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domenica 18 novembre 2007

UNA LEZIONE DI TIFO DAGLI SCOZZESI


La partita contro la Scozia è stata più che mai opportuna dopo una settimana carica di tensione, di problemi che forse nessuno mai risolverà e di parole che voleranno via molto presto.
E' stata opportuna perché è bello ritornare a parlare di calcio giocato, è stata opportuna perché vincendo abbiamo dato ossigeno al nostro calcio. Ma soprattutto è stata opportuna perché abbiamo avuto sotto gli occhi il modello da inseguire e raggiungere sotto il profilo del tifo e della sportività. Ieri pomeriggio scozzesi e italiani hanno bevuto e scherzato prima e dopo la partita, si sono scambiati sciarpe e maglie. I tifosi scozzesi hanno continuato a cantare ed inneggiare la loro squadra, anche mentre stava perdendo, anche a partita ormai finita, quando il sogno europeo era svanito. Se in campo l'Italia ha dato una lezione di calcio, sugli spalti la lezione di tifo (e che lezione...) l'hanno data sicuramente gli scozzesi.
Oggi pomeriggio, sprofondato sul divano, mentre seguivo distrattamente alla radio una partita del Campionato Dilettanti ripensavo al tifo scozzese di ieri sera e cercavo di darmi una motivazione valida del perché in territorio britannico il calcio affraterna e da noi divide. Mi chiedevo perché in Italia l'avversario viene visto come un nemico da uccidere (o almeno da malmenare) mentre lì è visto come un nemico da rispettare per 90 minuti e come un amico con cui bere, ridere, scherzare prima e dopo la partita. Mi chiedevo perché dopo ogni dramma sportivo, dopo ogni persona che perde la vita per il calcio, tutti hanno buoni propositi e poi invece tutto resta uguale. Mi chiedevo perché da noi il calcio è visto come una guerra e lì è visto come un gioco. Mi chiedevo perché ogni domenica continuiamo a fare bilanci di città devastate, persone ferite e delinquenti impuniti.
Non ho trovato le risposte che cercavo ma sono arrivato ad una conclusione: è un problema di costume, di società civile. Possiamo fare tutte le leggi che vogliamo, possiamo fermare il campionato quanto vogliamo ma non cambierà mai nulla finché il calcio non verrà visto semplicemente per quello che è: Un gioco. Un gioco che ci regala emozioni, che ci fa gioire, che ci fa piangere, che ci riempe le domenica pomeriggio, che ci fa scrivere sms di sfottò come fossimo bambini, che ci fa scherzare al bar con gli amici. Un gioco, niente di più.
Questa è la cosa fondamentale che bisogna imparare dalla lezione di tifo dataci dagli scozzesi.
VOTAMI!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti vorrei far notare che stai parlando del territorio britannico, patria degli hooligans.

Entius ha detto...

E' vero. Ma lì il problema (ben più grave del nostro) l'hanno risolto in modo deciso, con leggi e sanzioni molto severe.

FscoMisc ha detto...

Scrivi cose giuste.Come dico sempre siamo noi, anche nel nostro piccolo,a dare l'esempio scrivendo un "calcio pulito"...e lo stiamo facendo alla grandissima.
ciao amico
francescomisc