Giocatori acquistati con la fama di campioni e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile ma in questa settimana proveremo a ricordarne qualcuno.
DARKO PANCEV
Luogo di Nascita: Skopje (Macedonia)
Data di Nascita: 07/09/1965
Ruolo: Attaccante
Squadra: Inter
Se provate a dire ad un tifoso dell’Inter la parola “bidone” ad 99% gli verrà in mente lo stesso nome: Darko Pancev.
Attaccante puro il giocatore macedone (che in patria era soprannominato “il Cobra” e in Italia divenne “il Ramarro”) esordì nella locale squadra del Vardar nella stagione 1982/83, e lì restò fino al 1988, anno in cui fu acquistato dalla Stella Rossa di Belgrado. In quella squadra giocò quattro anni, arrivando a vincere nel 1991 la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale, oltre a segnare qualcosa come 84 gol. Numeri impressionanti che convinsero l’Inter, in crisi nel reparto offensivo, ad optare per l’acquisto del centravanti slavo, che arrivò così a Milano per 14 miliardi di lire allo scopo di rinforzare un organico.
Ma dopo un esordio confortante nelle amichevoli e in Coppa Italia (segnò una tripletta all’esordio), l’implacabile bomber macedone si perse per strada con l’arrivo delle gare ufficiali.
Osvaldo Bagnoli disse di lui: «Dite che con Pancev bisogna avere pazienza perché è macedone? Sarà... ma io sono della Bovisa e non sono mica un pirla!». Difficile dargli torto: in 12 presenze, Darko segnò la bellezza di un misero gol, ma in compenso furono tanti e clamorosi quelli falliti, alcuni a due metri dalla porta avversaria. I fatti dettero ragione all’allenatore.
Ceduto per disperazione al Lipsia, in Germania, nel Gennaio del 1994, tornò in Italia la stagione successiva, in tempo per giocare fino alla fine del campionato (7 presenze, 2 gol). Finì i suoi giorni (sportivi ovviamente) al Sion, nel 1997.
Da quando ha appeso le scarpe al chiodo, si è dedicato all’attività di procuratore, poi ha collaborato con il club locale del Vardar Skopje. E’ stato anche tra i candidati per la carica di allenatore della Nazionale macedone. Nel Luglio del 2007 Platini gli ha consegnato la “Scarpa d’Oro” a lui negata nel 1991: all’epoca la Federazione di Cipro segnalò un giocatore sconosciuto che avrebbe segnato ben 40 gol, ma alla lunga si è scoperto che c’era qualcosa che non andava e quindi, anche se dopo tanto tempo, hanno deciso di premiare chi effettivamente aveva meritato di vincere quest’ambito premio. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Anche se, in ogni caso, in Italia sarà per sempre ricordato come una delle “bufale” più clamorose. I tifosi nerazzurri hanno ricordi tutt’altro che piacevoli di questo attaccante e, nonostante nei primi anni dell’era Moratti i bidoni nerazzurri furono tantissimi, Darko Pancev rappresenta il top. Forse perché quel bagaglio di 84 reti in quattro stagioni era un ottimo biglietto da visita. Biglietto da visita rivelatosi poi inspiegabilmente un bluff.
Articolo tratto da: www.calciobidoni.it/
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3 commenti:
Darko Pancev. Un nome una garanzia. Che grande bidone che ci hanno rifilato.
Uno delle più grandi bufale del calcio italiano, anche se, ahimè l'Inter è abbastanza abituata all'acquisto di ciocfeche.
Un saluto da www.tacchettidiferro.it
Pancev rimarrà un grande mistero. Non si trattava di un anonimo bomber sudamericano di cui non si conosceva nulla ma in quel momento era uno degli attaccanti europei più prolifici in circolazione.
Perché quella inspiegabile e drastica involuzione?
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