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giovedì 4 dicembre 2014

TUTTI AI PIEDI DI RE CARLO!

Madrid, dopo la conquista della decima Champions, è sempre più ai piedi di Carlo Ancelotti.
Il 29 novembre 2014 può festeggiare l'ennesimo record: sedicesima vittoria di fila tra campionato e Champions League, una in più di Mourinho.
La sua carriera di allenatore parte, tuttavia, da molto lontano.
Inizia come assistente di Arrigo Sacchi in Nazionale, per poi approdare, dopo la parentesi alla Reggiana con relativa promozione in Serie A, al Parma, dove ottiene al primo anno il secondo posto in classifica e la conseguente qualificazione ai preliminari della massima competizione europea.
Nel 1999 approda a Torino, sponda bianconera, subentrando a Marcello Lippi. Qui, tuttavia, viene sin da subito contestato dai tifosi a causa dei suoi trascorsi da calciatore nelle file del Milan e della Roma. Viene etichettato come "eterno secondo", a causa di due secondi posti consecutivi in campionato.
La sua rivincita, però, avviene con il trasferimento nel Milan. Fortemente voluto da Silvio Berlusconi, subentra a Fatih Terim il 5 novembre del 2001. Alla fine della stagione, ottiene il quarto posto e, dunque, l'accesso ai preliminari di Champions League.

L'annata 2002/2003 può essere considerata come l'anno della svolta per lui.
Il 28 maggio 2003 vince la Champions in una finale tutta italiana contro la Juventus, all'Old Trafford di Manchester. Partita molto combattuta, terminata sullo 0-0 ai tempi regolamentari e decisa ai calci di rigore dalle parate di Dida e dal penalty decisivo di Shevchenko. Nel corso di quell'anno cambia la posizione in campo di Pirlo, da trequartista a regista di centrocampo, rivoluzionando il gioco della squadra e la carriera del giocatore che, in quel ruolo, diventerà uno dei migliori centrocampisti e si laureerà campione del mondo nel 2006.
Nell'anno successivo vince il campionato nello scontro diretto con la Roma a San Siro con gol di Shevchenko, la Supercoppa Europea contro il Porto di Jose Mourinho, ma perde la Supercoppa Europea contro la Juventus.
L'annata 2004/2005 è forse la più amara per l'Ancelotti allenatore. Il 25 maggio 2005 perde la finale di Champions ai rigori dopo aver dominato il primo tempo ed essersi portato sul 3-0. In seguito dichiarerà di non riuscirsi ancora a spiegare come possa essere successa quella debacle. Nessun allenatore può porre rimedio ad una situazione stravolta nell'arco di sei minuti.
Nonostante ciò, il destino gli darà modo di prendersi la rivincita nella finale di Atene di due anni dopo. Il Milan batte il Liverpool per 2-1 con doppietta di Inzaghi e torna sul tetto più alto d'Europa.
L'anno seguente porta la squadra a vincere la Supercoppa Europea e a laurearsi Campione del Mondo, dopo aver sconfitto il Boca Juniors nella finale dell'Intercontinetale.
Conclude, nel 2009, il suo ciclo al Milan passando al Chelsea. Qui vince, al primo anno, la Premier League, la Community Shield e la FA Cup.
L'anno successivo, però, il secondo posto in campionato non gli basta ad evitare l'esonero da parte di Abramovich.
Dopo alcuni mesi di inattività, passa al Psg. Nella capitale francese viene accolto molto bene, nonostante la stampa accusi la società per lo stipendio ritenuto eccessivamente elevato. Monsieur Ancelotti lascia il segno anche qui vincendo, al suo secondo anno, la Ligue 1 con tre giornate di anticipo. Il mister, in seguito, rivelerà che Zlatan Ibrahimovic è stato per lui di grande aiuto, poichè è riuscito a trasmettere la mentalità vincente a tutta la squadra.
Dal 25 giugno 2013 è l'allenatore del Real Madrid, dei blancos, dei galacticos, della squadra più famosa del mondo.
Nel suo primo anno vince la Coppa del Rey ai danni dei rivali del Barcellona. La vittoria più importante di tutte, tuttavia, avviene il 24 maggio del 2014 con la conquista della decima, la coppa attesa da anni in casa madrilena. Il trofeo che era diventato una vera e propria fissazione per il Presidente Florentino Perez e per tutta la tifoseria. Avviene in un modo a dir poco rocambolesco. L'Atletico Madrid, acerrima rivale e seconda finalista, è stato in vantaggio per 93esimo minuto di gioco, fino al colpo di testa risolutore di Sergio Ramos che ha portato la partita ai tempi supplementari. La squadra di Ancelotti ha poi fissato il punteggio sul roboante 4-1, con i gol di Bale, Marcelo e Cristiano Ronaldo.
Carlo Ancelotti ha ottenuto, in ogni sua esperienza, grandi consensi grazie all'abilità di far coesistere tutte le stelle mantenendo un grande equilibrio di squadra e garantendo un gioco fluido e spettacolare.
Dai giocatori è sempre stato apprezzato per le sue qualità umane e per i suoi modi pacati ma gentili.
Un uomo dolce che, sapeva responsabilizzarci e infonderci fiducia.
Continua così, Carletto!!!
 Francesco Del Bono 

3 commenti:

Simone ha detto...

La bravura di un allenatore si misura nel fatto di riuscire a vincere dovunque vada e in questo Carlo Ancelotti è un vero maestro. Milan, Chelsea, Real Madrid, ma anche i preliminari di Champions con il Parma possono essere considerati un grande trionfo.

Nerazzurro ha detto...

Il più grande allenatore tra quelli in attività dopo Mourinho

Gaetano ha detto...

Capisco il cuore,ma qui si tratta di essere ONESTI e l'onestà impone di dire che Ancelotti è anni luce davanti a Mourinho in quanto a stile, capacità di gestire i campioni e tattica.
Se vogliamo parlare di stile credo che ogni commento sia casuale.
In quanto a capacità di gestire campioni beh basti guardare cosa e come Mou ha lasciato Madrid con i tifosi delle merengues che non vedevano l'ora andasse via un allenatore incapace di fare spettacolo e soprattutto incapace di portare la decima e sappiamo chi ci è riuscito.
In quanto a tattica beh, nonostante Mou non sia un fesso e gli va riconosciuto il merito di plasmare le squadre come rocce, Ancelotti riesce a vincere ed a divertire...non serve aggiungere altro.