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sabato 5 novembre 2011

SIR FERGUSON E QUEL MATRIMONIO CHE DURA DA 25 ANNI...

Grazie Southampton. Se Sir Alex Ferguson oggi ha potuto spegnere 25 candeline sulla panchina del Manchester United un po’ di merito va anche al Southampton che il 6 novembre del 1986 rifilò in League Cup un sonoro 4 a 1 ai rossi di Manchester. Quel giorno il manager scozzese lasciò l’Aberdeen per approdare sulla panchina dei Red Devils al posto di Ron Atkinson.
Il giorno dopo, a conclusione di un periodo nerissimo, ebbe inizio la scalata all'olimpo del calcio inglese da parte di questo baronetto settantenne (li compirà a fine anno) che da quella panchina non si è ancora voluto alzare. Meglio di lui, fino ad oggi, hanno fatto soltanto David Calderhead e Guy Roux. Il primo allenò il Chelsea per 26 anni, l’altro l’Auxerre per 44 stagioni. Ferguson ci può arrivare, li può raggiungere. Calderhead è a portata di mano, Roux un po’ meno, ma considerando il temperamento di Sir Alex non è detta ancora l’ultima parola.
Perché stiamo parlando di un allenatore che dopo 5 lustri ancora non ha perso la voglia di riempire la bacheca. Bacheca, quella di Ferguson, di tutto rispetto: 12 campionati (il primo risale al 1992-93, l’ultimo all’anno scorso), 5 Coppe d’Inghilterra, 4 Coppe di Lega inglese, 10 Community Shield, 2 Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 2 Supercoppe europee, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa del mondo per club. Dei tanti successi ricordiamo con più clamore quelli dell'annata 1998-1999, la stagione del fantastico Treble (campionato, coppa di lega e Champions League).
Totale, 39 titoli, mica bruscolini. E se a questi aggiungiamo anche i riconoscimenti individuali, come ad esempio le dieci targhe di “allenatore dell’anno in Premier League” e il prestigiosissimo “allenatore del decennio” (gliel’hanno consegnato i colleghi inglesi per sottolineare un periodo per lui eccezionale, gli anni Novanta), ci rendiamo conto che siamo di fronte ad uno dei tecnici che più hanno influenzato il modo di intendere il calcio. Non solo per il modo di sistemare la squadra in campo, ma anche per la capacità di gestire gli uomini fuori e dentro lo spogliatoio.
Ferguson è un allenatore diverso da tutti quelli che insegnano calcio oltremanica, che si è sempre distinto per le sue idee innovative, più europee che britanniche. Ama uscire dagli schemi, adattarsi alle risorse e alle qualità dei calciatori che ha, ama cambiare il suo modo di giocare e sa interpretare e capire le partite meglio di chiunque altro.
Si è sempre contraddistinto per il suo carattere forte ed è sempre riuscito a controllare e tenere in mano la situazione all'interno del suo spogliatoio. Una volta tirò uno scarpino in faccia a Beckham, oppure arrivò quasi alle mani con Rooney per aver solo pensato all'idea di un trasferimento milionario al City. Grandi divergenze le ha avute anche con la stampa. Per 7 lunghi anni non ha rivolto parola alla BBC, la più importante emittente televisiva britannica, a causa di un diverbio su questioni legate a faccende del figlio Jason.
Con lui sono esplosi campioni affermati di oggi, per esempio Ryan Giggs, che proprio Ferguson ha fatto esordire alla giovane età di 17 anni, vero e proprio uomo-simbolo e bandiera dei sostenitori di Old Trafford. E ancora David Beckham, Paul Scholes, Cristiano Ronaldo, Gary Neville, Wayne Rooney, Giuseppe Rossi. In una recente intervista lo scozzese ha apertamente dichiarato di sentirsi bene e di non aver voglia di smettere, disposto a continuare e, se possibile, vincere.



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3 commenti:

Mattia ha detto...

Complimenti a Ferguson. Pochi hanno rivoluzionato il calcio come lui. E a 70 anni non si sente ancora appagato. E' un grande.

Winnie ha detto...

Dopo Mourinho, il più grande allenatore degli ultimi 25 anni...

PS: Non parlare di Treble (o Triplete), gli amici juventini e quelli rossoneri non ti capiscono. Non sanno di che si tratta... :-)

Entius ha detto...

Hai ragione, Winnie :-)
Vabbè, poi glielo spiegheremo che cos'è un Triplete... :-)