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giovedì 28 gennaio 2016

IL CAPITANO CARISMATICO CHE MANCA A QUESTA INTER

“Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare” diceva John Belushi in un famoso film. Nel caso dell’Inter vista nelle ultime settimane mi verrebbe da dire “quando il gioco si fa duro, è meglio farsi da parte”. Avrei molte cose da dire e da scrivere. Sulla gestione della rosa, sul modo di approcciare le partite dei nostri ragazzi, sulle prestazioni raccapriccianti dei singoli. Ma no, non voglio tediarvi con discorsi noiosi e argomentazioni trite e ritrite. Finirei per ripetere cose che altri più esperti e preparati di me hanno già detto o scritto.
“Domani è un altro giorno” diceva Rossella O’Hara in Via col Vento (stasera sono in vena di citazioni, l’avete notato?). E piuttosto che rimuginare sulla sconfitta di ieri sera (per inciso, mi girano ancora le palle e mi gireranno almeno fino al derby di domenica sera) preferisco guardare avanti. Perché c’è un derby da giocare e una stagione che in questo momento scorre sul sottile filo che separa il disastro totale dall’annata positiva.

Stasera mentre tornavo a casa da lavoro ascoltavo le notizie sportive e si parlava dell’arrivo ormai imminente di Eder dalla Sampdoria. E’ sicuramente un ottimo acquisto, ma probabilmente in questo momento avremmo bisogno di altri profili, tipo un centrocampista di qualità.
E mentre mi perdevo in questi pensieri sono arrivato ad una conclusione: a questa Inter più di ogni altra cosa manca un capitano. Un capitano non inteso come uno che porti la fascia al braccio, ma uno che abbia carisma, che prenda la squadra sulle spalle e la trascini di peso oltre gli ostacoli. Ci manca un Zanetti che faccia capire l’importanza di indossare questa maglia, oppure un Cambiasso che suoni la carica. Andrebbe bene anche uno Stankovic.
Nel difficile inizio di stagione della Juventus ricordo che, dopo l’ennesima sconfitta, Buffon davanti le telecamere lascio intendere che quella bianconera era una maglia prestigiosa e che bisognava guadagnarsi il diritto di poterla indossare. Ecco, più che un attaccante o un centrocampista a noi manca questo tipo di giocatore. Dopo Zanetti la fascia di capitano non ha avuto padroni degni. Ranocchia, Guarin, Icardi, tutti giocatori che io adoro, ma non hanno il carisma da capitano (ne si può pretendere che un ragazzo di 22 anni abbia l’esperienza e il carisma per trascinare la squadra). E anche all’interno dello spogliatoio non vedo nessuno capace di poter suonare la carica, di poter svegliare i compagni e dire “Ehi ragazzi, che vogliamo fare? Ce le rimbocchiamo le maniche ed usciamo da questa situazione di merda?”. Ho mentalmente preso in esame tutta la rosa dell’Inter, ma di “capitani carismatici” non ne ho trovati. Forse Felipe Melo, ma il brasiliano mi sembra uno di quelli che predica bene e razzola male. A parole magari sprona i compagni, ma poi in campo non è migliore di altri.
Mi sa che ci toccherà chiedere una deroga per permettere al nostro vice Presidente di rimettere nuovamente gli scarpini. Oppure intavolare con l’Olimpiakos una trattativa per un prestito semestrale di Cuchu Cambiasso. O aspettare che qualcuno con le palle decida di prendersi sulle spalle la squadra, suonare la carica e trascinarla fuori da questo pantano. Probabilmente la scelta corretta è l’ultima. Anche se c’è il concreto rischio di aspettare invano. Ragazzi, chi si propone?


2 commenti:

Brother ha detto...

Parole sante. Con un Cambiasso o uno Zanetti certe prestazioni non le avremmo viste. Manca un leader con i coglioni (scusate il francesismo).

Matrix ha detto...

Sarò banale, ma da quando sono andati via gli argentini l'Inter non ha più avuto leader. Il primo Mancini poteva contare su Veron e Mihajlovic, per dirne una.