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lunedì 24 novembre 2014

SI', LA STRADA E' QUELLA GIUSTA MA...

Alzi la mano chi sotto sotto non sperava che ieri sera si riuscisse a portare a casa il derby. Tre punticini per iniziare alla grande la nuova gestione Mancini. Sarebbe stato perfetto, ma sarebbe stato anche chiedere troppo. Non che vincere ieri sera fosse utopia.
Se Icardi avesse buttato dentro una delle tre occasioni che gli sono capitate o se l’arbitro avesse sventolato qualche cartellino in più (il giallo/rosso a Mexes in apertura ma anche un rosso a Muntari e un giallo a Rami) magari la partita avrebbe preso una piega diversa.
Insomma ieri sera si sarebbe potuto anche vincere, ma probabilmente rientrava nella categoria del “troppo perfetto per poter succedere”.

Ci accontentiamo dunque delle indicazioni che la sfida ci ha dato. Abbiamo ritrovato gioco ed entusiasmo, tanto per iniziare. I nostri ragazzi andavano sulla palla con convinzione, facevano pressing, creavano gioco (o perlomeno ci provavano), tentavano di rendersi pericolosi. Insomma si sono dati da fare con un spirito diverso, uno spirito che non ricordavamo di avere.

Direi che abbiamo visto tutt’altra Inter rispetto a quella abulica e svogliata a cui ci aveva abituato Mazzarri. Del resto, come scrivevo nei giorni scorsi, anche l’approccio al derby da parte di noi tifosi è stato completamente diverso (il San Siro esaurito di ieri sera di questi tempi e con questa Inter e questo Milan sarebbe stata utopia in altre circostanze).
Lo schieramento a quattro ha dato un pizzico di solidità in più dietro, Guarin sembrava che giocasse più per la squadra (anche se continua ad avere il maledetto vizio di portare palla da solo), persino Kuzmanovic sembrava un altro. E pazienza se l’idea di Palacio e Kovacic esterni sembrava buona ma si è rivelata un mezzo flop (il Trenza era troppo distante dall’area di rigore e il croato non è riuscito ad imprimere il suo passo sulla manovra nerazzurra).
L’Inter vista ieri sera sembra che abbia imboccato la strada giusta. Purtroppo però se è vero che la strada è quella giusta, è anche vero che c’è ancora parecchio cammino da fare. La difesa ha acquistato solidità ma ieri sera ha fatto due-tre errori clamorosi che potevano costarci caro, senza considerare che bisogna ancora verificarla con attacchi più temibili (la Roma che affronteremo fra una settimana che gioca con due esterni veloci mi sembra un ottimo test in questo senso). Bisogna trovare la giusta collocazione a Kovacic (anche se trequartista dietro le punte mi sembra il suo ruolo naturale) ma anche a Guarin ed Hernanes. E infine bisogna ritrovare un pizzico di cinismo e pericolosità là davanti (in questo momento i gol di Palacio ci mancano come il pane).
Insomma Roberto Mancini avrà il suo bel da fare. E del resto lo sapeva perfettamente anche quando ha accettato una decina di giorni fa. Ed è proprio questo che mi fa rincuora e mi fa ben sperare. Se il Mancio ha accettato questa sfida è perché sa le difficoltà a cui va incontro ed è sicuro di riuscire ad affrontarle e superarle. La rosa è quella che è, non abbiamo grossi campioni e alcuni giocatori magari non sono da Inter più di tanto. Purtroppo però questo passa il convento. Non possiamo competere con Roma e Juventus, ma possiamo dire la nostra e fare un campionato dignitoso, da grande squadra, senza prendere quattro gol dal Cagliari in casa o perdere col Parma giocando una pessima partita (per la cronaca i ducali ieri hanno perso in casa con l’Empoli). Per il momento questo chiediamo a Mancini (e chiedevamo a Mazzarri). Se poi arrivasse anche una Coppa Italia o, meglio ancora, l’Europa League o il terzo posto sarebbe perfetto.

3 commenti:

Nicola ha detto...

A me l'Inter del derby non ha convinto granché. Certo c'era entusiasmo e voglia di fare ma nulla più. Potevamo tranquillamente vincere e invece abbiamo rischiato di perdere.

Winnie ha detto...

In cosa non ti ha convinto? Nel gioco? Nel fatto che non é riuscita a vincere? Nel modo in cui ha affrontato la partita?

Nicola ha detto...

Per sommi capi mi é sembrato di vedere l'Inter di Mazzarri. Con più entusiasmo ma senza un Kovacic al centro della manovra. La difesa ha mostrato i soliti limiti (errori clamorosi sul gol e sull'azione sprecata da El Shaarawy) e se di fronte avessimo avuto un avversario più insidioso sarebbe finita diversamente.