ARTICOLI RECENTI

domenica 21 dicembre 2014

KOVACIC SUONA LA RISCOSSA, PALACIO RIMONTA: L'INTER SI SALVA

Serie A 2014-2015 – 16^ Giornata
INTER - LAZIO 2 - 2
2’ F. Anderson – 36’ F. Anderson – 66’ KOVACIC - 80’ PALACIO

INTER (4-1-4-1): Handanovic; D'Ambrosio (dal 45’ s.t. Campagnaro), Ranocchia, Juan Jesus, Dodò (dal 45’ p.t. Medel); Kuzmanovic; Palacio, Guarin (dal 30’ s.t. Bonazzoli), Kovacic, Nagatomo; Icardi
A disposizione: Carrizo, Berni, Andreolli, Vidic, Obi, Mbaye, Krhin, Hernanes.
All. Mancini
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Cana, Radu; Parolo, Ledesma (dal 37’ s.t. Gonzalez), Lulic (dal 19’ s.t. Onazi); Felipe Anderson, Klose (dall’11’ s.t. Djordjevic) , Mauri
A Disposizione: Berisha, Strakosha, Konko, Keita, Cataldi, Cavanda, Novaretti.
All. Pioli
ARBITRO: Tagliavento.

Un primo tempo pessimo e una seconda frazione giocata a grandi livelli. Alla fine l’Inter porta a casa un pareggio contro la Lazio dopo essere stata sotto di due gol all’intervallo. Ma pur vedendosi a tratta i connotati di grande squadra, rimangono i tanti problemi e le mille incertezze su cui Mancini dovrà ancora lavorare molto.
Mancini cambia modulo proponendo un 4-4-2 con D’Ambrosio e Nagatomo esterni difensivi e Guarin e Dodò esterni di centrocampo, Kuzmanovic e Kovacic giocano in mezzo al campo mentre Medel si accomoda in panchina.
Nemmeno il tempo di iniziare e l’Inter è già in svantaggio.Cross da sinistra di Radu, controlla Felipe Anderson che si allarga e lascia partire un sinistro forte e basso che supera Handanovic. I nerazzurri accusano il colpo e Felipe Anderson sfiora il raddoppio.
Dopo il primo quarto d’ora di marchio laziale gli uomini di Mancini iniziano a carburare e si riversano nella metà campo avversaria. Le azioni interiste sono però molto confuse e poco pericolose.

Al 36esimo ancora Felipe Anderson stronca sul nascere i tentativi di rimonta nerazzurri. Il brasiliano parte in contropiede, manda fuori tempo Ranocchia e Juan Jesus, ignora Klose solo in mezzo e batte Handanovic con un destro basso sul suo palo. Per l’Inter è notte fonda.
Senza aspettare l’intervallo Mancini effettua il primo cambio facendo entrare Medel al posto di uno spento Dodò. Ma all’intervallo i nerazzurri sono sotto di due gol e la rimonta sembra solo una speranza vana.
Nella ripresa l’Inter prova a rimboccarsi le maniche e iniziano ad arrivare le occasioni. Prima Icardi, ben servito da Kovacic, calcia fuori di poco. Poi ci prova da fuori Kuzmanovic, il tiro deviato è messo ottimamente in angolo da Marchetti.
In questi momenti tocca ai campioni suonare la carica e invertire la rotta. Ed è quello che fa al minuto 66 Mateo Kovacic segnando una rete pazzesca con un destro al volo da fuori area che termina sotto la traversa alla destra di Marchetti e riapre una partita che si stava avviando verso una fase di stallo.
Rinfrancata dal gol e caricata dal pubblico o nerazzurri si riversano nell’area laziale alla ricerca del pari. Mancini prova anche a giocare la carta Bonazzoli al posto di Guarin.
Ed è proprio il baby nerazzurro a battere al 80esimo la punizione da cui scaturisce il gol del pareggio. Il cross del giovane attaccante finisce sulla testa di D’Ambrosio che fa la torre per Palacio che dopo sette mesi ritrova finalmente la via del gol.
L’Inter ci crede e sfiora anche il gol della vittoria ma Marchetti è bravo con un colpo di reni a togliere da sotto la traversa un preciso colpo di testa di Kovacic.
Finisce 2-2. Risultato giusto per quello che si è visto nei 90 minuti. Il primo tempo si è vista un’Inter molto “mazzarriana”, senza né arte, né parte. Più concreta nella ripresa, rinfrancata anche dal gol strepitoso di Kovacic. Come scritto all’inizio, rimangono però ancora i mille problemi che Mancini dovrà cercare di risolvere. Troppe amnesie difensive, un Guarin che spesso diventa irritante ed inutile, un attacco non sempre efficace (speriamo che il gol ritrovato rappresenti una svolta per Palacio), alcuni giocatori che a volte non sembrano nemmeno da Inter. Il Mancio dovrà cercare di trovare una soluzione a tutto. E dovrà farlo in fretta perché mezzo campionato se ne è quasi andato e il terzo posto rimane alla nostra portata ma sempre a debita distanza.

4 commenti:

Brother ha detto...

Pareggio a parte, prestazione molto deludente. Troppi errori, amnesie difensive e imprecisione in attacco. Per dire, nel primo tempo sulla sinistra avevamo Nagatomo e Dodò: Non è uscito un cross decente. Icardi è troppo impegnato a trombarsi la Wanda (e come biasimarlo...), Palacio sembra un fantasma e Guarin è perfettamente inutile.

Nerazzurro ha detto...

Non sono assolutamente d'accordo con Brother. Abbiamo mostrato carattere e sul 0-2 non abbiamo mollato, anzi abbiamo lottato alla ricerca del pareggio. E quasi quasi ci scappava pure il gol vittoria. Un mese e mezzo fa una cosa del genere ce la sognavamo. Secondo me un passo avanti è stato fatto.

Brother ha detto...

Se Kovacic non si inventava quel gol e cambiava l"inerzia della partita ora saremmo qui a commentare una sconfitta.

Anonimo ha detto...

Purtroppo in ogni partita dell'Inter non si può non amaramente accorgersi che, mentre gli avversari (chiunque essi siano) sembrano ogni volta colpirci senza la benchè minima difficoltà, noi al contrario dobbiamo lottare con il coltello tra i denti, sudare le proverbiali sette camicie, dare il 110% ed ottenere poco, se non nulla. Abbiamo davvero difficoltà a creare occasioni, ed a segnare ancora di più. Al contrario concediamo gol con facilità imbarazzante. Questo, a mio parere, è piuttosto sintomatico del valore di questa squadra.
Juan