“Espugnare lo Juventus Stadium. Andare lì e vincere, non importa come, va benissimo anche un rigore inesistente in fuorigioco al 94esimo. Cari cuori nerazzurri, ditemi che non ci avete pensato anche voi. Ditemi che non vi ha minimamente sfiorato l’idea di porre fine all’imbattibilità bianconera, di riuscire a batterli.”
Questo scrivevo 12 mesi fa alla vigilia di una trasferta che ci avrebbe regalato un’emozione indescrivibile e che, a distanza di qualche tempo, si rivelò il punto più alto della gestione di Stramaccioni, prima che iniziasse il lento declino.
Destino volle che domani, a distanza di dodici mesi esatti, l’Inter affronti una trasferta molto difficile contro una compagine bianconera. L’Udinese non è la Juventus, gli stimoli che abbiano nell’affrontare gli acerrimi rivali non sono uguali a quelli con cui affrontiamo la squadra friuliana, vincere al Friuli non sarà mai qualcosa di lontanamente avvicinabile all’emozione che proveremmo nel vincere allo Juventus Stadium.
Ma domani non avremo di fronte la Juventus ma l’Udinese. E allora è contro l’Udinese che dobbiamo concentrarci e rivolgere i nostri pensieri.