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giovedì 21 maggio 2015

CI RISIAMO, L'INCUBO CALCIOSCOMMESSE PIOMBA SUL NOSTRO CALCIO


Ci aspetta un'altra estate caldissima. Nella notte tra lunedì e martedì è partita l'operazione della Polizia di Stato, denominata "Dirty Soccer", coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha già portato a una cinquantina di fermi, tra calciatori, dirigenti e presidenti di club. Arresti e perquisizioni in 21 provincie italiane, tra Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia, il capo d'accusa è associazione a delinquere, finalizzata alla frode sportiva, aggravata dall'associazione mafiosa. Ci sarebbero almeno cinque latitanti, e oltre settanta indagati. Accertata l'esistenza di due diverse associazioni criminali in grado di alterare risultati degli incontri di Lega Pro e Serie D. Decine le partite combinate, almeno 30 le squadre coinvolte: vi sarebbero Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lamezia, Sant'Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo.

Il provvedimento di fermo, di oltre 1000 pagine delinea una rete di personaggi, appartenenti a due distinte organizzazioni criminali, attive nella combine di incontri dei campionati di Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti, capaci di alterare risultati e investire danaro nel connesso "giro di scommesse" in Italia e all'estero.
Le indagini sul calcioscommesse avrebbe accertato decine di combine di partite di calcio dei campionati in corso di Lega Pro e Lega D.
L'inchiesta contro il calcio scommesse, che coinvolge decine di club in tutta Italia, e' partita grazie alle indagini della squadra Mobile di Catanzaro che hanno seguito gli interessi di Pietro Iannazzo, esponente dell'omonima cosca di Lamezia Terme.
Da qui i poliziotti hanno ricostruito gli intrecci che partivano dall'interesse per la societa' Neapolis, squadra campana che milita in serie D. Proprio la presenza di Iannazzo ha, quindi, portato gli investigatori sulla pista della Vigor Lamezia, squadra di Lega Pro, quindi e' stato ricostruito il puzzle che coinvolge tutte le altre societa'. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. Pietro Iannazzo e' stato arrestato giovedi' scorso nell'ambito di un'operazione contro la cosca di Lamezia Terme.
"Quello che emerge e' uno spaccato nazionale e transnazionale, dal momento che coinvolge anche diversi stranieri nel giro di scommesse". Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, intervistato a Sky Tg24 per la maxi operazione contro il calcio scommesse portata a termine dalla squadra Mobile di Catanzaro e coordinata proprio dalla Dda di Catanzaro.
Ma negli ultimi due giorni le indagini si sono allargate a macchia d’olio andando a coinvolgere altre società, tra cui la Salernitana di Lotito, appena promossa in Serie B, la Reggina, il Benevento, il Messina.
Insomma siamo nuovamente di fronte ad un’altra maxi operazione le cui proporzioni sono ancora tutte da scoprire. A quanto pare le attività illecite erano concentrate nei campionati di Lega Pro e Dilettanti, ma non è da escludere che si possa “salire di categoria”.
Un altro colpo al calcio italiano già abbastanza inguaiato e bistrattato di suo, una sconfitta per Tavecchio e Macalli.
Sarebbe ora che alle solite frasi di circostanza sull’indignazione per ciò che è successo e alle solite promesse di voler cambiare le leggi e il sistema calcio, seguissero i fatti (“fatti, non pugnette” diceva un comico qualche anno fa). Ma sono sicuro che passata l’ondata di clamore e di indignazione tutto resterà come prima. Scommettiamo?

5 commenti:

Mark della Nord ha detto...

" Ma sono sicuro che passata l’ondata di clamore e di indignazione tutto resterà come prima."
Perché hai qualche dubbio in proposito?
Il passato ti ha insegnato niente, a quanto pare.
I truffatori sportivi, che in un altro paese starebbero a marcire in galera, qui da noi vengono addirittura premiati: sull'attuale CT della nazionale (la lettera minuscola è intenzionale) pesa sul groppone una squalifica di 4 mesi, interamente scontata, per un affare di "combine".
Ah, la squalifica, in origine, era di 10 mesi, poi ovviamente ridotti.

pippo ha detto...

la squalifica del ct è per omessa denuncia perchè "non poteva non sapere"(che pagliacciata di motivazione).chissà perchè invece ranocchia,che partecipava alle riunioni in palestra,poteva .....non sapere.
tutto sulle dichiarazioni di un....deliquente che pur di salvarsi(ed in effetti si è salvato)......
entius a distanza aveva riportato un articolo non ricordo di chi che aveva riflettutto sulle dinamiche interne ad uno spogliatoio e all'assurdità delle accuse a conte ....ho difeso conte allora e lo difendo ancora anche se non è più il nostro allenatore,a meno che non escano nuovi elementi(ma ne dubito..servirà più per mantenere la spettacolarizzazione dell'inchiesta).

pippo ha detto...

errata corrige : a distanza di un anno

Mark della Nord ha detto...

E dàgli a non accettare le sentenze (definitive).
Triste e inveterata consuetudine...

Mark della Nord ha detto...

In ogni caso, quali che siano le motivazioni, la sola sussistenza di un giudizio definitivo di condanna rende il soggetto in questione del tutto inadatto a ricoprire quell'incarico.
Altrimenti come funzionerebbe la cosa: il parere di un procuratore federale, in assenza di un dibattimento che ne abbia potuto asseverare la fondatezza, è sufficiente per gettare merda addosso all'Inter e ritenerla immotivatamente colpevole di illecito mentre una sentenza passata in giudicato è del tutto ininfluente?
Però, ragionamento interessante...