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lunedì 26 ottobre 2009

L'IMPORTANZA DI FARE TURNOVER


E' ormai evidente che l'obiettivo principale dell'Inter è la Champions League. Sebbene io preferisca il campionato (e prossimamente in un post vi spiegherò anche le mie motivazioni) è chiaro a tutti che la coppa dalle grandi orecchie sta in cima alle priorità nerazzurre.
Ed in nome del trofeo che manca all'Inter da parecchio tempo, Mourinho si è deciso finalmente ad attuare il turnover. Col Catania ha lasciato fuori Cambiasso e Samuel e Stankovic è partito dalla panchina, giovedì toccherà a Lucio rifiatare. Il tecnico portoghese l'ha detto chiaramente "Prima di qualche partita importante di Champions penso di lasciare fuori 3-4 giocatori fondamentali per noi rischiando qualcosa in campionato dove abbiamo 40 partite da giocare. Scommettiamo un po’ di più sulla Champions".
Mourinho nel Porto e nel Chelsea era abituato ad avere un'altro tipo di squadra e di giocatori. Lì aveva elementi giovani, veloci e resistenti che potevano garantire intensità ed elevato rendimento ogni 3 giorni. Elementi che all'inter non ha. Ecco perché fare turnover si rende necessario.
Del resto l'Inter ha una rosa ampia ed è logico dare spazio ai vari Vieira, Cordoba, Materazzi, Santon, Khrin, se è necessario anche a Mancini e Quaresma. La stagione è lunga e c'è bisogno di tutti. Non possiamo pensare che un Mancini (faccio un nome a caso) non giochi mai, poi una volta entri e ti risolva la partita. Bisogna dare spazio e minuti a tutti cosicché siano tutti pronti al bisogno. Faccio un esempio Suazo martedì scorso contro la Dinamo Kiev non ha giocato male ma mi è sembrato che avesse un po' di "ruggine" dovuta al fatto che non gioca mai.
E' preferibile rischiare in campionato dando fiducia a Santon e Quaresma (sempre nomi a caso) al posto di Maicon e Stankovic e poi avere in Europa il brasiliano e il serbo più freschi e riposati. Anche perché un'errore in campionato è sempre rimediabile, in Europa se sbagli sei fuori.
Non dimentichiamoci che, per esempio, Roberto Mancini ha vinto grazie ad un turnover ampio che dava spazio a tutti. Le seconde linee manciniane rendevano benissimo. Chi sta in panchina quando entra è preso dalla frenesia di mettersi in mostra e il più delle volte gioca male. Invece il giocatore inserito in una logica rotazione sa che avrà il suo spazio ed entrerà in campo più tranquillo.
Dunque che ben venga il turnover. Con la rosa che ci ritroviamo può diventare la nostra arma in più.

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2 commenti:

Matrix ha detto...

E' una vita che ci esprimiamo favorevolmente riguardo al turnover. La stagione è lunga, piena di insidie (infortuni e squalifiche) ed è fondamentale far rifiatare tutti dando spazio alle seconde linee.
E'verissimo quello che scrivi tu, il giocatore che sta sempre in panchina quando ha l'occasione ha troppa frenesia di far bene e quasi sempre fa una figuraccia. Penso ad esempio a Quaresma, ma non solo.

Mattia ha detto...

La differenza tra una grande squadra e una piccola la fa la rosa ampia e la possibilità di fare turnover.
Non ha senso avere 25 giocatori se poi giocano sempre i soliti 13-14.