Ecco qua: l’ansia e la tensione sono arrivati di colpo. All’improvviso. Oddio, non proprio all’improvviso, in fondo un po’ me lo aspettavo. Se due anni fa il leit motiv della vigilia è stato “Serenità”, stavolta è “Ansia e Tensione”. Bisogna vincere, a tutti i costi.
Lo scrivevo anche ieri sera, due anni fa eravamo arrivati all’atto finale dopo un percorso se vogliamo per certi versi anche fortuito. Il nostro lo avevamo fatto, non eravamo favoriti e tutto quello che eventualmente sarebbe arrivato andava più che bene.
Stavolta invece siamo 50 e 50. Abbiamo le stesse possibilità di vittoria del Paris Saint Germain e inevitabilmente le aspettative sono maggiori.
La tensione sale sempre più. Mancano poco meno di 24 ore. Ormai ci siamo. C’è la consapevolezza che possiamo giocarcela. Anche alla luce del nostro percorso in Champions League. Abbiamo dimostrato di poter essere al livello delle grandi di Europa, abbiamo disputato delle grandi partite giocando da grande squadra.
Come ha sottolineato qualcuno sui social in questi giorni, in Champions League è mancata quella spocchia e quella presunzione che abbiamo mostrato in campionato, quando giocavamo quasi con aria di superiorità, convinti di poter vincere come volevamo e quando volevamo (e alla fine sono arrivate anche delle discrete tranvate in faccia). In Champions League abbiamo giocato sempre con la consapevolezza delle grandi squadre, affrontando le avversarie con la giusta concentrazione e ponendo attenzione in ogni dettaglio.
E i risultati si sono visti. Siamo andati a Manchester contro il City d'inizio stagione, quando ancora la squadra di Guardiola era in forma e faceva paura, imponendo lo zero a zero, siamo riusciti a vincere con l'Arsenal (che poi eliminerà il Real Madrid ai quarti), abbiamo battuto il Bayern Monaco in casa nei quarti di finale, abbiamo eliminato il Barcellona in semifinale. Semifinale in cui il nostro atteggiamento è stato veramente perfetto. Difendendo bene e colpendoli nel loro punto debole, la fase difensiva, al momento opportuno.
Per carità, non possiamo negare che abbiamo anche avuto un pizzico di fortuna, pensando al palo preso da Yamal sul 3-2 al ritorno o, sempre nella stessa partita, alla super parata di Sommer su Yamal. Ma la fortuna fa parte del gioco del calcio. E poi come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci. O no?
E in fondo anche domani sera, aldilà dell’ottima prestazione che ci aspettiamo dai nostri ragazzi, speriamo di poter contare anche su quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Inutile negarlo, un pizzico di fortuna fa sempre comodo. A volte basta un tiro che finisce 10 cm più in là o un palo colpito al momento giusto per cambiare la storia della partita.
Sia chiaro, non dico che dobbiamo affidarci alla fortuna, ma se accanto all’eccellente prestazione dei nostri ragazzi (come abbiamo quasi sempre fatto in Champions League, ci tengo a ribadirlo) riuscissimo anche ad avere quel tocco di buona sorte necessaria e fondamentale per vincere una competizione di questo livello non sarebbe per niente male.
Funziona sempre così, anche nella vita. Puoi avere tutte le qualità del mondo, ma se non hai fortuna…
Ci aspettano 24 ore di passione. Quasi quasi rimpiango la serenità di giugno 2023. O il travolgente entusiasmo del 2010. In ogni caso ricorderemo con grande emozione questi momenti che precedono la grande sfida. Perché certe emozioni, certe sensazioni, certi momenti, sono sempre belli ed intensi da vivere. A prescindere da quale sarà l’esito finale. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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3 commenti:
Beato te che ansia e tensione ti sono arrivati all'improvviso negli ultimi giorni. Io sono tesa da settimane. Stasera ci giochiamo tanto, ci giochiamo troppo. E la paura di rimanere a bocca asciutta è tantissima.
Ho buone sensazioni. Dai che possiamo farcela...
@Nerazzurro. Possiamo farcela o ce la faremo?
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