Settantasette anni di storia, 31 campionati, 19 coppe bulgare, due semifinali di Coppa dei Campioni: e poi il nulla. Il Tribunale di Sofia ha ufficializzato il fallimento del CSKA. La Juventus della Bulgaria (squadra in cui giocò anche il Pallone d'Oro Hristo Stoichkov prima di passare al Barcellona) non esiste più.
Il tribunale della capitale bulgara ha dichiarato ufficialmente il fallimento del club. Una decisione presa dopo i molti debiti assunti della società, che secondo i media locali ammonta a circa 11 milioni di euro. Il Cska ha così perso la licenza per competere nel campionato bulgaro.
L'agonia era iniziata nella stagione 2008/09 quando la UEFA aveva escluso il club, appena laureatosi campione di Bulgaria dalla Champions League.
Il Tribunale ha precisato che la decisione è retroattiva e quindi la data del fallimento è stabilita al 31 dicembre 2014.
Nel calcio i problemi di carattere finanziario non mancano mai, specialmente nei Paesi dell'est Europa, dove non gira lo stesso denaro che tiene vivo il mondo del pallone inglese, spagnolo e tedesco.
L'esempio italiano più recente riguarda il fallimento societario del Parma, che quest'anno ha ricominciato a giocare dalla Serie D. Senza dimenticare i Rangers Glasgow, falliti nel 2012 e costretti a ripartire dalla serie minori.
L'incapacità di pagare quanto dovuto al Fisco aveva già portato la Federazione bulgara a una decisione clamorosa nei confronti del club più prestigioso della Bulgaria, retrocesso a tavolino e costretto a ripartire dalla V Amatorska Futbolna Grupa, la terza serie (dilettantistica), dove comunque i giocatori si stanno facendo valere dopo le prime 9 giornate di campionato. Il club, infatti, ha racimolato 27 punti frutto di 9 vittorie su 9, con uno score di 43 reti fatte e zero subite. Non sarà difficile, insomma, per il Cska risalire la china, con la speranza di tornare presto a giocare l'infiammato derby di Sofia con il Levski (che attualmente milita in massima serie), che si è disputato ben 188 volte negli ultimi 77 anni e che viene definito, di conseguenza, il "derby eterno".
Il Cska Sofia è la Juve di Bulgaria, non certo per i risultati recenti, ma per la sua storia gloriosa che la vede al comando per numero di campionati vinti: il 31° e ultimo trionfo è arrivato sette anni fa, nel 2008, quando l'Uefa però escluse dalle coppe il Cska già allora per i troppi debiti contratti. Fu così che cominciò una crisi a quanto pare irreversibile che ha avuto probabilmente origine già nel 2006, con la cessione al magnate indiano Mittal voluta dall'allora patron Bozhkov e si è acuita recentemente con due cambi di proprietà, uno nel 2013 e l'ultimo nello scorso aprile. Non è un caso che negli ultimi il club ha conquistato solo una coppa nazionale e una Supercoppa (2011).
4 commenti:
Chissà un giorno fallisca anche la Cska Sofia d'Italia...
Sì, vabbe. Figurati se la farebbero fallire. L'hanno salvata dopo Calciopoli quando meritava di finire nei Dilettanti, figuriamoci se non la salverebbero in caso di problemi economici.
Prima di parlare guarderei in casa propria. Credo che siete più vicini voi al fallimento che noi. Se quest'anno non centrate l'Europa dovrete vendervi anche le mutande per appianare i debiti.
@Alex
Non credo che l'accesso in EL possa essere d'aiuto nel ripianare il bilancio.
Forse ti riferivi alla Champions.
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