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giovedì 2 marzo 2017

MILAN, SALTA IL CLOSING "MADE IN CHINA"

ASPETTAVA IL CLOSING DEL MILAN
E neanche stavolta il matrimonio tra il Milan e la cordata di cinesi si concretizza. Per l’ennesima volta il closing viene rimandato e la vicenda sta assumendo i contorni della barzelletta (non oso immaginare cosa sarebbe successo se una situazione del genere si sarebbe vissuta sull’altra sponda del Naviglio). Ci si avvicina a un altro rinvio, in vista del versamento di un’altra caparra di 100 milioni che porterebbe a 300 il malloppo sborsato per garantirsi l’acquisto della società rossonera.
La bandierina viene spostata ancora avanti, al 31 marzo. Avrebbe dovuto chiudersi tutto ai primi di dicembre. Niente. Doveva chiudersi tutto domani venerdì 3 marzo. Niente. La nuova scadenza che le parti si sarebbero dati è la settimana compresa tra il 31 marzo e il 7 aprile e il consorzio cinese capeggiato da Yonghong Li potrebbe mettere a disposizione i primi 20 milioni dell'ulteriore caparra nei prossimi giorni per fornire garanzie sulla solidità dell'intera operazione.



Nella serie di incontri tra gli advisor andati in scena nelle scorse ore, avrebbe fornito rassicurazioni a Fininvest sulla disponibilità dei 100 complessivi che consentiranno il prolungamento dell'affare. Adesso c’è una nuova data di scadenza, ma per crederci bisogna davvero fare uno sforzo bello grande.
Come spiegato da alcuni giornali sportivi dietro alla Sino-Europe Sports non ci sono personaggi ultra-ricchi (lo Zhang di turno, per intenderci) capaci di far fronte in prima persona al copioso esborso finanziario necessario all'acquisto del club rossonero, bensì un broker-imprenditore cinese, Li Yonghong, che coinvolgendo il fondo provinciale cinese Haixia Capital e costituendo la società Sino-Europe Sports sta provando a comprarsi il Milan attraverso quello che è un vero e proprio fondo d'investimento.
Purtroppo per lui, però, gli investitori si sono col tempo allontanati dall'affare, con conseguenti difficoltà nel racimolare l'intera somma necessaria. Un'operazione prettamente finanziaria, insomma, considerato che le prime liste dei partner di Li Yonghong vedevano presenti banche e istituti finanziari, che però non sarebbero certo diventati azionisti del Milan ma avrebbero concesso solo dei finanziamenti, per i quali però non è dato sapere a quale titolo sarebbero stati concessi e con quali garanzie.
Il problema a questo punto è soprattutto uno: che futuro può garantire al Milan una cordata come questa? Dove si può andare con un fondo d’investimenti che perde pezzi ancora prima di concretizzarsi? Troppi dubbi, troppe incertezze, troppi misteri per poter stare tranquilli.
Berlusconi, giustamente, avrebbe confidato ad alcuni collaboratori stretti “O arrivano i soldi o mi tengo il Milan”. E a questo punto la seconda opzione non è poi così campata in aria. Anche perché il problema non sono i soldi (magari alla fine arriveranno pure), ma la solidità che avrà questa società che prenderà in mano il Milan. Passare da Berlusconi a questi ciarlatani il passo è breve. Si è spesso ironizzato sui proprietari asiatici dell’Inter ma Thohir prima e Zhang dopo hanno dimostrato di essere personaggi seri e con liquidità in mano. Al contrario del vari Lim, Bee e compagnia cantante che negli ultimi 2-3 anni stanno cercando di comprare il Milan. Venditori di fumo. Proprio quello che non serve al nostro calcio.

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3 commenti:

Michele ha detto...

Siamo ormai al paradossale. Onestamente confidavo molto in questi cinesi e invece credo che dovrò ricredermi. Meglio un Berlusconi a mezzo servizio che questi pagliacci con gli occhi a mandorla.

Simone ha detto...

Aldilà delle facili ironie dei tifosi avversari, credo che la dirigenza rossonera sia stata molto sfortunata nel trovare degli interlocutori poco seri. Secondo me alla fine salterà tutto.

Gaetano ha detto...

@Simone
Ma siamo sicuri che siano stati sfortunati? E se invece hanno voluto proprio questo?
Sai, quno c'è di mezzo il Berlusca, la fregatura è sempre dietro l'angolo.
A differenza dell'inter che ha chiuso tutto in 2 mesi con la volontà ferma di voler cedere la società, a mio parere Berlusconi cercava partner che lo sostenessero economicamere rimanendo sempre lui al timone. Fino a che vivrà il Milan nn lo lascerà mai, per lui sarebbe una sconfitta.
L'ulteriore problema è è sarà il destino di giovani come Donnarumma, romagnoli, de sciglio, Suso. ...vorranno rimanere senza certezze che si possa tornare grandi?