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mercoledì 20 settembre 2017

PRIMA O POI DOVEVA SUCCEDERE

Non giriamoci intorno, lo sapevamo già. Sapevamo che prima o poi sarebbe successo. Non siamo una macchina perfetta, non siamo una squadra fortissima. Sapevamo che prima o poi avremmo fatto un passo falso. Non sarebbe successo col Bologna ieri sera, magari sarebbe successo col Genoa domenica prossima, o addirittura a Benevento la prima domenica di ottobre. Insomma, era chiaro che non potevamo vincerle tutte e che prima o poi sarebbe capitata la giornata storta e non saremmo tornati a casa col bottino pieno.
Può capitare, anzi capita sempre. Quindi che ben venga il pareggio di Bologna, così ci togliamo un bel peso di dosso. L’importante, ma credo che sia quasi superfluo dirlo, è che resti un episodio isolato. Una battuta a vuoto in mezzo a prestazioni convincenti e vittorie altrettanto convincenti (vabbè, non siamo così esigenti, vanno benissimo anche vittorie poco convincenti). Per dire, adesso tra Genoa e Benevento dobbiamo portare a casa sei punti per andare belli tranquilli alla sosta.
Anche perché dopo la sosta ci aspetta un tour de force non semplice con Milan, Napoli e Sampdoria. E anche il più ottimista dei tifosi è cosciente che nove punti su nove sono impresa ardua.
Ma torniamo alla battuta a vuoto di ieri sera. Innanzitutto ci ha ricordato (lo sappiamo già, ma da inguaribili tifosi abbiamo la tendenza a scordarlo) che non siamo una squadra da vertice, che siamo un gradino più basso rispetto a Napoli e Juventus e che c’è ancora molto da lavorare. Spalletti avrà il suo bel da fare per sistemare alcuni meccanismi e fare in modo che alcuni elementi rendano in modo adeguato. Come i terzini che si limitano a fare il loro compitino senza cercare di essere più incisivi (mai un cross, un uomo saltato, un inserimento sulla fascia), come Joao Mario che ha sempre mille difficoltà nel cercare di far sentire la sua presenza, come Brozovic che entra con l’apatia di chi non ha voglia di rendersi utile alla squadra (tutto l’opposto di Eder che col suo ingresso ha dato una marcia in più alla squadra facendogli fare quel cambio di passo che era necessario), come Candreva specializzato ormai nel “cross ad minchiam ad oltranza”. Insomma piccole grandi lacune da sistemare e limare. Sia chiaro, non eravamo fortissimi prima, non siamo brocchi ora. La rosa in mano a Spalletti non è male, anzi tutt’altro, serve un po’ di rodaggio. E serve magari qualcuno che sappia dare il cambio di marcia necessario. Che sia Eder, Brozovic o Karamoh, non ha importanza, l’importante è avere un jolly da poter buttare nella mischia al bisogno.
Entrare nei primi quattro non sarà semplice. Ma abbiamo tutti i mezzi per riuscirci e con un allenatore come Spalletti nulla è impossibile. FORZA INTER !!!

2 commenti:

Winnie ha detto...

Finché parliamo di punti persi, del fatto che prima o poi qualche punto l'avremmo perso per strada, posso essere daccordo. Ciò che mi preoccupa è il come abbiamo perso questi punti. Non è il risultato a preoccuparmi, ma la prestazione. Perché finché giochi bene, oggi ti è andata male, ma domani ti andrà bene. Se invece giochi male, ti andrà male oggi, domani, e pure dopodomani.

Ciaskito ha detto...

Ma vi siete resi conto di come gioca questa squadra? Ma siete proprio convinti di potervela giocare alla pari con le altre big? Alla fine è la stessa formazione dello scorso anno con l'innesto di un paio di facce nuove, niente di più. Non credo che potete considerarvi competitivi.