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mercoledì 16 settembre 2015

EBBENE SI': MOGGI DIVENTA GIORNALISTA (l’anno prossimo arbitrerà in Serie A?)

Svolta professionale nella carriera di Luciano Moggi. Dopo essere stato per anni dirigente di Roma, Lazio, Napoli, Torino e Juventus, il buon Lucianone da Monticiano, di professione ferroviere, ha deciso di dare una svolta alla sua vita e alla veneranda età di 76 anni è diventato da ieri giornalista, tornando finalmente a lavorare onestamente dopo quasi mezzo secolo. A consegnargli il tesserino l’Ordine dei Giornalisti di Torino.
"Mi hanno vestito di bianconero, ma questo non mi esime dallo scrivere cose negative sulla Juventus. – ha dichiarato Moggi - In ambito sportivo non sempre le cose vengono raccontate come sono realmente accadute. L'Ordine dei Giornalisti dovrebbe colpire chi non si attiene alla verità e vuole raccontare la sua di verità. Spero di essere il giornalista che con il buon senso dice le cose come stanno".
Personalmente non contesto che Moggi sia diventato giornalista (sebbene la cosa mi provochi ribrezzo e sono ben fiero di non essere diventato “collega” di questo personaggio). C’è un percorso da seguire (se non ricordo male 18 mesi continuativi di praticantato giornalistico e poi sostenere una prova d’esame sia scritta che orale) e lui l’ha seguito.

Semmai ci sarebbe da discutere sul fatto che questo personaggio sia ancora in circolazione e abbia libertà di parola.

L’abbiamo detto e scritto in svariate occasioni, in un’altra Nazione il signor Moggi sarebbe stato ospite d’onore in una qualsiasi casa circondariale o al limite avrebbe potuto dedicarsi alla cura e alla coltivazione dell’orticello. Mentre qui in Italia è ancora idolatrato da tanti (la maggior parte dei quali non facente parte del popolo juventino, giusto per fare una doverosa precisazione). Ne è la prova che, appunto, scrive regolarmente sul quotidiano “Libero” ed è opinionista su Sportitalia, il cui direttore è Michele Criscitiello, suo devoto discepolo da molto tempo. Senza tener conto del fatto che spesso e volentieri gli viene data facoltà di parola in televisione o sui giornali.
Per carità, non c’è niente da scandalizzarsi. In un paese dove Schettino affonda una nave da crociera e diventa una star con tanto di seminario su come gestire il panico nei momenti di emergenza e dove il commissario tecnico della nazionale di calcio è sotto processo per frode sportiva, può starci anche che Lucianone Moggi diventi giornalista e da domani inizi a scrivere le sue verità (muoio dalla voglia di leggere le sue presunte verità su Calciopoli, semmai un giorno decida di scriverle).
Né mi scandalizzerei se l’anno prossimo il nostro caro amico Moggi conseguisse anche il patentino per arbitrare in Serie A. Del resto, non è mica un mistero che Lucianone di arbitraggi è un vero esperto, senza dimenticare che ha una certa familiarità anche con gli spogliatoi dei direttori di gara. Si destreggerebbe bene tra fischietto, cartellini e fuorigioco.
Peccato che abbia rinunciato alla carriera politica. L’avrei visto bene anche in quel ruolo e si sarebbe trovato a suo agio in mezzo a tanta gente del suo stesso spessore morale.
Pazienza ci accontenteremo del “giornalista che con il buon senso dice le cose come stanno” (non so a voi ma a me questa frase fa ridere di gusto, più di una barzelletta).

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4 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Ecco la dimostrazione evidente di ciò che sosteneva la Sentenza della Cassazione riguardo al suo potere, anzi strapotere su giornali e televisione.
Sono tutti succubi di Lucky Luciano. Chiedere a Criscitiello. Ogni volta che Moggi è ospite di Sportitalia, lui lo aspetta sulla porta della sede e lo accoglie disteso per terra a mo di zerbino con la lingua di fuori...

Mark della Nord ha detto...

Poiché siamo in Italia, nella nostra Itaglietta, la cosa non può meravigliarmi: ne ho viste di peggio (se è possibile).
La domanda che mi pongo è questa: quale credibilità potrà riscuotere nel mentre parla o scrive di calcio, verso coloro i quali non si lasciano facilmente sedurre o rimbecillire dalla propaganda mediatica partigiana, uno che risulta radiato da ogni incarico nel mondo del pallone, e a cui pesa sul groppone una condanna penale definitiva per note vicende (per non dire dei casi GEA e Baldini)?

Winnie ha detto...

E' proprio questo il problema caro Mark. Che agli occhi del popolo juventino e di tutti quelli che gli leccano il culo (scusate il francesismo) Moggi ha il massimo della credibilità. Anzi, non si fa fatica ad ipotizzare che Moggi scriverà una cazzata qualsiasi e tutti i giornalisti gli andranno dietro confermando la notizia o avvalorando la tesi.

Mark della Nord ha detto...

@Winnie
Infatti io non mi riferivo al "popolo juventino" (non tutti, per fortuna) o a quelli che per motivi di opportunità gli strisciano ai piedi, ma soltanto a "coloro i quali non si lasciano facilmente sedurre o rimbecillire dalla propaganda mediatica partigiana".
Che, spero, siano la maggioranza.
E tra questi ultimi ci siamo anche noi, naturalmente.