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lunedì 23 aprile 2018

I BRIVIDI DI UN ATTIMO E LA CORSA ESTENUANTE VERSO LA CHAMPIONS

Ah, la mamma. Avrà mille pregi, ma ha anche questo vizio di sedersi sul divano mentre guardo la partita. Per carità, sta in silenzio e non disturba. Respira giusto perché non può farne a meno (eh eh eh). Al limite fa qualche domanda tipo “perché oggi non hanno la maglia nerazzurra?” (domanda simile fatta una settimana fa da mia moglie che dopo mezz’ora di Atalanta-Inter se n’è uscita con un “ma i nostri non sono quelli in maglia nerazzurra? Perché cavolo hanno indossato questa maglia bianca che poi uno si confonde?”).
Ma sul 2-0 mi guarda in faccia, mi vede più rilassato e inizia a parlare. Prima una frase, poi un’altra, finché inizia a chiacchierare. E ieri pomeriggio si è messa a raccontare il matrimonio a cui era stata la sera prima. Io, ovviamente, fingevo interesse e la seguivo poco. Quando il Chievo accorcia le distanze si ferma un attimo. 10-20 secondi (anche meno) di silenzio e poi riparte col suo racconto. È il recupero, cosa vuoi che succeda mai? 
Minuto 94 e 30 secondi, cross dalla sinistra, Tomovic si avventa sul pallone. Gelo totale. Il cuore si ferma per un attimo.
Quando la palla finisce fuori, riprendo a respirare e solo in quel momento mi accorgo che mamma ha smesso di parlare “Stavi dicendo? Continua a raccontare, scusa, ma stavano pareggiando”. Mia madre “Sì, me ne ero accorta”. Se l’abbia capito perché stava guardando la partita o perché in un attimo ho cambiato colorito della faccia, non è dato sapere.
Vabbé, ogni tanto me ne esco con questi aneddoti personali che magari neanche vi interessano più di tanto. Era giusto per sottolineare come a volte basta un attimo perché tutto possa cambiare (chiedere al popolo juventino che in poche settimane ha subito due beffe last-minute) e che sarebbe bastato davvero poco perché una comoda vittoria potesse trasformarsi in una clamorosa beffa.
E invece rimaniamo in corsa. Teniamo il passo di Roma e Lazio e lotteremo fino alla fine per un posto in Champions League. Sarà una lotta estenuante, tutte e tre le formazioni stanno tenendo un ritmo eccezionale e a questo punto sbagliare una partita potrebbe risultare fatale (in tal senso mi viene in mente il finale di stagione del campionato 2009-2010, Inter e Roma viaggiarono a ritmo esagerato, ma bastò che i giallorossi mollassero un po’ la presa nel secondo tempo contro la Sampdoria e i sogni tricolori di Totti e compagni sfumarono miseramente). Ecco perché sarà importantissimo non commettere errori e cercare di portare a casa solo vittorie. Compito tutt’altro che semplice se pensiamo che sabato sera a San Siro arriverà una Juventus incazzata per la sconfitta e determinata a dimostrare a tutti chi è la più forte. Non è detto però che i bianconeri facciano la partita della vita, magari prenderanno un’altra scoppola.
Noi, dal nostro lato, dobbiamo mettercela tutta. Servirà una grande Inter, servirà un Icardi letale sottoporta, servirà un Perisic efficacissimo, servirà un Borja Valero che dia il massimo, servirà un Rafinha ispirato e un Cancelo che macini i chilometri. Serviranno sabato sera, ma serviranno anche e soprattutto da qui fino a fine stagione. Sarò banale e logorroico, ma non possiamo permetterci di rimanere fuori dalla Champions League. Non lo vogliamo. E forse neanche ce lo meritiamo. Questa squadra, questi giocatori, ma soprattutto questi tifosi meritano il palcoscenico prestigioso della Champions League. E i giocatori dovranno fare i salti mortali per regalarcelo. Capito? FORZA INTER !!!

3 commenti:

Lady Marianne ha detto...

Non volevo essere al posto di tua madre se su quell'ultima azione il Chievo avesse segnato... eh eh eh eh

Brother ha detto...

Sarà una corsa estenuante e non possiamo permetterci passi fissi da qui fino alla fine della stagione. Sabato la Juventus? Io spero che ce la mangiamo come uno spuntino.

Brother ha detto...

"passi falsi" e non "passi fissi", ovviamente.