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lunedì 7 novembre 2011

STADI DI PROPRIETA', A CHI INTERESSA?

Sembra che sia in dirittura d’arrivo la nuova legge sugli stadi di proprietà. Dopo tre anni di discussioni, in questi giorni la legge bipartisan Butti-Lolli sugli stadi di proprietà dovrebbe essere approvata in commissione alla Camera. Entro la fine del 2011 dovrebbe ricevere il via libera definitivo dal Senato.
I club di serie A dicono di volerci puntare. Per fare business, la costruzione avverrebbe in cambio di aree edificabili e di licenze commerciali. A parte l’effettivo vantaggio di contare su uno stadio di proprietà, davvero tutte le società ambiscono ad a avere uno stadio proprio?
In serie A solo la Juventus ha uno stadio di proprietà mentre marciano verso lo stadio di proprietà in nove: Lazio, Roma, Cagliari, Fiorentina, Palermo, Udinese, Siena e Atalanta. A queste vanno aggiunte un paio di nobili decadute al momento confinate in Serie B (Sampdoria e Verona), oltre al Torino di Urbano Cairo che vorrebbe ricostruire il vecchio Filadelfia. Tutti gli altri sono poco interessati o preferiscono ristrutturare il vecchio senza comprarlo dal Comune.
A Milano, almeno per i prossimi tre anni, il calcio rimarrà al Meazza. La Scala del calcio sarà rinnovata per potere accedere alla qualifica di stadio d’élite e ospitare la finale di Champions League del 2014. I lavori valgono 20 milioni e verranno scontati dal canone annuale di 8 milioni pagato da Milan e Inter al Comune. Ci saranno un nuovo store, un ristorante con vista sul campo aperto sette giorni su sette, altri tre box Sky e un nuovo museo. Inoltre verranno abbattute le barriere fra il pubblico e il campo. Dopo l’Expo 2015 è possibile che la convivenza fra nerazzurri e rossoneri si interrompa con il Milan che si terrà il Meazza. L’Inter potrebbe costruire un’arena nuova in una zona ancora da individuare. Anche se visti i bilanci in rosso, Moratti dovrà pensarci bene prima di aprire i cordoni della borsa.
Al di là delle buone intenzioni si ha le sensazione che non ci sia tutta questa voglia di costruire una stadio di proprietà. Innanzitutto per una questione economica. Lo Stato non ha i fondi per sostenere il grande balzo tecnologico (come hanno fatto i tedeschi con i Mondiali del 2006 e i francesi nel 1998). Pertanto le società si dovrebbero accollare quasi per intera la spesa e ammortizzare poi i costi negli anni. Per fare un esempio i 35 milioni di euro di beneficio dallo stadio nuovo per i conti della Juventus sono di certo una bella somma ma non riparerebbero i 95 milioni di rosso dell’ultimo esercizio.
Ma avere uno stadio tutto suo permette ad una squadra di avere più introiti e più liquidità economica e quindi potersi muovere diversamente anche, per esempio, a livello di mercato. In realtà questa sembrerebbe una convinzione errata.
I club inglesi sono tutti proprietari di stadi eppure molti di loro sono alle prese con perdite e debiti. Diversamente i club spagnoli che non hanno stadi di proprietà sperperano nei bilanci e vincono in campo. I tedeschi fanno meglio i conti perché hanno una gestione più sana, comprano a cifre basse e pagano stipendi inferiori non perché hanno gli stadi di proprietà.
E allora vale la pena avere uno stadio di proprietà? E quali club vogliono veramente uno stadio di proprietà?


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3 commenti:

Simone ha detto...

Si è sempre invocato lo stadio di proprietà, Galliani lo ha anche sbandierato come sostanziale differenza tra noi e gli inglesi e ora esce fuori che nessuno è interessato allo stadio di proprietà?
Secondo me ti sei sbagliato nelle tue valutazioni.

Pakos ha detto...

Sono pienamente daccordo con Simone. Lo stadio di proprietà è un ottimo affare. Certo, all'inizio c'è un notevole esborso economico ma credo che verrà poi ammortizzato dai ricavi.
E dopo 5-10 anni diventerebbe una fonte di notevole guadagno.

Mattia ha detto...

Probabilmente c'è molto incertezza riguardo allo stadio di proprietà ma secondo me c'è comunque la volontà da parte di quasi tutti di costruirsi uno stadio di proprietà sul modello inglese.