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martedì 22 luglio 2008

MOURINHO, IL MESSIA DEI GIORNALISTI

Dal sito di SportMediaset un'articolo di Luca Serafini che non ha bisogno di ulteriori commenti.
Forse ride un po' anche lui, José Mourinho, di una certa stampa sportiva italiana, stupita, sorpresa, ammirata, estasiata. O forse se la gode, perché i vezzeggiativi gli piacciono senza distinzioni. Fatto sta che da una settimana, in una sola settimana, sembra quasi che il portoghese abbia inventato schemi, formule nuove, tattiche da laboratorio, una nuova scienza, un nuovo sport, metodi rivoluzionari, magie da Copperfield. Che strani, che belli, che segreti quegli schemi pasticciati sulla lavagnetta, come i tecnici dell'Nba. Per non dire, poi, di quella palla? Ah, quella palla sempre presente, quel pallone in campo dal primo all'ultimo minuto degli allenamenti, che libidine, che scoperta, che gioia, che novità sensazionale! Sembra quasi che ad Appiano e a Brunico adesso si alleni una squadra di calcio, sembra che Mourinho sia l'unico allenatore di calcio, e che le altre squadre si allenino per la staffetta delle Olimpiadi, per il salto in alto, per il nuoto dorso e farfalla.
[...] Purtroppo come ammiratori di Mourinho non facciamo testo, amando lui e Arrigo Sacchi, lui e Malesani, lui (Mourinho) e Mazzone, lui Mourinho e Sonetti, lui Mourinho e Scolari, Zeman, Ancelotti, Ranieri ultima versione perché no, magari anche Cosmi e Zenga, le buonanime di Rocco, Herrera, Scoglio, oppure Orrico a riposo. Oppure Roberto Mancini (si può dire?). Gente che quando apre o apriva la bocca lo fa o lo faceva per dire qualcosa, per spiegare, polemizzare, scherzare, arrabbiarsi. Non gente che fa il silenzio stampa parlato e con i giornalisti si diverte a tacere.
Insomma, semplicemente - per non incontrare il Messia nel luglio 2008 - bastava informarsi un pizzico, bastava sapere giusto qualcosina prima, bastava avere un po' di cultura calcistica per sapere dai suoi giocatori, portoghesi o no, per sapere da Fulvio (il preparatore personale di Bobo Vieri che è stato a lungo al Chelsea), o dai colleghi portoghesi e inglesi, come Mourinho prepari le partite, come sia meticoloso, come sia preciso e puntuale, come ami lavorare sulla tattica e sugli schemi. Non è nato, in sostanza, ad Appiano Gentile, ma in Portogallo. Chissà come avrà fatto, altrimenti, José Mourinho, a vincere una Coppa dei Campioni con il Porto e lo scudetto (poi diventati 2) e una Coppa di Lega con il Chelsea che non vinceva un tubo da 40 anni. Chissà come avrà fatto ad essere un bravo allenatore, prima di incontrare la stampa sportiva italiana.
[...] E Roberto Mancini? Mourinho ha esordito in Italia dicendo: "Non sono mica pirla". E' vero, ha ragione. Il pirla forse era Roberto Mancini. A sentire come vanno le cose da una settimana ad Appiano e a Riscone di Brunico, sembra che con quel pirla di Mancini i giocatori arrivassero quando gli pareva, facessero un paio di giri di campo e una sgambata, fischiassero l'Aida e giocassero 5 contro 5 come noi di Mediaset il martedì sera a Segrate contro i colleghi di Sky. Adesso all'Inter anche il presidente arriva puntuale.
Mourinho è un eroe perché punta su Adriano (noi lo sappiamo che non gliene può fregare di meno), mentre Mancini che aveva sbolognato Davids, Vieri, Recoba e appunto Adriano era uno che remava contro. Del resto, Mancini ha vinto o no 2 scudetti solo perché gli avversari avevano altro cui pensare?
Non si arrabbi, caro Mancini. In fondo c'è chi sostiene che tra chi paga 7 milioni netti l'anno per 3 anni a un dipendente per stare a casa, e il dipendente stesso, bè il pirla non sia il dipendente... E non sia nemmeno geloso, Mancini: lei gli scudetti, 2 sacrosanti sul campo, li ha vinti. Il Messia ancora no. Ma lui, Mourinho, e lei, Mancini, lo sapete bene che di Messia ce n'è già stato uno solo e non lo hanno nemmeno riconosciuto. Ci fosse stato qualche giornalista sportivo italiano, all'epoca, seduto accanto a Caifa o in piedi accanto a Ponzio Pilato, forse non sarebbe finita così.


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti tutto questo interesse per Mourinho è fuori luogo...
Sembra davvero che sia arrivato il Messia...

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Un articolo ai limiti della demenzialità...al primo passo falso dell'Inter gli orfani di Mancini, tra i quali chissà magari lo stesso Luca Serafini, nasceranno come funghi...ciao!

Unknown ha detto...

hahaha grande!!