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martedì 29 settembre 2015

IL CARPI ESONERA CASTORI (la calma non esiste in Serie A)

 CLASSE AAnalisi e commenti sul Campionato Italiano 
Regola numero uno del calcio italiano. Servono i risultati. Subito. Anche se ti chiami Carpi e solo cinque mesi fa hai conquistato la prima promozione in Serie A. Servono i risultati. Subito. Anche se il calendario ti mette di fronte nell’ordine Sampdoria, Inter, Palermo, Fiorentina, Napoli e Roma. Servono i risultati. Subito. E non basta aver portato a casa due punti, non basta aver rischiato di pareggiare in casa con l’Inter, non basta aver sfiorato la vittoria a Palermo. Servono i risultati. Subito. E se non arrivano “prego, si accomodi fuori” e si cambia subito allenatore con la stessa semplicità con cui si cambiano i calzini.
È quello che è capitato a Fabrizio Castori, che solo cinque mesi fa era un eroe per aver portato il Carpi in Serie A e che da ieri pomeriggio non è più il tecnico degli emiliani.
Indubbiamente il tecnico paga la sconfitta contro la Roma (5-1), ma soprattutto un inizio di stagione molto deludente. Non è stato sufficiente fermare in casa il Napoli, né aver fatto soffrire Inter e Fiorentina (le attuali capoliste del campionato) prima di mollare i tre punti. Probabilmente, galvanizzati dalla promozione, la dirigenza del club emiliano si aspettava ben altri risultati, per dire, una vittoria all’Olimpico o un 4-0 ai danni del Napoli.

Castori, la cui esperienza nella massima serie arrivata dopo anni di lunga gavetta è finita troppo presto, ha salutato i propri tifosi (che stamattina hanno protestato per l’esonero del tecnico) con un comunicato molto coinvolgente.
"Oggi non è il giorno più difficile del mio percorso professionale, ma sicuramente è quello più triste. Non potrebbe essere altrimenti, poiché la Serie A, un traguardo sognato, sudato, accarezzato ed infine raggiunto, con tanto sacrificio, impegno e dedizione, da adesso in poi entrerà purtroppo a far parte solo dei miei ricordi. I ricordi di un uomo che 14 mesi fa arrivava a Carpi con una voglia matta di mettersi in discussione, che trovava una cittadina meravigliosa pronto ad accoglierlo e che fin da subito capiva di essere sbarcato in un laboratorio calcistico innovativo fatto di uomini veri e di idee rivoluzionarie. In mezzo a questi 14 mesi però c'è una data, il 28 aprile 2015, un giorno che niente e soprattutto nessuno potrà mai cancellare, perché in quel giorno gli uomini del Carpi hanno scritto la Storia: gli anonimi, i poveri, gli ultimi, quelli che hanno fatto la vera gavetta diventano i primi, perché sono semplicemente i migliori e tutti lo devono accettare. Voglio ringraziare i meravigliosi tifosi che in questi mesi mi hanno dato tutto il loro sostegno incondizionato, i miei collaboratori, professionisti di primo ordine nel panorama calcistico e quel manipolo di fantastici ragazzi che ho avuto la fortuna di allenare, e a cui voglio lasciare un messaggio: non preoccupatevi cari ragazzi, noi siamo gli immortali”.
A risollevare le sorti del Carpi è stato chiamato Giuseppe Sannino, che in Serie A ha già allenato Siena, Palermo e Chievo. Al neo tecnico si chiedono subito i risultati. E considerando che nelle prossime cinque gare la sua nuova squadra affronterà Torino, Atalanta, Bologna, Frosinone e Verona, come minimo dovrà fare 15 punti se vorrà tenere ben salda la propria panchina.

3 commenti:

Mattia ha detto...

Sinceramente è un esonero che faccio fatica a capire. Il Carpi non stava andando così male (considerando anche gli avversari affrontati). Bah...

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Al di là dei risultati, negativi ma non così disastrosi soprattutto alla luce del calendario avuto finora l'esonero è probabilmente dovuto più ai non idilliaci rapporti tra il nuovo d.s. Sogliano e Castori, speriamo che Sannino ritrovi lo smalto delle stagioni di Varese e Siena e possa condurre il Carpi a una non impossibile salvezza...ciao!

Stefano ha detto...

Credo anche io che le motivazioni vadano ricercate nel rapporto tra Sogliano e Castori, più che nei risultati non brillanti.
Non a caso è stato assunto Sannino, uno che con Sogliano aveva già lavorato, e bene, a Varese.