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lunedì 8 settembre 2014

PIU' ITALIANI E MENO STRANIERI, TAVECCHIO INIZIA DA QUI

Finito il lungo tempo delle chiacchiere e delle polemiche e arrivato il momento dei fatti e il neo-presidente Carlo Tavecchio è chiamato ad attuare quelle riforme che aveva promesso in sede di campagna elettorale.
L'obbligo di Tavecchio è quello di rilanciare un movimento in piena crisi e per farlo proverà a lavorare su due modifiche: la riduzione della Serie A a 18 squadre e il numero minimo di giocatori italiani in campo.
Le nuove normative, qualora divenissero realtà, potrebbero entrare in vigore già dalla stagione 2015/2016. Magari con un massimo campionato a 16 o 18 squadre e una B a 20.
Ma la vera rivoluzione riguarda il numero fisso di giocatori in campo eleggibili per la Nazionale. Avviene già in altri paesi, per esempio in Turchia e in Russia, da noi questa regola è già in vigore in altri sport come la pallavolo. E’ l’unica soluzione possibile per la rinascita del nostro calcio che inevitabilmente dovrà attingere come in passato ai vivai. Rafforzandoli e italianizzandoli. La proposta di Tavecchio prevede un minimo di quattro italiani sempre in campo (il che vuol dire che se viene sostituito uno dei giocatori italiani deve entrare necessariamente un altro italiano).
L'obiettivo sarebbe addirittura quello di giungere all'obbligo di 6 italiani su 11, ma in tal caso gli allenatori potrebbero poi sostituirli a gara in corso anche con giocatori stranieri.
Ma non è tutto, perché novità sono attese anche sul fronte extracomunitari: il nuovo Presidente Federale ha in mente di istituire una Commissione che giudichi il curriculum dei giocatori extracomunitari in arrivo nel nostro campionato. Un po’ come avviene in Inghilterra dove per ottenere il permesso di lavoro bisogna aver fatto parte negli ultimi 2 anni del 75% delle partite della nazionale del paese d’origine.
Insomma le proposte non mancano e se messe in atto potrebbero rilanciare il movimento calcistico italiano. Sul fatto che ci sia la necessità che la Serie A torni a 18 squadre penso ci siano ben poco dubbi. Troppe 20 squadre. Un campionato di 38 giornate diventa estenuante e riempie ulteriormente un calendario già fitto d’impegni.
Personalmente trovo interessante anche il numero minimo di italiani da schierare in campo. Può essere un incentivo a puntare di più sui giovani del proprio vivaio. Qualcosa di simile c’è già nelle liste da consegnare all’Uefa per le competizioni europee, basterà estendere il discorso anche alla nostra Serie A.
Perché, anche se molti dicono il contrario, i giovani azzurri interessanti ci sono, ma si preferisce puntare sul nome straniero, più accattivante e che entusiasma i tifosi. Faccio qualche esempio a caso. Non più tardi di due anni fa l’Inter vinse la Next Series Generation battendo in finale l’Ajax. Quanti giovani nerazzurri sono oggi nella rosa dell’Inter? nell’Ajax ci sono almeno 5-6 giocatori che non solo sono presenti nella rosa ma addirittura sono titolari fissi. Nel 2013 l’Italia Under 21 si arrese in finale del Campionato Europeo alla Spagna. Quanti ragazzi di quella formazione vice-campione d’Europa giocano titolari oggi in Serie A?
I ragazzi interessanti su cui fondare la Nazionale di domani non mancano, basterebbe solo dargli più fiducia invece di aspettare che siano le squadre straniere a farlo (vedi, per fare qualche nome, Immobile, Verratti, Donati, Caldirola, Battocchio, Santon e per ultimo Cristante).
Sarà sufficiente “costringere” le squadre a inserire un tot di italiani per invertire la tendenza? Ci spero (tanto) ma non ci credo.

3 commenti:

Simone ha detto...

Con le nuove regole l'Inter dovrebbe rifare mezza squadra...
Ho i miei dubbi che possano bastare queste costrizioni per rilanciare il movimento.

Pakos ha detto...

X Simone. Per intanto è un inizio. Sempre meglio di niente...

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

A parte quella sul 75% di presenze nella propria nazionale ( uno potrebbe benissimo essere non convocato per motivi extracalcistici, vedi Cassano qualche anno fa con Lippi o Tevez con Sabella ) mi sembrano buone idee che meritano comunque di essere sperimentate, da qualche parte e in qualche maniera bisogna pur cominciare a fare qualcosa è inconcepibile vedere non più di 2/3 italiani su 22 giocatori...ciao!