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martedì 5 maggio 2009

IL 5 MAGGIO E QUELLA FERITA CHE NON FA PIU' MALE


Quasi tutte le ferite prima o poi guariscono ma alcune lasciano una cicatrice che non va più via. Il 5 maggio 2002 è ormai una ferita guarita da stagioni di vittorie e soddisfazioni, però la cicatrice rimane. Abbiamo superato il trauma ma certi episodi ti cambiano la vita, anche se non vuoi. Puoi vincere scudetti, Champions Legaue, Supercoppe, Mondiali per club, fino alla nausea ma la cicatrice rimane sempre.
Quella domenica di sette anni fa ha cambiato la vita sportiva di molti interisti. Come scrissi due anni fa "Per me (e forse non sono l'unico) rappresenta una sorta di spartiacque del mio tifo nerazzurro. Da quel giorno la passione è cambiata. Non è diminuita (anzi forse è aumentata) è semplicemente cambiata".
Ho imparato a vivere l'Inter in modo diverso, meno viscerale, con un po' di razionalità e soprattutto senza mescolare l'Inter con la vita quotidiana (per fare un esempio banale, una sconfitta dell'inter mi rendeva di malumore per giorni).
Se Mourinho sostiene che per lui il 5 maggio non significa nulla, lo stesso non possiamo fare noi tifosi interisti. Possiamo sminuire la cosa, vederla come un trauma ormai superato però... però per i cuori nerazzurri il 5 maggio significherà sempre qualcosa. Magari ce lo teniamo per noi, magari non lo raccontiamo in giro, però quella domenica pomeriggio ce la porteremo sempre dietro. Anche adesso, soprattutto adesso, che la ferita è guarita e la cicatrice non fa più male.

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6 commenti:

Winnie ha detto...

A parte la cicatrice non è rimasto più nulla. Credo che sia superfluo anche ricordare ogni anno questa data.

Daddy ha detto...

Caro Entius, le vittorie servono a cancellare le sconfitte!
I cugini tendono a ricordarsi delle 7 Cempions non del 25 maggio di Istanbul..
Noi interisti dobbiamo imparare a smettere di commiserarci.
Siamo i più forti d'Italia (da 4 anni) cazzo ci importa del 5 maggio? Lasciamol ai nostalgici di Tuttopork
Ciao

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Me lo ricordo bene quel 5 maggio: la Samp sconfisse a Marassi il Messina in una sorta di spareggio per non retrocedere in C...
Ironia a parte,a voi tifosi di squadre "obbligate" a vincere vi comprendo solo fino a un certo punto: capisco che non vincere OGGI possa rappresentare una delusione anche cocente, ma potete sempre contare sulla concretissima speranza di vincere DOMANI...
Io, tifoso doriano, nell'ormai lontano 1992 ho visto una possibile COPPA DEI CAMPIONI sfumare al 112' per un calcio di punizione inesistente, seconda te mi ricapiterà un'occasione del genere prima di passare a miglior vita?...Altro che ferita del 5 maggio...ciao!

Unknown ha detto...

Iniziai a sentire puzza di bruciato quando Cossato al minuto 93 pareggiò, togliendoci 2 punti che a conti fatti sarebbero stati decisivi.

Eravamo a +5 sulla Juve, il gol di Nedved a Piacenza (che precedette proprio il pareggio del Chievo di pochi secondi) ci portò ad un rischioso +1. Vittoria in casa col Piacenza, andiamo a Roma sapendo già che a Udine sarà una farsa.

Temevo quella gara, ma il secondo vantaggio mi fece pensare che era davvero fatta. E invece no. Gresko la combina grossa. E nel secondo tempo, tutta l'Inter la combina grossa. Uno scudetto buttato, perso all'Olimpico ma iniziato a buttare ben prima.

Ricordi il ko interno contro la tranquilla Atalanta? Io sì, molto bene. Vieri che da 0 metri sbaglia il 2-1. E Berretta che invece il 2-1 lo segna. Lo scrivo sul mio blog, questo articolo, quasi quasi :)

AeSse77 ha detto...

Forza Ragazzi, ricordare i brutti momenti tempra l'anima, l'Inter è una scuola di vita! Adesso pensiamo al futuro! un futuro Vincente! ciao
Sergio
C'èSolol'Inter!!!|ilBlog

Unknown ha detto...

Post fatto..ho nuovamente affrontato quella giornata :)

http://blognelpallone.blogspot.com