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martedì 22 luglio 2014

GERMANIA IN LUTTO, CALCIATORE SI SUICIDA PER DEPRESSIONE

Si è tolto la vita a 33 anni arrendendosi alla depressione, una malattia di cui da anni soffriva e che l’aveva portato a tentare il suicidio altre tre volte. Andreas Biermann era un calciatore tedesco non certo dei i più famosi. La sua carriera tra i professionisti si era fermata alla Zweite Bundesliga, la serie B in Germania. Ora militava tra i dilettanti, nello Spandauer Kickers, ma il suo nome più che per le gesta sportive era conosciuto per la denuncia della depressione che aveva fatto in tv e attraverso un suo libro dal titolo significativo: “Rote Karte Depressione” (Cartellino rosso alla depressione).

Era stato il dramma di Robert Enke , l’ex portiere tedesco suicida sotto un treno nel 2009, a dare a Biermann il coraggio di parlare della malattia. Andreas aveva già tentato di uccidersi giovanissimo, nel 2003 e nel 2009, e la sua vicenda era venuta così alla luce. Nonostante la voglia di superare il problema, il 33enne però non era mai riuscito a liberarsene del tutto. Venerdì è stato trovato morto a Berlino.
Da giorni era sparito. La sorella Daniela aveva pubblicato preoccupato un post su facebook : “Qualcuno ha notizie di mio fratello? Non lo sento da lunedì”. La polizia lo ha cercato e lo ha trovato senza vita. La notizia è stata data anche dal club nel quale attualmente militava, lo Spandauer Kickers, nello stringato comunicato anche la società scrive chiaramente che ad uccidere il trentatreenne è sta la depressione.

Biermann non è mai arrivato a giocare ad altissimi livelli, il punto più alto della sua carriera lo ha toccato nel biennio 2008-2010 quando ha indossato la maglia del St. Pauli che all'epoca militava nella Zweite Liga, la seconda divisione tedesca. Poi la sua carriera è stata contraddistinta da un girovagare nelle serie minori, per lo più indossando le maglie della squadra della capitale, quella Berlino dove era nato nel settembre del 1980. L'ultimo club in cui il difensore ha militato è stato appunto lo Spandauer Kickers. Ha provato con tutte le sue forze a sconfiggere la sua malattia, non l'ha mai nascosta al mondo, ma alla fine è stato sconfitto.

ALTRI CASI SIMILI
Agostino Di Bartolomei. "Mi sento chiuso in un buco", scrisse l’ex capitano della Roma prima di spararsi al petto, il 30 maggio 1994, a 39 anni di età.
Justin Fashanu. Fratello del più celebre John, fu il primo calciatore a dichiarare di essere omosessuale. Si impiccò a 37 anni, nel 1998.
Robert Enke. Colpito da una forte depressione il portiere tedesco si buttò sotto a un treno nel 2009. Aveva 32 anni.
Gary Speed. L'ex calciatore e commissario tecnico del Galles si impiccò nel garage di casa a 42 anni, nel novembre del 2011.
Edoardo Bortolotti. A neanche 25 anni, nel settembre del 1995, l’ex calciatore del Brescia si lanciò dalla finestra della propria camera da letto.
Ramiro Castillo. Il centrocampista della nazionale boliviana si impiccò nell’ottobre del 1997 a 31 anni. Non si era ripreso dalla morte del figlioletto.
Sergi Lopez. Cresciuto nel Barcellona, ebbe problemi finanziari e psichiatrici dopo un matrimonio fallito. Si lanciò sotto a un treno nel 2006 a 39 anni.
Marek Spilar. L'ex calciatore della nazionale slovacca e del Bruges si è lanciato da un balcone nel settembre del 2013. Aveva 38 anni.
Yiannis Koskianitis. In forza al Diagoras il 25enne aveva problemi psicologici e non potere scendere in campo contro l’Olympiacos lo portò a lanciarsi da una rupe, nell’ottobre del 2008.
Roberto Bruno. Cresciuto nella Juventus, vestì le maglie di Atalanta, Parma, Udinese e - in serie A - Pescara. Si tolse la vita a Bergamo, dove viveva con la famiglia, nel luglio 2003. Aveva 39 anni.


1 commento:

Lady Marianne ha detto...

La vita di un calciatore non é sempre e solo rose e fiori...