0 per gli Spurs.
“Ma vaff…”.
Tranquillità bye bye. Inizi ad agitarti, a sperare in una pronta riscossa.
“Magari la pareggiamo subito e facciamo finta che non è successo nulla”.
Ma i minuti passano e non la pareggiamo subito.
“Dai, la ribaltiamo nei dieci minuti finali”.
Ma l’orologio scorre inesorabile e non succede nulla. Verso l’82esimo inizi ad imprecare contro tutto e tutti.
“Mannaggia a me e a quando ho avuto questa idea del cazzo di abbonarmi a Sky, ce l’ho da quattro giorni e finora cosa ho visto? Due sconfitte!!”.
“Ma Icardi esiste? Sta giocando? Un capitano dovrebbe dare la scossa, caricarsi la squadra sulle spalle. Maurito dove sta?”.
“Dai, dai, dai, grinta!!!”.
“Ma dove crossa Asamoah? Questo gobbo di merda non sa nemmeno cr…. GOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL !!!!!!!!!! M-A-U-R-O I-C-A-R-D-I-I-I-I-I !!!!!”
Esplode la gioia, l’abbiamo raddrizzata, meglio così. Il Tottenham, timoroso, si chiude nella sua metà campo.
“Dai, ragazzi, dai, proviamola a vincere”
“Quando manca? Due minuti? Uhm, poco”.
Quattro minuti di recupero.
“Dai, portiamo a casa sto punto, che va bene così”.
Calcio d’angolo.
“Dai, Maurito, dagli una capocciata e buttala dentro”.
Cross di Candreva, De Vrij di testa la mette in area, Vecino…. GGGGGOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL !!!!!!!!!!. Esplode San Siro, esplode il mio salotto, anche se sono da solo. Via la maglietta, urlo liberatorio, bacio tutto ciò che di nerazzurro mi capita a tiro (sciarpe, contenitori di latta, palline anti-stress, sveglia attaccata al muro), mentre anche Trevisani e Adani, telecronisti Sky, impazziscono di gioia. Grande Vecino, grande ragazzi, grandi tutti. È stata una serata pazza, emozionante, straordinaria. Non potevamo sognare ritorno più trionfante in Champions League. Noi viviamo per serate così, noi sogniamo serate così. Regalateci serate così e vi ameremo per tutta la vita (vi ameremo in senso sportivo, sia ben inteso).
Alcune persone fanno fatica a capire il nostro stato d’animo dopo serate così. Non gliene faccio una colpa, solo chi “vive” queste serate può capirle, può capire l’adrenalina che scorre nelle vene, la tensione per la partita (cazzo, è una partita di Champions League dopo sei anni, mica lo scontro tra scapoli e ammogliati), la rabbia e la delusione per la piega storta che prende la gara e poi… l’apoteosi. La gioia immensa, l’urlo liberatorio, l’adrenalina che sale a mille, la pazza follia di essere tifosi e di vivere quel momento lì. No, molti non lo capirebbero mai. Però, fidatevi, è un’emozione stupenda. Una gioia infinita che dura una vita. FORZA INTER !!!

3 commenti:

Winnie ha detto...

E' stata una serata stupenda dove le emozioni non sono di certo mancate. E' fantastico vivere serate così.

Brother ha detto...

Bello vivere emozionanti serate così. Però abbiamo sofferto per 90 minuti, anzi 92. Quindi non sono tanto daccordo quando scrivi "dateci dieci, cento, mille serate così". Io personalmente preferisco di no.

Lady Marianne ha detto...

Non sono interista e non ho seguito la partita. Però il tuo racconto mi ha emozionato tanto. Complimenti.