Qualcuno ieri sera l’ha definita “spensieratezza tattica”, io invece la definirei “avere palle”. Sì, perché non è da tutti andare a Torino a giocarsela con tre attaccanti di ruolo. Nel prepartita discutendo con i miei amici di tifo dicevamo “Ha avuto palle nel presentarsi con le tre punte. Poi magari perdiamo malamente e tutti gli daranno dell’imbecille però bisognerebbe rendere merito al coraggio che ha avuto”.
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, Stramaccioni ha dimostrato una volta per tutti di essere all’altezza del ruolo assegnatogli. E’ uno che prepara le gare con attenzione (in questo ricorda molto Mourinho), che è capace di leggere le partite in corso, che sa come motivare e compattare il gruppo. In molti rivedono in lui Mourinho, io invece credo che lo Special One e Strama siano diversi in più punti. Uno su tutti, Mou ieri sera dopo gli episodi avversi avrebbe infiammato la situazione con gesti e atteggiamenti plateali. Invece Strama ha mantenuto la calma, non si è alterato, ha protestato nei limiti con il quarto uomo. E soprattutto ha trasmesso la stessa tranquillità alla squadra che nonostante gol in fuorigioco ed espulsione mancata non si è disunita e non si è innervosita e non è andata incontro ad una figuraccia.
Indipendentemente dal risultato abbiamo comunque dimostrato di potercela giocare alla pari con la capolista. Il mio timore, come noto, era che saremmo andati a Torino e, come spesso successo nelle ultime stagioni, ci saremmo sciolti come neve al sole disputando una partita molle. E invece è stata tutt’altra partita.
E’ pur vero che di fronte avevamo una Juventus meno grintosa del solito. Una Juventus che ha un buon centrocampo ma un attacco che lascia a desiderare.
Ieri sera la differenza l’ha fatta anche (o forse soprattutto) l’avere o non avere Milito (e anche Palacio). Ai bianconeri manca un attaccante che faccia reparto da solo, che faccia salire la squadra, che al momento opportuno la butti dentro.
L’Inter invece ce l’ha. Dopo l’anno fantastico del Triplete sembrava sul viale del tramonto. Sembrava. In questo 2012 ha avuto una media realizzativa da grande bomber e, gol a parte, è tornato a grandi livelli. Anche se il fatto di avere vicino Forlan e Zarate o Palacio e Cassano fa la sua bella differenza.
Ma ieri sera hanno giocato bene un po’ tutti. Da Juan Jesus (pensate che coppia difensiva che ha il Brasile…) a Samuel passando per i “vecchi” Zanetti e Cambiasso, Nagatomo (tanto negativo il primo tempo quando positivo il secondo), Guarin (i due gol della vittoria passano dai suoi piedi). Insomma è stata la vittoria del gruppo. Abbiamo dimostrato di essere compatti, grintosi. E siamo riusciti a fare l’impresa.
Andare a Torino, espugnare lo Juventus Stadium, interrompere l’imbattibilità bianconera che durava da 49 giornate e dare una lezione di calcio alla capolista. Una cosa del genere era nella mente e nei sogni di molti tifosi nerazzurri. Ma in poiché pensavano che potesse diventare realtà. Ed era diventata quasi utopia dopo 45 minuti. Invece a volte anche i sogni si realizzano e i secondi 45 minuti sono stati epici ed entreranno nella storia (non esagero, siamo stati i primi a vincere nello stadio di proprietà della Juventus e scusate se è poco).
Dopo aver battuto la Juventus a domicilio giocando una gara eccezionale viene quasi spontaneo sperare di poter lottare per il titolo. Ed è normale pensarci e sperare ma credo che al di là della gioia e della soddisfazione per l’impresa cambi poco per quanto riguarda le forze del campionato. La Juventus rimane la grande favorita ed è un gradino sopra di noi che per il momento siamo l’anti-Juve e la seconda forza del campionato (Napoli, Lazio e Fiorentina sono in leggero ritardo, per ora). Per vincere il titolo dovremo sperare di continuare su questa strada (cosa che, per quello che stiamo vedendo, non mi pare impossibile) e che la Juventus abbia un vistoso calo (fattore molto più difficile da realizzarsi). Ma mai dire mai. Sognare non costa nulla e i sogni sono belli perché a volte si realizzano. FORZA INTER !!!
Appunto finale. La bella vittoria dell’Inter non deve far passare in secondo tempo la pessima direzione arbitrale. Il fuorigioco di Asamoah è clamoroso (il giocatore bianconero è nettamente oltre la linea difensiva e il guardalinee ha la visuale completamente libera) e ancora più clamoroso è la mancata espulsione di Lichtsteiner. Il giocatore svizzero fa un fallo bruttissimo, quasi meritevole del rosso, l’arbitro fa finta di nulla e il guardalinee non segnala nulla. Due episodi che potevano cambiare la partita e che arrivano una settimana dopo l’episodio vergognoso di Catania. Occorre tenere sempre l’attenzione vigile su questi episodi perché non sempre ci sarà un’Inter capace di ribaltare la partita.
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2 commenti:
Stramaccioni, a differenza di Mourinho, sta facendo le nozze con i fichi secchi. Non era semplice trasformare questa rosa in una squadra forte, compatta e vincente. E ad avvalorare la tesi che Stramaccioni non sia un'allenatore qualsiasi c'è il fatto (che tu stesso sottolinei) di presentarsi con tre attaccanti a Torino. Questa StramaInter non è una corazzata con le palle ma una squadra normale guidata da un'allenatore con le palle.
Ieri sembrava impossibile vincere visto l'andazzo arbitrale, invece abbiamo fatto un secondo tempo da paura e abbiamo messo la cose in chiaro. Non accettiamo di essere derubati e insegniamo ai gobbi come si vince lealmente!
Grande Inter e grande Stramaccioni!
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