2 Giugno, festa della Repubblica. L'Italia festeggia unita, prima di ridividersi sabato sera. Sia chiaro, è giusto così: non solo rispetto, ma approvo in pieno la scelta di tutti i non juventini che guferanno.
Se ci fossero Milan (capita spesso) o Inter (è successo solo 5 anni fa, statisticamente potrebbe riaccadere già tra una trentina d'anni), per fare due esempi, guferei anche io.
Gufare, sperare che l'avversario di turno delle rivali le sconfigga, meglio se in modo beffardo o doloroso, è un'arte nobile che merita sempre la massima considerazione.
A nove anni ero felice come un bambino (anzi, ero un bambino) per la vittoria del Liverpool a Roma contro i giallorossi: "non sei sportivo", mi dicevano indignati vedendomi esultare; e io me la ridevo, un po' perché mi tornava costantemente alla mente l'indimenticabile "vai Ciccio" prima del rigorissimo di Graziani, e un po' perché questi idioti moralismi da quattro soldi mi facevano sbellicare già a nove anni.
La vittoria del mio rivale è suo modo anche la mia sconfitta: mi pare scontato - direi addirittura sano - sperare con tutto me stesso che non accada.
E poi, perché chi tifa per una italiana è sportivo e chi tifa per una straniera no? In una eventuale (quanto improbabile) gara canora, dovrei quindi sostenere il maestro Minghi contro i Rolling Stones?
Magari è un po' più strano che dei giornalisti sportivi decidano di premiare l'autore del gol con cui è stata sconfitta una italiana, come accadde nel caso di Magath, ma si sa, siamo in Italia e con la Juve di mezzo a qualche cronista capita spesso di perdere la testa.
Gufare, del resto, è divertente, perché fai un gran tifo ma senza le implicazioni sentimentali di quando gioca la tua squadra del cuore. Tra le partite che ricordo con maggior piacere, ancor più di molte della Juventus, vi è senz'altro la finale di Istanbul tra Milan e Liverpool, "la stiamo vincendo, la stiamo vincendo", e invece no. Divertente, rasserenante, senza soffrire troppo, perché comunque non c'è la Juve di mezzo: lo consiglio a tutti, sono certo che faccia bene alla salute.
Certo, talvolta non sarebbe male se la gufata accompagnasse qualche vittoria della propria squadra: nel 2005 la Juve aveva appena vinto lo scudetto; nel 1984, prima ancora che Ciccio tradisse miseramente l'augurio di Pizzul, meglio ancora: Juve campione d'Italia e vincitrice della Coppa delle Coppe. Quella dell'Inter (inutile chiedermi quale: da quando sono nato ce n'è stata solo una) invece non l'ho vista, in quanto ero all'estero con amici: avessi gufato come si deve, chissà come sarebbe andata. Per fortuna Moratti ha lavorato egregiamente per rimettere le cose a posto a tempo di record e problemi di tal genere non dovremmo averne più.
Quindi ci sta, anzi deve essere così: vada per l'unità il 2 giugno - forse - ma dal 3 torniamo tutti divisi, ognuno ai propri posti: noi a tifare per la nostra squadra, tutti gli altri a supportare l'altra, che può rendere la stagione, al momento drammatica, quantomeno non tragica.
E quindi sì, certo che dovrete comprare le magliette di Messi Neymar, e magari anche di Suarez.
Perché, ecco l'unica controindicazione, se si gufa seriamente, il passatempo è un po' caro: così, mentre noi ci teniamo la nostra maglia, magari comprata qualche anno fa, il vero gufo ha già dovuto acquistare e indossare in pochi mesi la maglia di Reus, di Berbatov, e almeno un paio del Real, che avrebbero dovuto costituire - secondo i suoi piani - l'ultimo investimento della stagione.
Invece niente, ora tocca alle tre maglie del Barcellona, per essere pronti già sabato notte a sbeffeggiare gli amici juventini vestiti di blaugrana.
Ci sta, lo ripeto.
Anzi, se dovessi dire cosa invidio da diversi anni alle altre italiane, dalle milanesi in giù (o in su, che forse ne troviamo di più), ancora più dei loro prodi capitani Montolivo e Ranocchia, direi proprio questo: mi manca il poterle gufare.
Ecco, dovessi chiedere loro un regalo ai tifosi avversari, non chiederei di non gufare: anzi, visti i risultati quando supportano la loro squadra, hai visto mai che ci scappi il miracolo?
No, chiederei di ridarmi la gioia di poterle tornare a gufare anche io, come si deve.
Perché, credetemi, ce l'ho messa tutta, ma la maglietta del Qarabaq non sono proprio riuscito a trovarla. (Fonte: Marco Cirillo su Facebook)
4 commenti:
Tanta stima per questo tifoso juventino. Smettiamola con tutto questa falsa sportività, è normale che un tifoso interista non si augurerà mai il bene della Juventus e viceversa.
Dubito che quel famoso 22 maggio il popolo bianconero abbia tifato Inter. Credo sia una cosa che rientri nelle normali dinamiche del tifo.
guai se non gufate.....a me dà fastidio il contro gufo,cioè colui che dice vincerete sicuramente,avete tutto per vincere,lo spero per il calcio italiano,ecc....ecc....
Io guferò contro la Juventus come non mai anche se sono convinto che questa sia la stagione della Juventus. Pesa dirlo ma credo proprio che questa sera vinceranno i gobbi.
Io stasera non gufo contro la Juventus, ma sportivamente tiferò per il Barcellona. Forza Messi !!!
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