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martedì 8 giugno 2010

NOTTI MAGICHE INSEGUENDO UN GOL. 20 ANNI DOPO

20 anni. Sembra ieri, eppure sono passati 20 anni. L’8 giugno del 1990 iniziavano i Mondiali di calcio in Italia. I primi Mondiali di calcio che ho seguito, i più belli.
Ricordo la passione sfrenata che mi prese per quei Mondiali, i gadget
che desideravo, la morbosa ricerca di tutto ciò che era “Italia ’90” (per la disperazione dei miei genitori).
La mia passione per il calcio iniziò lì, la passione per il giornalismo sportivo sbocciò qualche tempo dopo ma l’input fu senza ombra di dubbio quel Mondiale.
Schillaci, Baggio, Berti, Serena, Bergomi, Zenga, Donadoni, Giannini, De Napoli, Maldini, Baresi. Ricordo a memoria tutti i ventidue azzurri e saprei dirvi anche i numeri di maglia. Dei successivi quattro mondiali ricordo a fatica i convocati e i numeri di maglia, di quel Mondiale potrei recitarvi a memoria i 22 giocatori in ordine di maglia come una poesia imparata a scuola.
Qualche giorno fa guardavo in tivù uno dei soliti speciali che fanno in occasione dei Mondiali. Quando hanno parlato di Italia ’90 mi sono venuti gli occhi lucidi, i gol di Schillaci, i suoi occhi sgranati emblema di quel Mondiale, il gol di Serena contro l’Uruguay (e io felice per lui perché segnò nel giorno del suo trentesimo compleanno), la semifinale contro l’Argentina di Maradona, il gol di Schillaci, l’uscita a vuoto di Zenga che permise a Caniggia di pareggiare, i rigori sbagliati da Donadoni e Serena, e ancora l’atmosfera magica (cavolo a 11 anni senti davvero che quelle sono notti magiche), Lothar Matthaeus che alza la coppa, la sfida tra i tulipani rossoneri dell’Olanda e i panzer tedeschi dell’Inter, la figurina di Augenthaler (tra tante figurine mi è rimasto impresso lui, non so perché), il gol di Omam Biyik all’esordio, il bomber stagionato Milla, Thomas Shuravy, il portiere Higuita, Brasile-Argentina agli ottavi prima partita seguita insieme a mio zio, la zazzera di Valderrama, Tomas Brolin, Bennato e la Na
nnini che cantavano “Un’estate italiana”.
Riguardando quelle scene ho avuto la conferma (ma non ce n’era nemmeno bisogno) che Italia ’90 mi è rimasta nel cuore, come il primo amore non si scorda mai. E anche se sono passati 20 anni le emozioni e le gioie sono rimaste intatte come il primo giorno.
Come scrissi tre anni fa in un post
quella data e quell'evento rappresentano una pietra miliare della mia vita.
E' proprio grazie a Italia '90 che nella primavera di quell'anno iniziai ad interessarmi di calcio fino a diventare un calciofilo-dipendente. (…)
Senza quei Mondiali probabilmente la mia vita sarebbe stata diversa. Magari mi sarei interessato ad altro, magari sarei diventato un tifoso nerazzurro e basta, magari io e il calcio saremmo stati agli antipodi. Chi può mai saperlo. So solo che grazie (o per colpa) ai Mondiali Italia '90 sono diventato un appassionato di calcio, ho iniziato a seguirlo in modo assiduo e continuo, mi sono interessato al giornalismo sportivo fino a diventare un giornalista (ahimè, solo per troppo poco tempo), e ora sto qui a riempire questo blog di cose più o meno serie riguardanti il calcio
.”.
Il bello della vita è che non puoi mai sapere veramente come sarebbe andata se non fosse successo quel preciso episodio. Ho sempre sostenuto che senza Italia ’90 probabilmente non mi sarei appassionato al calcio in modo così viscerale. In realtà qualche volta penso che sarebbe successo lo stesso. Magari uno o due anni dopo ma alla fine la scintilla sarebbe esplosa e la mia passione calcistica sarebbe comunque uscita fuori. Italia ’90 ha solo agevolato la cosa.
E oggi, a distanza di 20 anni, è bello pensare che la mia grande passione per il calcio sia nata allora, in quelle "notte magiche inseguendo un gol, sotto il cielo di un'estate italiana".



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3 commenti:

Winnie ha detto...

Cavolo sono già passati 20 anni. Per noi trentenni è stato il primo Mondiale e forse per questo è stato più speciale.
Mi sono emozionato nel leggere i tuoi ricordi, che poi sono quelli di molti altri.

Benjamin ha detto...

Vero. Per noi è stato il mondiale più bello in assoluto,sentire la canzone mi provoca vecchi brividi,vecchi ricordi, le splendide partite di sera dell'Italia. Il sogno era davvero Grande, eravamo molto forti, ma siamo usciti per una papera di Zenga (tra l'altro l'unico suo errore in tutto il Mondiale).
Peccato,era una buona occasione.

Entius ha detto...

Benjamin, ogni volta che ascolto la canzone mi emoziono a tal punto da non riuscire ad ascoltarla tutta.