Succede di cadere. Succede nel calcio come nella vita. Ma come disse una volta qualcuno “non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo trova la forza di rialzarsi”. Ecco noi siamo caduti, pesantemente, rovinosamente, ma ora tocca rialzarsi.
Da qui a fine stagione ci sono ancora almeno dieci partite. 10 partite che possono determinare e definire l’esito di questa stagione. Se vogliamo essere ottimisti, possiamo ancora portare a casa uno scudetto. Se vogliamo credere nei miracoli, possiamo ancora ribaltare il risultato in Germania e arrivare in semifinale di Champions League. Volendo rimanere in un ambito più razionale credo che arrivare nei primi tre e vincere la coppa Italia sono obiettivi alla nostra portata per chiudere dignitosamente la stagione.
Gli ultimi tre mesi siamo andati a mille risollevando le sorti di una stagione che aveva preso una brutta piega. Siamo arrivati ai primi di aprile a giocarci un derby che valeva lo scudetto. Ci avreste scommesso a Natale?
Ci eravamo illusi che questi tre mesi fossero il trampolino di lancio per nuove vittorie, invece sono serviti solo per ridare dignità ad una stagione che aveva preso una brutta piega. A Natale eravamo settimi o ottavi, lontani dalla vetta e fuori dai posti per l’Europa, oggi siamo in piena corsa per i tre posti Champions.
E in Europa? Mettiamo da parte la cinquina per un attimo. Ragazzi siamo nelle prime otto. I juventini fanno tanti blablabla ma loro sono stati sbattuti fuori dal Lech Poznan, i milanisti sono felici ma loro sono usciti col Tottenham, mica col Barcellona. E i romanisti? Aspettano gli americani come i salvatori della patria.
Dopo un Triplete e dopo aver portato a casa cinque trofei in sei mesi, non è facile rimanere a bocca asciutta. Ma abbiamo vissuto questa stagione da protagonisti. Stiamo lottando per il titolo nazionale, siamo arrivati ai quarti (unica squadra italiana) della massima competizione europea e possiamo chiudere questa stagione in modo dignitoso.
E’ evidente che l’allenatore attuale non è all’altezza del ruolo che gli hanno affidato e che la rosa ha bisogno di alcuni innesti. Ma non pensiamoci adesso, c’è tutta l’estate (presidente Moratti, abbiamo detto l’estate non gennaio) per pensarci e porre rimedio a questa situazione.
Ora dobbiamo ricompattarci e risollevare la testa. Alziamoci da terra come farebbe un guerriero, togliamo via la polvere e riprendiamo la nostra battaglia. La nostra stagione non è finita al derby, né a San Siro due giorni fa. La nostra stagione inizia ora. E il nostro unico obiettivo sarà portare a casa la pelle. Che cosa è rimasto? Il secondo posto? Lo voglio. La Coppa Italia? Deve essere nostra. Un’uscita di scena dignitosa dall’Europa? La pretendo.
Dopo una grande abbuffata può starci di sederti al tavolo e mangiare una minestrina, l’importante è stare seduto al tavolo, l’importante è non essere sbattuti fuori da quel tavolo chiamato vittoria.
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1 commento:
Ecco, è proprio queto che voglio sentire da un tifoso interista. Basta piangersi addosso, basta fare processi.
Non sarà una stagione trionfale pazienza, ma almeno vediamo di concluderla in modo dignitoso.
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